Come arrivarci:
Per
arrivare a Bracchio è consigliabile percorrere
l'autostrada per Gravellona Toce e prendere l'uscita per
Verbania, poco oltre l’uscita prendere la deviazione a
sinistra per Mergozzo, allo stop proseguire a destra e
dopo il semaforo prendere, a sinistra, la stretta e
ripida strada che sale a Bracchio (cartello), raggiunto
l’abitato parcheggiare nei pressi del
monumento ai caduti
(parcheggio).
Lasciata l’auto, ci avviamo lungo i vicoli acciottolati
che si insinuano fra le case in direzione della
Chiesa
dedicata ai Santi Carlo e Marta da cui, a sinistra,
inizia la mulattiera
acciottolata che, raggiunge prima
una cappella e successivamente il ben segnalato
bivio per Vercio/Boscopiano.
Seguiamo il sentiero per Vercio ed iniziamo a salire
lungo la ben conservata
mulattiera che, in ripida salita,
entra nel bosco di castagni raggiungendo una graziosa
cappelletta ben restaurata
(m.587) da cui si osserva un magnifico
panorama sui laghi, sulle montagne e sul paese
sottostante.
Proseguendo nel nostro cammino, il percorso si indirizza
a sinistra, supera diversi ruscelli e oltrepassa alcuni
alpeggi, per arrivare ad una sbarra di legno sormontata
dalla
targa
che ci avvisa che stiamo entrando nel territorio
dell’Eremo all’Alpe Vercio. In uno di questi incontriamo
e facciamo conoscenza con
Lorenzo,
un simpatico giovane che molto cortesemente ci offre un
caffè, molto gradito dalla compagnia. Ristorati dalla
corroborante bevanda, scattiamo una
foto
a ricordo dell’incontro
e, salutato l’amico, proseguiamo nel cammino che ci
porterà a raggiungere la nostra meta intermedia. Dopo un
breve percorso, di colpo la vegetazione cambia, passando
dal fitto bosco ad ampi prati perfettamente tenuti,
costellati di
aiuole di azalee e rododendri,
e tra le betulle si scorgono le case dell’alpeggio, fra
le quali individuiamo la semplice casetta in pietra,
ancora in buono stato di conservazione, che costituisce
l’eremo vero e proprio. L’alpe è un incantevole pianoro
a 900 metri di altitudine in posizione dominante sul
Verbano, il Cusio e la bassa Ossola, che conserva la sua
primitiva bellezza e il fascino di un ambiente
incontaminato con sentieri che percorrono prati e boschi
nel quale don Piero Udini (classe 1923), a partire dal
1950, quando dal dottor Peretti, ricevette in dono
quella proprietà che più tardi diverrà l’Eremo di Vercio,
ha dato vita alla “
Montanina
” una ex colonia estiva per i bambini milanesi. Dal
pianoro dell’alpeggio ci spingiamo fino alla
bianca croce
metallica, posta in posizione panoramica, da cui si ha
la possibilità di osservare un vasto scenario sui laghi
di Mergozzo, Maggiore, di Monate, di Varese per finire
con il lago d'Orta e sulla vicina
Cava Madre di Candoglia
da cui la Veneranda Fabbrica del Duomo estrae il marmo
per il Duomo di Milano. Lo sguardo, oggi purtroppo
disturbato da una densa foschia, corre poi ai
numerosi monti
che completano l’affascinante quadro e le cime del
Mottarone, Montorfano, Massone, Corni di Nibbio, Pizzo
Faiè, Monte Rosso e Monte Rosa, offrono una serie
notevole di scenari mozzafiato. Lasciato il punto
panoramico, proseguiamo per compiere il giro dell’alpe e
ci rechiamo a visitare il gioiello dell’Eremo:
la chiesetta della Madonna del Vercio.
L’Oratorio, sorto per opera dei cittadini bracchiesi nel
1728, dedicato alla Beata Vergine delle Grazie è rimasto
nei secoli un luogo di culto molto caro alle genti di
queste terre che ancora organizzano annualmente grandi
manifestazioni per la festa dell’alpe Vercio che ha
luogo la quarta domenica di luglio con la processione
che percorre a piedi tutta l'alpe. Una
targa, sul muro della chiesa,
ricorda gli avvenimenti storici relativi alla seconda
guerra mondiale con il bombardamento da parte dei
tedeschi e l'incendio di alcune baite rifugio di
partigiani. Visitato l’abitato, ci incamminiamo lungo il
sentiero che transita dalle baite di Curt di Nus per
continuare in falsopiano a mezzacosta e raggiungere
l’Alpe Ruspesso (m.953): al termine della strada
asfaltata che sale da Bieno/Santino. Sulla destra,
prende avvio il sentiero di discesa che, superata la
Cappella del Roccolo,
interseca in alcuni tratti la strada prima di
raggiungere la
Cappella Di Erfo.
Nei pressi, cartelli segnaletici indicano di scendere a
destra in un malandato bosco di castagni, e con un
percorso sempre evidente, raggiungiamo Boscopiano da cui
procediamo lungo il
sentiero delimitato da alti muretti di sasso
e, confortati da datati segnavia, ci ritroviamo di nuovo
a Bracchio alla deviazione superata al mattino quando
avevamo iniziato questa bellissima escursione che, pur
sviluppandosi a basse quote, permette di godere di ampi
panorami ( condimeteo permettendo).
Si consiglia di visitare l’alpe nel periodo in cui le
numerose piante di azalee e rododendri saranno in piena
fioritura per assistere ad un vero spettacolo della
natura.
Vedi anche la relazione di Flavio:

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