Bassa Ossola

Anello dell'Alpe Vercio da Bracchio.

 
 Gita effettuata in data : 15-Marzo-2017                                                    

 Partenza da:Bracchio m.310
 Dislivello totale m : 740
 Difficoltà : E
 Durata itinerario h:4,30

Come arrivarci: Per arrivare a Bracchio è consigliabile percorrere l'autostrada per Gravellona Toce e prendere l'uscita per Verbania, poco oltre l’uscita prendere la deviazione a sinistra per Mergozzo, allo stop proseguire a destra e dopo il semaforo prendere, a sinistra, la stretta e ripida strada che sale a Bracchio (cartello), raggiunto l’abitato parcheggiare nei pressi del monumento ai caduti (parcheggio).
 

Lasciata l’auto, ci avviamo lungo i vicoli acciottolati che si insinuano fra le case in direzione della Chiesa dedicata ai Santi Carlo e Marta da cui, a sinistra, inizia la mulattiera acciottolata che, raggiunge prima una cappella e successivamente il ben segnalato bivio per Vercio/Boscopiano. Seguiamo il sentiero per Vercio ed iniziamo a salire lungo la ben conservata mulattiera che, in ripida salita, entra nel bosco di castagni raggiungendo una graziosa cappelletta ben restaurata (m.587) da cui si osserva un magnifico panorama sui laghi, sulle montagne e sul paese sottostante. Proseguendo nel nostro cammino, il percorso si indirizza a sinistra, supera diversi ruscelli e oltrepassa alcuni alpeggi, per arrivare ad una sbarra di legno sormontata dalla targa che ci avvisa che stiamo entrando nel territorio dell’Eremo all’Alpe Vercio. In uno di questi incontriamo e facciamo conoscenza con Lorenzo, un simpatico giovane che molto cortesemente ci offre un caffè, molto gradito dalla compagnia. Ristorati dalla corroborante bevanda, scattiamo una  foto a ricordo dell’incontro e, salutato l’amico, proseguiamo nel cammino che ci porterà a raggiungere la nostra meta intermedia. Dopo un breve percorso, di colpo la vegetazione cambia, passando dal fitto bosco ad ampi prati perfettamente tenuti, costellati di aiuole di azalee e rododendri, e tra le betulle si scorgono le case dell’alpeggio, fra le quali individuiamo la semplice casetta in pietra, ancora in buono stato di conservazione, che costituisce l’eremo vero e proprio. L’alpe è un incantevole pianoro a 900 metri di altitudine in posizione dominante sul Verbano, il Cusio e la bassa Ossola, che conserva la sua primitiva bellezza e il fascino di un ambiente incontaminato con sentieri che percorrono prati e boschi nel quale don Piero Udini (classe 1923), a partire dal 1950, quando dal dottor Peretti, ricevette in dono quella proprietà che più tardi diverrà l’Eremo di Vercio, ha dato vita alla “ Montanina ” una ex colonia estiva per i bambini milanesi. Dal pianoro dell’alpeggio ci spingiamo fino alla bianca croce metallica, posta in posizione panoramica, da cui si ha la possibilità di osservare un vasto scenario sui laghi di Mergozzo, Maggiore, di Monate, di Varese per finire con il lago d'Orta e sulla vicina Cava Madre di Candoglia da cui la Veneranda Fabbrica del Duomo estrae il marmo per il Duomo di Milano. Lo sguardo, oggi purtroppo disturbato da una densa foschia, corre poi ai numerosi monti che completano l’affascinante quadro e le cime del Mottarone, Montorfano, Massone, Corni di Nibbio, Pizzo Faiè, Monte Rosso e Monte Rosa, offrono una serie notevole di scenari mozzafiato. Lasciato il punto panoramico, proseguiamo per compiere il giro dell’alpe e ci rechiamo a visitare il gioiello dell’Eremo: la chiesetta della Madonna del Vercio. L’Oratorio, sorto per opera dei cittadini bracchiesi nel 1728, dedicato alla Beata Vergine delle Grazie è rimasto nei secoli un luogo di culto molto caro alle genti di queste terre che ancora organizzano annualmente grandi manifestazioni per la festa dell’alpe Vercio che ha luogo la quarta domenica di luglio con la processione che percorre a piedi tutta l'alpe. Una targa, sul muro della chiesa, ricorda gli avvenimenti storici relativi alla seconda guerra mondiale con il bombardamento da parte dei tedeschi e l'incendio di alcune baite rifugio di partigiani. Visitato l’abitato, ci incamminiamo lungo il sentiero che transita dalle baite di Curt di Nus per continuare in falsopiano a mezzacosta e raggiungere l’Alpe Ruspesso (m.953): al termine della strada asfaltata che sale da Bieno/Santino. Sulla destra, prende avvio il sentiero di discesa che, superata la Cappella del Roccolo, interseca in alcuni tratti la strada prima di raggiungere la Cappella Di Erfo. Nei pressi, cartelli segnaletici indicano di scendere a destra in un malandato bosco di castagni, e con un percorso sempre evidente, raggiungiamo Boscopiano da cui procediamo lungo il sentiero delimitato da alti muretti di sasso e, confortati da datati segnavia, ci ritroviamo di nuovo a Bracchio alla deviazione superata al mattino quando avevamo iniziato questa bellissima escursione che, pur sviluppandosi a basse quote, permette di godere di ampi panorami ( condimeteo permettendo).

Si consiglia di visitare l’alpe nel periodo in cui le numerose piante di azalee e rododendri saranno in piena fioritura per assistere ad un vero spettacolo della natura.

Vedi anche la relazione di Flavio: