Cusio

Anello del Monte Barro o Crabbia

 
 Gita effettuata in data : 25-Gennaio-2017                                                    

 Partenza da: Pettenasco m.300
 Dislivello totale m : 461
 Difficoltà : E
 Durata itinerario h:3,30

Come arrivarci: Per chi viaggia in auto l'uscita autostradale più comoda è quella di Borgomanero, lungo l'A26 Voltri Sempione, posta a circa 15 Km. da Orta. All'uscita dell'autostrada seguire le indicazioni per Borgomanero e poi Lago d’Orta. Proseguire in direzione lago d’Orta sino a Pettenasco dove si lascia l’auto nel piccolo parcheggio che precede la chiesa.

Da Pettenasco: accogliente centro rivierasco del Lago d’Orta, posto sulla fertile piana formata dal torrente Pescone che scende dal Mottarone, proseguiamo lungo via Vittorio Veneto in direzione del viadotto ferroviario. Il caratteristico viadotto, realizzato con il singolare percorso curvato, fra il 1884 e il 1886 attraversa la città sulla linea Novara-Domodossola ed è costituito da otto arcate con sedici metri di apertura, costruito utilizzando blocchi di granito provenienti dalle cave di Alzo. Dopo aver ammirato l’antico mulino posto all’esterno del fabbricato che ospita il Museo della tornitura, sottopassato il ponte, si giunge ad un bivio, tralasciamo il percorso che a destra entra nella Valle del Torrente Pescone e dirige verso Armeno. Noi prendiamo a sinistra ed iniziamo a risalire lungo la mulattiera selciata che sale a Pratolungo, lungo la via detta "Prea Grosa". Il percorso, dapprima sale ripido per poi successivamente trasformarsi in una stradina asfaltata che raggiunge l’antico e minuscolo borgo dove, percorrendo le strette viuzze che scorrono fra le caratteristiche e ben tenute case, si respira un’atmosfera d’altri tempi. Raggiunta la piazza in cui sorge l’Oratorio della Madonna della Neve, procediamo verso il centro storico del paese dove si trova la chiesa, dedicata a San Grato, risalente al 1683. Raggiunte le ultime abitazioni, si piega a destra per poi deviare subito verso sinistra e si inizia a percorre una strada sterrata, ancora ricoperta dalla neve, che attraversa gli ampi prati da, cui il toponimo dell’abitato, e percorso un ampio giro a mezza costa si raggiungono le prime abitazioni di Agrano. Non si entra in paese ma piegando a sinistra si percorre un breve tratto su strada asfaltata fino ad imboccare via dei Cavalli che sfocia all’ingresso del cimitero di Agrano da cui si inizia a risalire lungo Via Monte Barro che presto diventa un sentiero sterrato. Dopo un primo tratto in ripida salita, il sentiero spiana e conduce alla cima del Monte Barro ( o Monte Crabbia ) m. 639. La vetta è costituita da due punte facilmente accessibili (sulla più alta, chiamata "muntagnin dal zicar, è stata posta una croce per iniziativa del Gruppo Alpini). La cima su cui sorge la croce costituisce un ottimo punto panoramico da cui si ha una bellissima panoramica sul sottostante tratto di lago e le attigue vallette che numerose solcano la montagna. Qui sostiamo per consumare il nostro abituale pranzo che, complice lo stupendo panorama, ci appare ancora più gustoso. Scattata la consueta foto di gruppo, ci rimettiamo in viaggio e scendiamo per far ritorno a Pratolungo dove ci rechiamo per prendere visione di una curiosa costruzione. Si tratta della “ casa nido sull’albero ” di cui abbiamo avuto notizia da un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa. Raggiunto nuovamente Pratolungo, scendiamo lungo la strada asfaltata sino ad arrivare in corrispondenza di una cappelletta da cui, sulla destra, si diparte uno sterrato che sale in direzione della località Casa Felicina. Percorsi pochi metri, raggiungiamo il luogo in cui possiamo ammirare l’oggetto che ha suscitato il nostro interesse: la maestosa quercia americana sulla quale il sig. Nichini, che nel frattempo ci ha raggiunto, ha costruito il suo nido. Con dovizia di particolari ci illustra tutte le problematiche e le difficoltà che ha dovuto superare per arrivare alla conclusione della notevole costruzione e le operazioni che si rendono necessarie per mantenerla. Dopo aver pazientemente e molto gentilmente risposto a tutte le nostra domande, prima di congedarci dal cortesissimo sig. Giordano, scattiamo una foto in sua compagnia che conserveremo accuratamente nel nostro archivio a ricordo della giornata particolare. Lasciata la casa, continuiamo ascendere lungo la strada asfaltata e superata la ferrovia, in breve ritorniamo di nuovo a Pettenasco dove chiudiamo l'anello di questo bel giro.

La casa sull’albero è sempre stata il sogno di tanti bambini che erano alla ricerca di uno spazio tutto loro, un luogo segreto in cui rifugiarsi rincorrendo i sogni dell’infanzia. Questo sogno lo ha tramutato in realtà il sig. Nichini di cui l’articolo sopra citato ne riporta la storia e a cui vanno tutti i nostri più sentiti ringraziamenti per la cortesia e cordialità con cui ci ha ricevuti.