Valle Devero

Ciasplolata alla diga del Lago di Devero  
 Gita effettuata in data : 07-Febbraio-2017                                                    

 Partenza da: Devero m.1631
 Dislivello totale m : 346
 Difficoltà : E
 Durata itinerario h:2,45

Come arrivarci: L’Alpe Devero si raggiunge seguendo l’autostrada A26 sino a Gravellona Toce. Quindi si procede seguendo la statale del Sempione, passando Domodossola, sino all’uscita per Crodo. Usciti dalla statale seguire le indicazioni per Baceno/Val Formazza, raggiunto Baceno si prende a sinistra la strada comunale che sale a raggiungere il limite della zona di Salvaguardia. L'accesso all'Alpe è interdetto alle auto che vanno lasciate nel parcheggio di Balmavalle, al quale si accede dopo aver pagato un pedaggio.

 

Dopo un lungo periodo di siccità e assenza di neve che ha finora caratterizzato questo anomalo inverno sulle nostre montagne, la tanto attesa neve è arrivata ad imbiancare le nostre più rinomate località per cui è giunto anche per noi il momento di rispolverare le ciaspole e deciderci a calpestare la coltre nevosa. Come prima uscita e come normalmente è nelle nostre abitudini, abbiamo scelto di fare una divertente e facile uscita in uno dei luoghi più suggestivi e sicuri delle nostra zona: l’Alpe Devero. La località che è da noi ben conosciuta per le diverse gite effettuate nel suo comprensorio, sia in inverno che in estate, dopo una nevicata si presenta ammantata di neve e offre la possibilità di rallegrarsi alla vista di suggestivi panorami. Trattandosi della prima uscita dell’anno su terreno innevato, decidiamo di ciaspolare lungo il tracciato su cui normalmente si svolge la Traccia Bianca, manifestazione arrivata alla sua 12^ edizione e che si terrà il 26 Febbraio e che ci ha già visti partecipanti in precedenti edizioni. Il percorso si sviluppa nell’incantevole scenario del Parco Naturale del Devero e dell’Alpe Veglia compiendo un anello ricavato in uno scenario da fiaba, tra distese innevate, sole e cielo azzurro. Lasciata l’auto nel parcheggio ci avviamo verso la località Ai Ponti, la porta d’ingresso alla piana del Devero, e dirigiamo alla volta dell’estremità settentrionale della piana dove sorgono le belle baite in legno della borgata Canton. Il paesaggio intorno a noi è semplicemente da favola e la Rossa ed il Pizzo Crampiolo ci sovrastano osservandoci nel nostro lento cammino. Nonostante la recente nevicata, la traccia è ben battuta dal passaggio di numerose motoslitte. Superiamo la Casa Vacanze La Rossa e risaliamo lungo la linea di massima pendenza che ci porta in breve a raggiungere le baite dell’Alpe Vallaro che superiamo per immetterci nel vasto falsopiano e seguendo le ben marcate tracce del percorso invernale, scendiamo a raggiungere Crampiolo con le sue belle ed ordinate costruzioni fra le quali si erge la bella chiesetta dell’alpe. Lasciamo il simpatico borgo e ci incamminiamo lungo il sentiero che attraversa il torrente per poi iniziare a salire in direzione del muraglione della diga che si intravede là in alto sopra di noi. Raggiunto il bordo della diga m. 1870 lo sguardo viene attratto dalla estensione ghiacciata del lago che sarebbe stato nelle nostre intenzioni di attraversare ma, non vedendo tracce di recenti passaggi e l’elevata temperatura odierna, fa sì che si cambi programma e dopo un veloce consulto, all’unanimità si decide di ritornare a Crampiolo ripercorrendo la strada seguita in salita. Detto fatto come ordinati soldatini, ricevuto l’ordine di “ dietro front ‟, giriamo la prua delle nostre ciaspole e dirigiamo di nuovo verso Crampiolo dove ci accomodiamo all’esterno di una baita godendoci, oltre ai nostri panini, anche il tepore della soleggiata giornata. Terminata la sosta riprendiamo il cammino e, suparata la Locanda Fizzi, costeggiamo il torrente che attraversiamo poco dopo per salire alla cappelletta del Motto di Crampiolo m.1765 da cui seguiamo le indicazioni del sentiero 1: percorso riconosciuto dal Comune di Baceno come “ percorso sicuro ‟ dove l’escursionista che transita lungo il percorso attenendosi scrupolosamente alla direzione della segnaletica ha la facoltà di non portare con sé la dotazione standard per l’autosoccorso in valanga: ARTVA (Apparecchio Ricerca Travolti VAlanga), pala e sonda ( anche se è sempre bene esserne dotati). Seguendo i sempre evidenti segnavie, scendiamo lungo il sentiero abbondantemente battuto ed in breve ci ritroviamo nuovamente al punto da cui ha preso avvio la nostra odierna escursione.

Bellissima prima ciaspolata che ci ha permesso di assaporare, immersi in un silenzio quasi irreale, gli splendidi ambienti attraversati ricoperti da una bianca coltre che ha conferito al paesaggio fantastiche atmosfere per la gioia dei nostri occhi, e delle nostre fotocamere.