Come arrivare:
Dalla A26 uscire a Meina, prendere la SP 110 in
direzione di Meina/Ghevio, alla rotonda prendere a
destra lungo la SP34 e, giunti a Ghevio, svoltare a
destra in Via per Meina e proseguire lungo la SP 35 che
si percorre per circa 3,5 Km prima di pervenire a
Dagnente dove si lascia l’auto nel parcheggio
sottostante la chiesa.
Continua
il programma di collaudo dei percorsi del Lago Maggiore
e oggi ritorniamo nella zona del Vergante per percorrere
l’anello Dagnente-Montrigiasco-San Eufemia. Ci
ritroviamo a Dagnente, piccolo paese collinare sulle
alture di Arona collocato sulle ultime colline
meridionali del Vergante, noto alle cronache per aver
annoverato tra i suoi frequentatori illustri personaggi
di prestigio che hanno fatto la storia del nostro paese
nei campi dello spettacolo, delle arti e della cultura e
che hanno trovato sepoltura nel piccolo cimitero. Nel
camposanto, salito alla ribalta delle cronache dei
giornali per la sparizione della salma di Mike
Bongiorno, si erge il
monumento a Felice Cavallotti
(1842-1898), avvocato milanese, poeta e giornalista che
volle essere sepolto presso la casa di Dagnente da lui
considerata la sua vera patria. Proprio nelle vicinanze
del cimitero sorge la
Chiesa di San Giovanni Battista,
le cui origini risalgono al XII secolo. L’abitato del
piccolo borgo si è sviluppato intorno alla chiesa,
caratterizza dal proprio sagrato e dal suo
campanile,
distaccato dal corpo dell’edificio. Riuniti con gli
amici, prima di mettersi in cammino, ci rechiamo nella
parte posteriore della chiesa da cui, nonostante una
fastidiosa copertura nuvolosa, si gode di un
superbo panorama
su Angera, Ranco, San Quirico e sul restante bacino del
Lago Maggiore. Scattate le foto di rito, ci incamminiamo
lungo lungo
Via Soardi
seguendo le indicazioni del sentiero contrassegnato dal
segnavie A8. Pervenuti alla
cappella in località Giseu,
voltiamo a destra immettendoci su Via ai Boschi e
superato
il lavatoio,
la strada asfaltata termina e si entra in una zona con
ampi prati recintati ed in uno di essi, immersa nella
natura, notiamo una
caratteristica casa con tetto ricoperto da un manto
erboso
in perfetto stile scandinavo. Continuiamo a camminare
nel bosco facendo attenzione a non perdere il sentiero
che, soprattutto in prossimità dei bivi, è privo di
segnalazioni e in questo caso facendo ricorso al
provvidenziale GPS, perveniamo al termine del tratto
boscato in prossimità del
monumento dei Partigiani.
Il monumento ricorda l’eccidio del 16 Marzo 1945 in cui
nove garibaldini perirono durante un agguato dei
nazifascisti, contribuendo con il loro sacrificio a
scrivere una triste pagina della storia partigiana sul
Vergante. Proseguiamo per un breve tratto sulla strada
asfaltata per entrare in Via Gaudenzio Ferrari da cui
seguendo le
indicazioni del sentiero A5,
raggiungiamo la lussureggiante area in cui è collocato
lo specchio di acqua sorgiva del laghetto del Picchio
posto in località San Eufemia. Superato il laghetto, ci
incamminiamo verso la Chiesa di San Eufemia, e lungo la
strada incontriamo
l’amico Angelo
che, molto gentilmente ci ospita mostrandoci molti dei
suoi capolavori realizzati grazie alla vena artistica
che lo contraddistingue. Dopo un veloce brindisi in sua
compagnia, ci fa da guida nella visita
all’Oratorio dedicato a Santa Eufemia.
L’Oratorio, posto sul crocevia di un importante strada
mercantile che congiungeva Arona con il Lago d'Orta,
venne ricostruito nella metà del '600 sui resti di una
precedente cappella. Terminata la visita, ritorniamo sui
nostri passi sino alla
deviazione per la Cascina Incocco,
antica residenza di campagna di Mons. Falcone, oggi
restaurata e trasformata in azienda agricola con annesso
agriturismo e B&B. Il complesso è composto dalla casa
padronale, dalle stalle e dalla
piccola chiesetta sconsacrata
della
“Madonna
delle Grazie“,
riconvertita in sala relax per gli ospiti.
Superata la tenuta, raggiungiamo la sommità della
collina e perveniamo a Montrigiasco m.414 con la sua
chiesa dedicata a San Giusto.
Entriamo in paese e ci rechiamo presso la “ Strattoria
”, un simpatico ed accogliente locale molto ben tenuto
ed ordinato in cui si ha la possibilità di gustare una
cucina che propone prodotti locali nel pieno rispetto
della tradizione culinaria piemontese, accompagnati da
una
vasta gamma di vini
prodotti da piccoli produttori dell’alto Piemonte.
Preso posto al tavolo,
la cortese e simpatica
Marianna,
molto professionalmente, si adopera per farci trovare a
nostro agio e provvede a raccogliere le ordinazioni e a
servirci i
gustosi piatti
che compongono il menù odierno. Tutti molto soddisfatti,
diamo il via alle “ operazioni ” ed in breve i piatti
vengono svuotati dell’ottimo contenuto. Al termine del
succulento pranzo, come da consuetudine, compiliamo la
scheda di valutazione
dell’itinerario sottoposto a collaudo, e la valutazione
della struttura ricettiva visitata è promossa a pieni
voti. Dopo esserci complimentati con il personale del
locale, salutiamo Marianna e ci rimettiamo in cammino.
Seguendo le indicazioni del
sentiero A9
entriamo nel bosco che percorriamo sino a pervenire al “
Pala Bico ”, l’area attrezzata del gruppo Arcieri
Bicocca che sorge poco distante dall’Eremo San Carlo che
visitiamo al suo interno. Proseguendo nel nostro
cammino, percorriamo un altro breve tratto nel bosco e
sbuchiamo sulla strada asfaltata che scorre fra stupende
case contornate da parchi con magnifiche fioriture ed in
breve facciamo ritorno Dagnente raggiungendo il punto da
cui siamo partiti,
dopo la tradizionale
foto di gruppo,
salutiamo gli amici che proseguono per Arona e noi
recuperiamo l'auto per rimetterci sulla via di casa.
Altra bella gita in compagnia degli amici del CAI di
Villadossola che ringraziamo per la loro sempre
simpatica e paziente compagnia.
 |