Come arrivarci:
Percorrere la A 26,
da cui si esce al casello di Romagnano Sesia /Ghemme. Si
prosegue lungo la Statale 299 fino a Varallo: da qui la
strada per Alagna Valsesia si snoda lungo la Val Grande,
attraversa i paesi di Balmuccia, Scopa, Scopello, Piode
per giungere dopo circa 18 Km a Pila che si oltrepassa.
Dopo qualche centinaio di metri, prima di Failungo
inferiore, si imbocca a sinistra una strada in discesa
(cartello segnaletico per Seggiovie Mera) che, subito
dopo aver attraversato il Sesia, raggiunge un'ampia zona
di parcheggi (19 km da Varallo).
Lo spunto per effettuare questa escursione lo abbiamo
tratto
dall’ultima pubblicazione dell’amico Corrado Martiner
Testa
che nel suo libro propone ben 55 itinerari sulle
montagne della Valsesia. Con il permesso dell’autore,
riportiamo integralmente l’itinerario come descritto,
aggiungendo di nostro solo alcune immagini ad
illustrazione del percorso compiuto.
/Anello%20Pila%20A.%20Lagone/Cartina%20alpe%20Lagone.jpg)
“ Ritornati brevemente indietro sull'asfalto, si lascia
subito a monte il
sentiero 236 e si imbocca di fronte lo sterrato
chiuso da una sbarra metallica (pista ciclabile della
Valsesia). Superato ii ponte sul Torrente Boscaiolo, si
abbandona la pista ciclabile per Piode (da cui si
rientrerà) e si sale a sinistra lungo un
ripido sterrato (cartello segnavia 237). Lasciata
subito a destra una prima costruzione, si prosegue sulla
sinistra orografica del corso d'acqua fino a uno slargo
nei pressi di una graziosa casa dove la stradina ha
termine. Qui, di fronte, prosegue la mulattiera che con
percorso agevole raggiunge dapprima
due rustiche cascine immerse nel bosco ancora in
buono stato di conservazione e poco oltre un bivio
segnalato. Si abbandona la mulattiera per l'Alpe dí Mera
(237) e si imbocca quella che si stacca a destra
contrassegnata dal
segnavia 237a (0.20 ore dalla partenza). La via,
ampia e ben evidente, sale ripida con percorso
articolato e tocca un esiguo pianoro sfiorando nei
pressi i pochi resti dell'Alpe della Piana. Prosegue poi
tra
imponenti abeti e faggi, compiendo un mezzacosta
ascendente verso destra lungo il quale scorci panoramici
sul
Monte Castello e sul Monte Ventolaro allietano il
cammino. Superato con un paio di brevi tornanti un
canalino tra due affioramenti rocciosi, si continua per
un tratto verso destra, poi su pendenza ancora più
accentuata si effettuano diversi risvolti tra grossi
blocchi rocciosi ricoperti di muschio. Si prosegue
ancora in diagonale andando ad attraversare un modesto
ruscello e poco dopo si lascia a sinistra un
sentiero non segnalato per le alpi Sella e Mera
(cartello). Si continua sulla via più ampia e in
breve si transita a valle delle prime due costruzioni
delle Alpi del Lagone. Uno degli edifici era una
cappella votiva, ormai in pessimo stato. Dopo una
brevissima discesa nella quale si lascia a destra
un'altra baita, si sbuca sul caratteristico pianoro dove
si incontrano
la pozza d'acqua e il ruscelletto che danno il nome
alla località. li panorama è parzialmente aperto verso
il Monte Rosa e sulla cresta spartiacque Sesia-Sermenza
nel tratto tra il Monte Tre Croci e il Monte Castello. A
ovest compare il
poggio dell'Alpe il Pizzo (1255 m, 1.15 ore dal
bivio segnalato, 1.35 ore dalla partenza). Superati i
pochi resti di altre balle, si prosegue in saliscendi
sull’altopiano, purtroppo sempre più invaso dal bosco.
Oltrepassate alcune piccole conche erbose, si raggiunge
l'unica baita ancora in buono stato, situata al
limite dell'altopiano (5 minuti dal margine opposto).
Appena oltre, un opportuno segnavia indica
la direzione per Piode (sentiero 247). Si scende
diritti nel fitto bosco seguendo i numerosi segni
bianco-rossi sugli alberi. In seguito con un lungo
traverso a sinistra si raggiungono i resti di un
edificio. Il sentiero aggira il rudere e scende verso
destra
all'Alpe Magonere, anch'essa diruta (1047 m, 0.25
ore dalle Alpi del Lagone). Si prosegue più ripidamente
con una lunga serie di tornanti ravvicinati,
approssimandosi al Torrente Riale. Giunti nelle
vicinanze lo si costeggia per un centinaio di metri, poi
lo si attraversa su un
solido ponte di ferro e legno (0.20 ore dall'Alpe
Magonere). Si continua sulla sinistra idrografica del
corso d'acqua con lievi saliscendi fino
al bivio dove il sentiero 247 si stacca dalla
mulattiera por l'Alpe Meggiana. Qui si imbocca una
sterrata in discesa che dopo alcuni tornanti conduce al
Santuario della Madonna delle Pietre Grosse (814 m,
0.15 ore dal ponte sul Torrente Riale). Si prosegue
sulla strada asfalta andando velocemente a innestarsi in
quella che conduce all'Alpe Meggiana. Si prosegue in
discesa, si oltrepassa
Piedimeggiana (763 m ) e dopo un ultimo tornante si
prende a destra la pista ciclabile della Valsesia.
Superata la frazione Riale di Piode, si percorre la
comoda carrareccia che con percorso piacevole in lievi
saliscendi, superando varie cascine e una
caratteristica cappelletta posta su un masso,
riporta al punto di partenza (0,45 ore dal santuario
della Madonna delle Pietre Grosse , 3,20 ore dalla
partenza ) ”.
Considerazioni: a giudizio di
noi tre: escursione poco gratificante in quanto non
consente la visione di particolari scorci panoramici e
le costruzioni che si incontrano durante il tragitto
sono oramai solo desolanti ammassi di pietre. Unica nota
positiva, aver compiuto il percorso in una giornata
perfetta che ci ha permesso di gustare il caleidoscopio
di colori che gli splendidi boschi attraversati offrono
in questo periodo.
link al Santuario
http://spazioinwind.libero.it/valsesia/pietregrosse.html
link
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