Alto Vergante

               Anello del Monte Barro m.581

 
 Gita effettuata in data : 9-Marzo-2017                                                    

 Partenza da: Invorio Loc. Manzasca m.366
 Dislivello totale m : 325
 Difficoltà : E
 Durata itinerario h:4,30

Come arrivarci:
Percorrere l’autostrada A26 Voltri-Sempione, prendere l'uscita di Meina e proseguire quindi in direzione per Ghevio e poi bivio per Invorio.

 

Da Invorio, la vera e propria “ porta sud del Vergante ”, raggiungiamo la zona industriale in località Manzasca e parcheggiamo bordo strada all’inizio della sterrata che riporta i segnavie per diverse località, ci incamminiamo seguendo le indicazioni del sentiero E8/E1 in direzione della Bocchetta di Borsaga. Percorso un lungo tratto nel bosco lungo il sentiero in terra rossa, da percorrere con cautela in quanto reso scivoloso dalle frequenti pozzanghere ancora presenti lungo il percorso, raggiungiamo la base del Monte Cassinario che aggiriamo proseguendo fino a pervenire alla Bocchetta di Borsaga e poco dopo alla località nota come Tre Fontane (m.673) dove ha origine il Torrente Vina. Tralasciamo il sentiero E7 che scende a Pecorino e continuiamo lungo il percorso E2 raggiungendo in breve la Cappella del Vago (m.690), inserita in un'ampia selva di castagni secolari, qui effettuiamo una breve sosta e ne approfittiamo per scattare la tradizionale foto di gruppo a ricordo della giornata. La Cappella è un punto nodale del Vergante, un'importante crocevia da dove si diramano ben quattro sentieri, le destinazioni e i relativi tempi di percorrenza sono segnalati da cartelli del CAI. La Cappella del Vago era un luogo di sosta lungo il percorso che un tempo collegava il Vergante con il lago d'Orta; è chiamata anche Chiesetta delle stampelle perché contiene tra i vari ex voto, anche alcune stampelle di persone infortunate. Da qui si passava per andare in pellegrinaggio al Sacro Monte di Orta, e per portare ai mercati vicino al Lago Maggiore i prodotti della terra. Dalla cappella seguiamo le indicazioni del sentiero V00 in direzione di Pecorino e lungo il percorso effettuiamo una breve visita al borgo di Cassano, da cui poi scendiamo in località Tabarino dove sostiamo presso la locale “ Osteria della Faina ” dove gli operosi gestori; Ivan e Daniela ci aspettano per conquistarci con la loro ottima cucina casalinga. Qui incontriamo e facciamo conoscenza con Valerio e Guerrino, due simpatici escursionisti arrivati anche loro all’osteria per rifocillarsi e trascorrere un piacevole intervallo prima di ritornare verso Gozzano da dove provengono. Al termine dell’ottimo ed abbondante pranzo, soddisfatti per il trattamento ricevuto, ci rimettiamo in cammino e dirigiamo verso Pecorino (m.588) che superiamo per poi proseguire in direzione del Monte Barro (m.581) dove gli "Amici del Monte Barro" hanno ristrutturato il piccolo villaggio e ne mantengono la cura, unitamente all’annessa Chiesa di Santa Maria Annunziata, rendendo il luogo veramente grazioso ed ordinato. Molto probabilmente il complesso del Monte Barro era un’abbazia abitata per secoli dai suoi custodi che venivano chiamati gli eremiti del Barro. Qui ogni anno, il 1° maggio si svolge la tradizionale “ Festa della fiora “ che ripropone il tema dell’amore tra fidanzati, quando per dichiarare il proprio affetto il cavaliere regalava all’amata un fiore. Consumato il pranzo presso la struttura predisposta, ci si avvia seguendo la stradina che immette successivamente su di un sentierino che scende ripido fino a raggiungere Santa Lucia dove si incrocia il sentiero E6 che si segue sino a ritornare dove abbiamo lasciato le auto.

L'escursione al Monte Barro rappresenta una preziosa occasione per tutti coloro che amano immergersi nei vasti boschi della zona.