Vergante

Anello Dagnente-Montrigiasco  
 Gita effettuata in data:04-Maggio-2017                   

  

 Partenza da:Dagnente  m. 371
 Dislivello totale: m.300
 Difficoltà: T/E
 Effettivo cammino h: 5,00

Come arrivare: Dalla A26 uscire a Meina, prendere la SP 110 in direzione di Meina/Ghevio, alla rotonda prendere a destra lungo la SP34 e, giunti a Ghevio, svoltare a destra in Via per Meina e proseguire lungo la SP 35 che si percorre per circa 3,5 Km prima di pervenire a Dagnente dove si lascia l’auto nel parcheggio sottostante la chiesa.

Continua il programma di collaudo dei percorsi del Lago Maggiore e oggi ritorniamo nella zona del Vergante per percorrere l’anello Dagnente-Montrigiasco-San Eufemia. Ci ritroviamo a Dagnente, piccolo paese collinare sulle alture di Arona collocato sulle ultime colline meridionali del Vergante, noto alle cronache per aver annoverato tra i suoi frequentatori illustri personaggi di prestigio che hanno fatto la storia del nostro paese nei campi dello spettacolo, delle arti e della cultura e che hanno trovato sepoltura nel piccolo cimitero. Nel camposanto, salito alla ribalta delle cronache dei giornali per la sparizione della salma di Mike Bongiorno, si erge il monumento a Felice Cavallotti (1842-1898), avvocato milanese, poeta e giornalista che volle essere sepolto presso la casa di Dagnente da lui considerata la sua vera patria. Proprio nelle vicinanze del cimitero sorge la Chiesa di San Giovanni Battista, le cui origini risalgono al XII secolo. L’abitato del piccolo borgo si è sviluppato intorno alla chiesa, caratterizza dal proprio sagrato e dal suo campanile, distaccato dal corpo dell’edificio. Riuniti con gli amici, prima di mettersi in cammino, ci rechiamo nella parte posteriore della chiesa da cui, nonostante una fastidiosa copertura nuvolosa, si gode di un superbo panorama su Angera, Ranco, San Quirico e sul restante bacino del Lago Maggiore. Scattate le foto di rito, ci incamminiamo lungo lungo Via Soardi seguendo le indicazioni del sentiero contrassegnato dal segnavie A8. Pervenuti alla cappella in località Giseu, voltiamo a destra immettendoci su Via ai Boschi e superato il lavatoio, la strada asfaltata termina e si entra in una zona con ampi prati recintati ed in uno di essi, immersa nella natura, notiamo una caratteristica casa con tetto ricoperto da un manto erboso in perfetto stile scandinavo. Continuiamo a camminare nel bosco facendo attenzione a non perdere il sentiero che, soprattutto in prossimità dei bivi, è privo di segnalazioni e in questo caso facendo ricorso al provvidenziale GPS, perveniamo al termine del tratto boscato in prossimità del monumento dei Partigiani. Il monumento ricorda l’eccidio del 16 Marzo 1945 in cui nove garibaldini perirono durante un agguato dei nazifascisti, contribuendo con il loro sacrificio a scrivere una triste pagina della storia partigiana sul Vergante. Proseguiamo per un breve tratto sulla strada asfaltata per entrare in Via Gaudenzio Ferrari da cui seguendo le indicazioni del sentiero A5, raggiungiamo la lussureggiante area in cui è collocato lo specchio di acqua sorgiva del laghetto del Picchio posto in località San Eufemia. Superato il laghetto, ci incamminiamo verso la Chiesa di San Eufemia, e lungo la strada incontriamo l’amico Angelo che, molto gentilmente ci ospita mostrandoci molti dei suoi capolavori realizzati grazie alla vena artistica che lo contraddistingue. Dopo un veloce brindisi in sua compagnia, ci fa da guida nella visita all’Oratorio dedicato a Santa Eufemia. L’Oratorio, posto sul crocevia di un importante strada mercantile che congiungeva Arona con il Lago d'Orta, venne ricostruito nella metà del '600 sui resti di una precedente cappella. Terminata la visita, ritorniamo sui nostri passi sino alla deviazione per la Cascina Incocco, antica residenza di campagna di Mons. Falcone, oggi restaurata e trasformata in azienda agricola con annesso agriturismo e B&B. Il complesso è composto dalla casa padronale, dalle stalle e dalla piccola chiesetta sconsacrata della Madonna delle Grazie“, riconvertita in sala relax per gli ospiti. Superata la tenuta, raggiungiamo la sommità della collina e perveniamo a Montrigiasco m.414 con la sua chiesa dedicata a San Giusto. Entriamo in paese e ci rechiamo presso la “ Strattoria ”, un simpatico ed accogliente locale molto ben tenuto ed ordinato in cui si ha la possibilità di gustare una cucina che propone prodotti locali nel pieno rispetto della tradizione culinaria piemontese, accompagnati da una vasta gamma di vini prodotti da piccoli produttori dell’alto Piemonte. Preso posto al tavolo, la cortese e simpatica Marianna, molto professionalmente, si adopera per farci trovare a nostro agio e provvede a raccogliere le ordinazioni e a servirci i gustosi piatti che compongono il menù odierno. Tutti molto soddisfatti, diamo il via alle “ operazioni ” ed in breve i piatti vengono svuotati dell’ottimo contenuto. Al termine del succulento pranzo, come da consuetudine, compiliamo la scheda di valutazione dell’itinerario sottoposto a collaudo, e la valutazione della struttura ricettiva visitata è promossa a pieni voti. Dopo esserci complimentati con il personale del locale, salutiamo Marianna e ci rimettiamo in cammino. Seguendo le indicazioni del sentiero A9 entriamo nel bosco che percorriamo sino a pervenire al “ Pala Bico ”, l’area attrezzata del gruppo Arcieri Bicocca che sorge poco distante dall’Eremo San Carlo che visitiamo al suo interno. Proseguendo nel nostro cammino, percorriamo un altro breve tratto nel bosco e sbuchiamo sulla strada asfaltata che scorre fra stupende case contornate da parchi con magnifiche fioriture ed in breve facciamo ritorno Dagnente raggiungendo il punto da cui siamo partiti, dopo la tradizionale foto di gruppo, salutiamo gli amici che proseguono per Arona e noi recuperiamo l'auto per rimetterci sulla via di casa.

Altra bella gita in compagnia degli amici del CAI di Villadossola che ringraziamo per la loro sempre simpatica e paziente compagnia.