Come arrivarci:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire
seguendo la statale del Sempione , sino all’uscita per
Villadossola. Usciti dalla statale, si svolta a destra,
e seguendo le indicazioni per la Valle Antrona,si
raggiunge Piazza IV Novembre posta all’inizio della
valle.
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Come ogni anno, da oramai 22 anni, torna il tradizionale
appuntamento proposto dalla sezione CAI di Villadossola
che in collaborazione con le Comunità della Valle
Antrona vede riuniti centinaia di camminatori che
partendo da Villadossola ripercorrono l’itinerario della
parte bassa della “Strada
Antronesca″
una delle sei vie storiche di eccellenza nel territorio
del Verbano Cusio Ossola ( VCO ) ritenuta una delle vie
più antiche che valicavano i passi alpini, probabilmente
già utilizzata dagli Etruschi e dai Romani. L’antico
tracciato della “Strada Antronesca”, che partendo dal
fondovalle, percorreva tutta la Valle Antrona e la Valle
di Saas per raggiungere il distretto di Visp nel Canton
Vallese, ancora oggi conserva buone tracce dell’antica
lastricatura. Il percorso è stato sapientemente
recuperato dalla sezione CAI di Villadossola che lo ha
segnalato e reso agevolmente percorribile. Come da
programma raggiungiamo la
Piazza IV Novembre
dove abbiamo il piacere di ritrovarci con Renato e gli
altri amici con i quali abbiamo già percorso alcuni
itinerari nel corso dell’anno. Alle 8,15, accompagnati
dalle note della fisarmonica di
Luca,
prende avvio la camminata che in circa 16 Km. porterà il
variopinto serpentone a raggiungere Antrona. Mossi i
primi passi si inizia a salire la scalinata che
addentrandosi fra le case, raggiunge la strada che si
attraversa per iniziare a percorrere il lungo diagonale
che porta a raggiungere la frazione di Noga che ci
accoglie con la sua
monumentale chiesa seicentesca,
dedicata alla Beata Vergine del Rosario. Dopo vari
attraversamenti della strada principale, raggiungiamo
l’inizio dell’antica mulattiera
che con cinquantotto gradini scavati nella roccia, sale
alla frazione Casa dei Conti. Proseguendo nel lento
cammino, perveniamo a Cresti, frazione di Montescheno,
dove il locale gruppo folcloristico ha allestito un
punto di ristoro
con bevande calde, torte e pasticcini. Montescheno è
distribuito in 14 villaggi di impronta rurale che
conservano numerosi torchi consortili per la spremitura
dell’uva, un tempo estesamente coltivata sui campi
terrazzati, e forni frazionali per la cottura collettiva
del pane di segale. Al termine del piacevole intermezzo,
riprendiamo a risalire la valle e con un piacevole
percorso attraverso i boschi, superata la
Cappella dell’Arvina,
raggiungiamo il villaggio di
Seppiana,
dove vi è la chiesa primordiale della Valle Antrona. Il
villaggio, con la sua chiesa dedicata a Sant’Ambrogio, e
considerata uno dei monumenti architettonici più
pregiati di tutta la valle, fu il centro religioso della
valle dal XIII secolo. Qui è allestito il secondo punto
di ristoro, in cui ci tratteniamo di nuovo con molto
piacere, per assaporare quanto gentilmente messo a
nostra disposizione. Alla ripresa della marcia, il lungo
corteo si rimette in movimento per raggiungere ll
piccolo nucleo di
Viganella.
Viganella, per molti secoli centro di primaria
importanza per l’attività estrattiva e lavorativa del
ferro, è arroccato su un pendio che precipita verso l’Ovesca,
il torrente della Valle Antrona, circondato da
monumentali terrazzamenti che recano traccia dei vigneti
che furono fra i più antichi e rinomati in Ossola.
Attualmente, la coltivazione della vite in valle ha
ripreso ad essere praticata, anche se in misura minore
del passato, e grazie all’operato di appassionati
viticoltori,
Viganella
vede le sue alture ripopolarsi di vigneti che producono
un ottimo Pinot Nero. Percorrendo strette viuzze,
entriamo nel borgo; nobilitato dal raffinato loggiato di
Casa Vanni o “ ca dul Van ″, antica famiglia patrizia
che la abitò alla fine del Settecento, l’edificio
sapientemente restaurato è stato trasformato in una
struttura ricettiva di alto livello. Poco oltre, in un
piccolo ma grazioso locale, è custodito il torchio per
la macinatura delle noci, uno degli antichi mestieri
molto ben raffigurato nel
murales
sulla parete della casa. Ammirate queste caratteristiche
costruzioni, ci dirigiamo verso la famosa “ Piazza dello
Specchio dove è allestito il punto di ristoro
principale.
Qui, fra una portata e l’altra, facciamo conoscenza con:
Elisa, Ivana,Massi, Ale e Rosella,
simpatici e cordiali " ragazzi " che per la prima volta
partecipano alla manifestazione.
Terminato il periodo di riposo, e dopo
l’immancabile esibizione canora
riprendiamo il cammino indirizzandoci verso Rivera ed in
breve si raggiunge la “
Cappella della Bosa o del Bisan”
opera del pittore Vigezzino Borgnis, fatta costruire nel
1747 dai fratelli Genzana detti della Bosa, come recita
l'iscrizione
posta nel cartiglio in facciata sopra la chiave d'arco.
Strada facendo,
Renato ci intrattiene
fornendoci ampie e particolareggiate informazioni sugli
usi e costumi della valle e con moderata fatica
raggiungiamo la piccola frazione di Ruginenta con la sua
bella
chiesetta,
il toponimo rivela l’utilizzo di questo luogo in
affinità con l’estrazione e la lavorazione del ferro.
Lasciamo il caratteristico e oramai disabitato borgo ed
affrontiamo l’ultimo e più impegnativo tratto del
percorso che si sviluppa brevemente sulla strada
principale prima di rientrare sulla bella mulattiera che
ci porta a visitare l’antico borgo di Rovesca, il più
antico nucleo abitativo di Antrona. Il caratteristico
villaggio è raccolto intorno alla bella
fontana risalente al 700
posta a lato dell’Oratorio
di San Bernardo da Mentone
sulla cui facciata è rappresentata la gigantesca figura
di S. Cristoforo che, unitamente agli affreschi di altri
dodici santi costituisce il grande mosaico pittorico
realizzato nel 1668. Siamo oramai in vista della nostra
meta e, raggiunta la
cappelletta della “ Madonna dai Grazi
” effettuiamo una sosta per riunire il gruppo e
assistere alla inaugurazione della cappelletta che viene
di nuova resa fruibile ai fedeli, dopo i sapienti lavori
di restauro. Terminata la cerimonia, tutti insieme
entriamo in Antronapiana
dirigendoci verso il centro per ammirare
l’ultimo dei murales
che esprime un’attività che sta scomparendo: la filatura
della lana. Antronapiana, posta su un terrazzo alla
confluenza dei torrenti Loranco e Troncone che danno
vita all’Ovesca, è un antico villaggio di montagna che
ebbe sempre negli estesi pascoli alpini e negli alpeggi
la sua ricchezza principale. Attraversato il centro del
paese, raggiungiamo la Sala Polifunzionale dove,
comodamente seduti ai tavoli,
ci viene servita un’ottima merencena.
Al termine di questa bellissima ed interessante
manifestazione, ringraziamo e ci complimentiamo con il
CAI di Villadossola per la perfetta organizzazione e per
la competenza con cui è stata condotta e gestita
l’escursione che ha visto l'adesione di un elevato
numero di partecipanti ( 240 alla partenza, 320
all’arrivo ); un sentito ringraziamento va anche alle
varie amministrazioni e ai gruppi in costume per
l’accoglienza e la disponibilità che ci hanno
manifestato lungo il percorso.
Per maggiori informazioni vedi:
http://www.caivilladossola.net/files/villa.pdf
http://caivilladossola.net/files/la_strada_antronesca.pdf

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