Val Sesia

Anello del Monte Quarone m.1221

 
 Gita effettuata in data : 18-Gennaio-2017                                                    

 Partenza da: Civiaco m.716
 Dislivello totale m : 557
 Difficoltà : E
 Durata itinerario h:3,30

Come arrivarci:
 
Risalendo la SS 299 della Valsesia, arrivando a Varallo, si seguono le indicazioni per Civiasco. Giunti all’ingresso di Civiasco, si sale a sinistra in direzione di Pian della Valle e percorsi   circa 200 metri, si lascia l’auto nell’ampio parcheggio.
 

Percorrendo la SS299, quando si arriva nei pressi di Doccio e si imbocca il ponte sul Sesia, il Monte Quarone si para davanti all’improvviso ed è riconoscibile per le numerose grosse antenne che ne popolano la cima. Ad eccezione della fitta selva di antenne non vi è null’altro, se non che raggiungere la sua sommità è molto gratificante per i panorami a 360° che offre: dalla bassa valle con Doccio, Quarona, il Monte Res, il fiume Sesia su fino al sempre presente Monte Rosa. Con questi presupposti ci incamminiamo per raggiungere la cima. Lasciata l'auto nel comodo parcheggio si ritorna verso Civiasco e si imbocca, a sinistra, la Via del Nord che sale tra le strette viuzze dei cantoni Po e Peracino per portarsi nei pressi di una fontana da cui prendono avvio i percorsi contrassegnati con la numerazione 636 per Morondo e 637 per il Monte Quarone. Raggiunto il punto di partenza, lasciamo a sinistra il 636 per dirigere a destra e si inizia a salire nel bosco incontrando L'Alpe Castagnei e succesivamente si sbuca sulla strada forestale in prossimità dell'Alpe Pianavenc m. 850. Volgendo a destra, si supera la sbarra e si risale lungo la pista sterrata, ricoperta dalla neve, che dopo un tornante supera supera L'Alpe Pra Pian m.907 e continua con moderata pendenza per un lungo tratto. Quindi si continua seguendo il sentiero che risale un costone per raggiungere un dosso dove sorge un alto traliccio per l'elettricità e si superano i ruderi dell'Alpe Sughetti m. 1138, da cui si prosegue poi quasi in linea di massima pendenza pervenendo alla cima del Monte Quarone m. 1221. In effetti le nostre aspettative non vengono deluse e la vista spazia a 360° offrendoci una panoramica su tutta la valle e sulle montagne circostanti .Terminata l'osservazione e scattata la foto di gruppo, iniziamo a scendere seguendo il sentiero che aggira il costone e poco sotto l'Alpe Sughetti, volgiamo a destra. Seguendo i segni bianco rossi ci inoltriamo in un luminoso bosco di faggi che discendiamo con attenzione, essendo il terreno ricoperto della neve alquanto scivoloso, e andiamo ad intersecare il sentiero 633 che scende in direzione Morondo. Seguendo tutte le pieghe della montagna, si raggiungono i ruderi dell'Alpe Prasalè m. 867 da cui si prosegue seguendo le indicazioni del segnavie 636 sino a pervenire presso i ruderi dell'Alpe Pian d'Armina. Si supera il Rio Sughetti, in cui il gelo si è adoperato per costruire effimere sculture, e continuando a scendere nel bosco,si perviene nuovamente su di una sterrata che, tralasciando le indicazioni per Civiasco, si segue sino ad arrivare alla Sella Falconera o Scarpia m. 849 dove oltre ad una attrezzata area pic nic, è collocata una vasca antincendio. Continuando a seguire la pista tagliafuoco si ritorna a Pianavenc da cui, piegando a destra, si continua lungo il sentiero 636 raggiungendo dapprima Miè e succesivamnte Perracini, da qui ci si immette nuovamente sul sentiero 637 e ripercorrendo le strette stradinepercorse al mattino, si ritorna al punto di partenza.

Anche oggi una stupenda gita ad una quota modesta ma si gode di un panorama a dir poco fantastico.