Come arrivare:
dal casello autostradale di Pont-Saint-Martin svoltare a
destra verso Torino, superare la prima rotonda ed alla
seconda svoltare a sinistra per entrare in paese, al
termine della salita imboccate a destra la strada della
Valle del Lys. Proseguire sino a Tour d'Hereraz, dopo
l'abitato svoltare a sinistra nella strada che scende
(indicazioni per Perloz). Seguire la strada sino ad
attraversare il torrente Lys. Sulla destra inizia la
strada che porta alla frazione di Nantey, parcheggiare
l'auto nello spazio subito
dopo il ponte.
Lo spunto per visitare questo luogo ci è stato dato dal
post pubblicato su Facebook dall’amica Grazia che,
attraverso un bellissimo servizio fotografico, ci ha
incuriosito ed invogliato ad andare a vederlo. Sempre
alla ricerca di luoghi particolari, abbiamo deciso di
recarci in loco nella speranza anche di incontrare il
fautore della rinascita di questo antico borgo: lo
scultore Angelo “ Pino ” Bettoni.
Lasciata
l’auto ci incamminiamo lungo la strada asfaltata sino
alla
frazione di Nantey
che, passando fra le case , risaliamo fino ad imboccare
una bella mulattiera che esce pianeggiante, prima tra
terrazzamenti e poi per prati, passando in mezza costa
sopra il torrente Lys, si dirige verso Lillianes. Lungo
il percorso incontriamo una
casa
con meridiana,
e superata una bella cascata, raggiungiamo una strada
asfaltata che seguiamo fino alla
Chiesa Parrocchiale di San Rocco.
Compiendo una piccola deviazione raggiungiamo, in
località Fey (m.675), l’Ostello “Ou
Crierel”.
L’albergo
è situato in un magnifico edificio storico del XVII
secolo, il caseggiato, di proprietà del Comune e di
recente ristrutturazione, dà sulla bella facciata
principale della
chiesa di San Rocco del 1755, sul
campanile del 1617 e su uno splendido
ponte, a quattro arcate, unico
in tutta la Valle d’Aosta, risalente al 1733. Ritornati
per un breve tratto sui nostri passi ( senza
attraversare il ponte ) passiamo a sinistra tra le case
sino all’imboccatura di una
ripida mulattiera che sale fra i
terrazzamenti della montagna. Proseguiamo sino a
raggiungere la strada asfaltata che attraversiamo più
volte sino a che raggiungiamo la
frazione Russy che attraversiamo, superata
una
piccola cappella votiva imbocchiamo, sulla
destra, la mulattiera che continuando in ripida salita,
supera una
zona rocciosa per giungere alle case di
Piatta. Dalle ultime case della località, riprendiamo la
mulattiera che, sempre lungo ripidi terrazzamenti
coltivati a castagno, raggiunge la frazione di Riasseux
con la sua
bianca
chiesetta. Proseguiamo in leggera discesa
sino a raggiungere nuovamente la strada asfaltata e ci
inoltriamo lungo la strada che si dirama sulla destra
per percorrere, in leggera salita, la costa montuosa e
giunti quasi al termine, si fa ripida ed in tre
tornanti, raggiunge il largo ripiano su cui sorge il
villaggio di Varfey
(m.1177) che domina la valle. Suggestiva una sosta
alla chiesetta posta in posizione panoramica prima di
entrare nel villaggio. Questo piccolo villaggio, in cui
alcuni granai richiamano la funzione cerealicola delle
terrazze abbandonate nei dintorni, ha la particolarità
di trovarsi a cavallo della linea di confine tra i
comuni di Perloz e Lillianes. Dopo aver visitato il
villaggio, e scattata la
foto ricordo, ritorniamo sui nostri passi
sino ad imboccare il sentiero che scende ripido nei
prati in direzione di Perloz, e giunge velocemente alle
disabitate frazioni di Mioccia e Cretaz dove si ritorna
sulla strada asfaltata da cui si imbocca il ripido
sentiero che conduce alla
frazione di Chemp: un balcone naturale posto
in posizione dominante sulla bassa valle del Lys. Il
villaggio è caratterizzato dalla splendida architettura
rurale con alcuni fabbricati di pregio, in particolare
la
casa del notaio, il rascard e le
due grandi vasche in pietra, una utilizzata
per abbeverare il bestiame e l'altra per lavare i panni,
situate sul lato nord dell’abitato. Oltre agli
importanti fabbricati di valore architettonico, il borgo
merita una approfondita visita per la presenza di
diverse opere dello scultore
Pino Bettoni. Qui mentre ci aggiriamo fra le
viuzze della località, abbiamo la fortuna di incontrare
e conoscere “ l’anima del villaggio ”, il celebre
scultore che, in questo piccolo gruppo di case in
abbandono, ha realizzato il suo museo a cielo aperto
posizionando fra le vecchie baite alcune sue sculture e
altre di amici invitati a lasciare un segno della loro
arte. Pregiate sculture con una grande carica espressiva
che colpiscono per la loro bellezza e semplicità. Molto
gentilmente il sig. Bettoni ci invita a fare un giro
dell’alpeggio
in sua compagnia
per prendere visione di tutto quanto in esso
esposto. Qui, l’orologio si ferma e aggirandoci con la
dovuta calma fra le varie costruzioni del borgo, è
emozionante ascoltare i racconti di questo cordiale e
simpatico artista che ci illustra il suo progetto per
ridare vita e visibilità a questo suggestivo villaggio,
e mentre il “ maestro” ci illustra le varie
opere esposte, descrivendoci per ognuna il
titolo dell’opera, il significato, le caratteristiche
costruttive, il materiale usato, e altri aneddoti,
l’abitato sembra riprendere vita. Dopo la
foto ricordo scattata nei pressi dell’opera a cui è più
affezionatoe che ha intitolato “
vento portami con te ” ci apprestiamo a
completare l’escursione e, salutato il gentilissimo
artista riprendiamo il cammino imboccando, dalla vicina
chiesetta, la ripida mulattiera che velocemente scende
verso la frazione di Nantey per raggiungere di nuovo il
punto da cui siamo partiti, chiudendo così il bellissimo
anello di questa escursione.
Bellissima escursione su mulattiere che hanno vissuto il
passaggio di generazioni di montanari che salivano agli
alpeggi “ alti ” conclusa con la visita ad un luogo
particolare che sta rinascendo a nuova vita grazie alla
passione e all’amore che il Sig. Bettoni nutre per la
borgata. Una gita che non dimenticheremo e che
inseriremo fra i ricordi più cari.
Link:https://www.youtube.com/watch?v=OnnkpOL4Q2A
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