Valle Antrona

La Strada Antronesca

 
 Gita effettuata in data : 8-Ottobre-2017                                                    

 Partenza da: Villadossola m.257
 Dislivello totale m :645
 Difficoltà : E
 Durata itinerario h: intera giornata

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la statale del Sempione , sino all’uscita per Villadossola. Usciti dalla statale, si svolta a destra, e seguendo le indicazioni per la Valle Antrona,si raggiunge Piazza IV Novembre posta all’inizio della valle.

Come ogni anno, da oramai 22 anni, torna il tradizionale appuntamento proposto dalla sezione CAI di Villadossola che in collaborazione con le Comunità della Valle Antrona vede riuniti centinaia di camminatori che partendo da Villadossola ripercorrono l’itinerario della parte bassa della “Strada Antronesca″ una delle sei vie storiche di eccellenza nel territorio del Verbano Cusio Ossola ( VCO ) ritenuta una delle vie più antiche che valicavano i passi alpini, probabilmente già utilizzata dagli Etruschi e dai Romani. L’antico tracciato della “Strada Antronesca”, che partendo dal fondovalle, percorreva tutta la Valle Antrona e la Valle di Saas per raggiungere il distretto di Visp nel Canton Vallese, ancora oggi conserva buone tracce dell’antica lastricatura. Il percorso è stato sapientemente recuperato dalla sezione CAI di Villadossola che lo ha segnalato e reso agevolmente percorribile. Come da programma raggiungiamo la Piazza IV Novembre dove abbiamo il piacere di ritrovarci con Renato e gli altri amici con i quali abbiamo già percorso alcuni itinerari nel corso dell’anno. Alle 8,15, accompagnati dalle note della fisarmonica di Luca, prende avvio la camminata che in circa 16 Km. porterà il variopinto serpentone a raggiungere Antrona. Mossi i primi passi si inizia a salire la scalinata che addentrandosi fra le case, raggiunge la strada che si attraversa per iniziare a percorrere il lungo diagonale che porta a raggiungere la frazione di Noga che ci accoglie con la sua monumentale chiesa seicentesca, dedicata alla Beata Vergine del Rosario. Dopo vari attraversamenti della strada principale, raggiungiamo l’inizio dell’antica mulattiera che con cinquantotto gradini scavati nella roccia, sale alla frazione Casa dei Conti. Proseguendo nel lento cammino, perveniamo a Cresti, frazione di Montescheno, dove il locale gruppo folcloristico ha allestito un punto di ristoro con bevande calde, torte e pasticcini. Montescheno è distribuito in 14 villaggi di impronta rurale che conservano numerosi torchi consortili per la spremitura dell’uva, un tempo estesamente coltivata sui campi terrazzati, e forni frazionali per la cottura collettiva del pane di segale. Al termine del piacevole intermezzo, riprendiamo a risalire la valle e con un piacevole percorso attraverso i boschi, superata la Cappella dell’Arvina, raggiungiamo il villaggio di Seppiana, dove vi è la chiesa primordiale della Valle Antrona. Il villaggio, con la sua chiesa dedicata a Sant’Ambrogio, e considerata uno dei monumenti architettonici più pregiati di tutta la valle, fu il centro religioso della valle dal XIII secolo. Qui è allestito il secondo punto di ristoro, in cui ci tratteniamo di nuovo con molto piacere, per assaporare quanto gentilmente messo a nostra disposizione. Alla ripresa della marcia, il lungo corteo si rimette in movimento per raggiungere ll piccolo nucleo di Viganella. Viganella, per molti secoli centro di primaria importanza per l’attività estrattiva e lavorativa del ferro, è arroccato su un pendio che precipita verso l’Ovesca, il torrente della Valle Antrona, circondato da monumentali terrazzamenti che recano traccia dei vigneti che furono fra i più antichi e rinomati in Ossola. Attualmente, la coltivazione della vite in valle ha ripreso ad essere praticata, anche se in misura minore del passato, e grazie all’operato di appassionati viticoltori, Viganella vede le sue alture ripopolarsi di vigneti che producono un ottimo Pinot Nero. Percorrendo strette viuzze, entriamo nel borgo; nobilitato dal raffinato loggiato di Casa Vanni o “ ca dul Van ″, antica famiglia patrizia che la abitò alla fine del Settecento, l’edificio sapientemente restaurato è stato trasformato in una struttura ricettiva di alto livello. Poco oltre, in un piccolo ma grazioso locale, è custodito il torchio per la macinatura delle noci, uno degli antichi mestieri molto ben raffigurato nel murales sulla parete della casa. Ammirate queste caratteristiche costruzioni, ci dirigiamo verso la famosa “ Piazza dello Specchio dove è allestito il punto di ristoro principale. Qui, fra una portata e l’altra, facciamo conoscenza con: Elisa, Ivana,Massi, Ale e Rosella, simpatici e cordiali " ragazzi " che per la prima volta partecipano alla manifestazione. Terminato il periodo di riposo, e dopo l’immancabile esibizione canora riprendiamo il cammino indirizzandoci verso Rivera ed in breve si raggiunge la “ Cappella della Bosa o del Bisan” opera del pittore Vigezzino Borgnis, fatta costruire nel 1747 dai fratelli Genzana detti della Bosa, come recita l'iscrizione posta nel cartiglio in facciata sopra la chiave d'arco. Strada facendo, Renato ci intrattiene fornendoci ampie e particolareggiate informazioni sugli usi e costumi della valle e con moderata fatica raggiungiamo la piccola frazione di Ruginenta con la sua bella chiesetta, il toponimo rivela l’utilizzo di questo luogo in affinità con l’estrazione e la lavorazione del ferro. Lasciamo il caratteristico e oramai disabitato borgo ed affrontiamo l’ultimo e più impegnativo tratto del percorso che si sviluppa brevemente sulla strada principale prima di rientrare sulla bella mulattiera che ci porta a visitare l’antico borgo di Rovesca, il più antico nucleo abitativo di Antrona. Il caratteristico villaggio è raccolto intorno alla bella fontana risalente al 700 posta a lato dell’Oratorio di San Bernardo da Mentone sulla cui facciata è rappresentata la gigantesca figura di S. Cristoforo che, unitamente agli affreschi di altri dodici santi costituisce il grande mosaico pittorico realizzato nel 1668. Siamo oramai in vista della nostra meta e, raggiunta la cappelletta della “ Madonna dai Grazi ” effettuiamo una sosta per riunire il gruppo e assistere alla inaugurazione della cappelletta che viene di nuova resa fruibile ai fedeli, dopo i sapienti lavori di restauro. Terminata la cerimonia, tutti insieme entriamo in Antronapiana dirigendoci verso il centro per ammirare l’ultimo dei murales che esprime un’attività che sta scomparendo: la filatura della lana. Antronapiana, posta su un terrazzo alla confluenza dei torrenti Loranco e Troncone che danno vita all’Ovesca, è un antico villaggio di montagna che ebbe sempre negli estesi pascoli alpini e negli alpeggi la sua ricchezza principale. Attraversato il centro del paese, raggiungiamo la Sala Polifunzionale dove, comodamente seduti ai tavoli, ci viene servita un’ottima merencena.

Al termine di questa bellissima ed interessante manifestazione, ringraziamo e ci complimentiamo con il CAI di Villadossola per la perfetta organizzazione e per la competenza con cui è stata condotta e gestita l’escursione che ha visto l'adesione di un elevato numero di partecipanti ( 240 alla partenza, 320 all’arrivo ); un sentito ringraziamento va anche alle varie amministrazioni e ai gruppi in costume per l’accoglienza e la disponibilità che ci hanno manifestato lungo il percorso.

Per maggiori informazioni vedi: http://www.caivilladossola.net/files/villa.pdf

                                         http://caivilladossola.net/files/la_strada_antronesca.pdf