Come arrivarci:
Per chi viaggia in auto l'uscita autostradale più comoda
è quella di Borgomanero, lungo l'A26 Voltri Sempione,
posta a circa 15 Km. da Orta. All'uscita dell'autostrada
seguire le indicazioni per Borgomanero e poi Lago
d’Orta. Proseguire in direzione lago d’Orta sino a
Pettenasco dove si lascia l’auto nel piccolo parcheggio
che precede
la chiesa.
![](../Foto%20descrizione%20gite%20(jpg)/Monte%20Barro/Cartina%20M.%20Barro.jpg)
Da Pettenasco: accogliente centro rivierasco del Lago
d’Orta, posto sulla fertile piana formata dal torrente
Pescone che scende dal Mottarone, proseguiamo lungo via
Vittorio Veneto in direzione del
viadotto ferroviario.
Il caratteristico viadotto, realizzato con il singolare
percorso curvato, fra il 1884 e il 1886 attraversa la
città sulla linea Novara-Domodossola ed è costituito da
otto arcate con sedici metri di apertura, costruito
utilizzando blocchi di granito provenienti dalle cave di
Alzo. Dopo aver ammirato
l’antico mulino
posto all’esterno del fabbricato che ospita il Museo
della tornitura, sottopassato il ponte, si giunge ad un
bivio, tralasciamo il percorso che a destra entra nella
Valle del Torrente Pescone e dirige verso Armeno. Noi
prendiamo a sinistra ed iniziamo a risalire lungo
la mulattiera
selciata che sale a Pratolungo, lungo la via detta "Prea
Grosa". Il percorso, dapprima sale ripido per poi
successivamente trasformarsi in una stradina asfaltata
che raggiunge l’antico e minuscolo borgo dove,
percorrendo le strette viuzze che scorrono fra le
caratteristiche e ben tenute case, si respira
un’atmosfera d’altri tempi. Raggiunta la piazza in cui
sorge
l’Oratorio della Madonna della Neve,
procediamo verso il centro storico del paese dove si
trova
la chiesa, dedicata a San Grato,
risalente al 1683. Raggiunte le ultime abitazioni, si
piega a destra per poi deviare subito verso sinistra e
si inizia a percorre una strada sterrata, ancora
ricoperta dalla neve, che attraversa gli
ampi prati
da, cui il toponimo dell’abitato, e percorso un ampio
giro a mezza costa si raggiungono le
prime abitazioni di Agrano.
Non si entra in paese ma piegando a sinistra si percorre
un breve tratto su strada asfaltata fino ad imboccare
via dei Cavalli che sfocia all’ingresso del cimitero di
Agrano da cui si inizia a risalire lungo
Via Monte Barro
che presto diventa un sentiero sterrato. Dopo un primo
tratto in ripida salita, il sentiero spiana e conduce
alla cima del Monte Barro ( o Monte Crabbia ) m. 639. La
vetta è costituita da due punte facilmente accessibili
(sulla più alta, chiamata "muntagnin
dal zicar,
è stata posta una
croce
per iniziativa del Gruppo Alpini). La cima su cui sorge
la croce costituisce un ottimo punto panoramico da cui
si ha una bellissima panoramica sul sottostante tratto
di lago e le attigue vallette che numerose solcano la
montagna. Qui sostiamo per consumare il nostro abituale
pranzo che, complice lo stupendo panorama, ci appare
ancora più gustoso. Scattata la consueta
foto di gruppo,
ci rimettiamo in viaggio e scendiamo per far ritorno a
Pratolungo dove ci rechiamo per prendere visione di una
curiosa costruzione. Si tratta della “
casa nido sull’albero
” di cui abbiamo avuto notizia da un
articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa.
Raggiunto nuovamente Pratolungo, scendiamo lungo la
strada asfaltata sino ad arrivare in corrispondenza di
una
cappelletta
da cui, sulla destra, si diparte uno sterrato che sale
in direzione della
località Casa Felicina.
Percorsi pochi metri, raggiungiamo il luogo in cui
possiamo ammirare l’oggetto che ha suscitato il nostro
interesse:
la maestosa quercia americana
sulla quale il sig. Nichini, che nel frattempo ci ha
raggiunto, ha costruito
il suo nido.
Con dovizia di particolari ci illustra tutte le
problematiche e le difficoltà che ha dovuto superare per
arrivare alla conclusione della
notevole costruzione
e le operazioni che si rendono necessarie per
mantenerla. Dopo aver pazientemente e molto gentilmente
risposto a tutte le nostra domande, prima di congedarci
dal cortesissimo sig. Giordano, scattiamo una
foto in sua compagnia
che conserveremo accuratamente nel nostro archivio a
ricordo della giornata particolare.
Lasciata la casa, continuiamo ascendere lungo la strada
asfaltata e superata la ferrovia, in breve ritorniamo di
nuovo a Pettenasco dove chiudiamo l'anello di questo bel
giro.
La casa
sull’albero è sempre stata il sogno di tanti bambini che
erano alla ricerca di uno spazio tutto loro, un luogo
segreto in cui rifugiarsi rincorrendo i sogni
dell’infanzia. Questo sogno lo ha tramutato in realtà il
sig. Nichini di cui l’articolo sopra citato ne riporta
la storia e a cui vanno tutti i nostri più sentiti
ringraziamenti per la cortesia e cordialità con cui ci
ha ricevuti.
![](../../Anno%202013/Uso%20sito%202013/home%20005.gif) |