Val Grande

Monte Todum ( anello Alpe Aurelio )

 
 Gita effettuata in data : 06-Dicembre-2017                                                    

 Partenza da: Miazzina m. 721
 Dislivello totale m :720
 Difficoltà : E
 Durata itinerario h: 4,00

Come arrivarci: da Verbania, attraverso Trobaso e Cambiasca si sale a Miazzina, si attraversa Piazza Secchi ed in vista del campanile si prende a sinistra la Via Roma che, superato il Municipio, prosegue fino ad incontrare un parcheggio sulla destra dove conviene lasciare l’auto.

 

Lasciata l’auto nel comodo parcheggio, si ritorna sulla strada asfaltata che si percorre sulla destra giungendo dopo un breve tratto in salita, ad un tornante preceduto da quattro garage in muratura, al termine della curva, un cartello a sinistra indica l’inizio del sentiero per Rugno. Percorso un breve tratto pianeggiante il sentiero comincia a scendere verso il fondo della valle che si attraversa transitando sul ponte che valica  il Rio Aurelio e con regolari tornanti si risale fino al pianoro che introduce alle numerose baite dell’Alpe Rugno m. 741. Il grande corte di Rugno era un maggengo di Cossogno, la cui esistenza è citata in antiche pergamene fin dal 1300, ancora negli anni Cinquanta era regolarmente frequentato da montanari che praticavano una superstite pastorizia. Entrati nel Corte, mantenendoci a sinistra, raggiungiamo lo sperone roccioso che domina Cossogno, con il “sasso del falò ” e l’Oratorio della Madonna del Buon Consiglio. Da questa posizione il panorama che si ammira è grandioso: lo sguardo spazia sul Lago Maggiore dal Golfo Borromeo alla sponda lombarda alle montagne della Val Grande. Ritorniamo alle baite e, seguendo le indicazioni della rinnovata segnaletica, iniziamo a salire verso la Motta d’Aurelio: l’ampia conca di origine morenica posta a ridosso della Colma di Cossogno, che per la sua favorevole esposizione a mezzogiorno si è guadagnata l’appellativo di “ conca del sole ”. Il sentiero scorre fra quelli che un tempo furono prati e superata la Chèpele d’Midi, datata 1873, giunge in vista di una baita modernamente ristrutturata che sorge poco oltre il Rio Pilua. Continuando nell’ascesa si raggiungono i prati dell’Alpe Aurelio m. 934, Vrèi nel dialetto locale, costituito da un gran numero di antichi corti maggengali. Proseguiamo sul sentiero sempre ben evidente e arriviamo alla cappella posta all’ingresso del Corte Nicolini per poi seguire a destra e superare una baita che presenta un tetto alla valdostana. Oltrepassata una incassata valletta raggiungiamo il Curt dul Bò, posto in posizione sottostante al Curt Marianìn con le baite dello scrittore Nino Chiovini, grande e appassionato conoscitore di questi luoghi. Superiamo i nuclei di baite e ci ritroviamo sulla sella alla base della ripida salita per la Colma di Cossogno, in località Eco. Qui effettuiamo una breve sosta per osservare quanto si presenta ai nostri occhi; si identificano i Laghi di Varese, di Monate, d’Orta, l’alpe Ompio con il relativo monte Faiè, la catena dei Corni di Nibbio, il Proman, la Cima Sasso, la Laurasca, la Val Grande, e sullo sfondo il maestoso Monte Rosa. Iniziamo a risalire il sentiero che corre lungo la dorsale, tralasciando sulla destra il primo tagliafuoco ( percorso VT1 ) e poi il successivo proveniente da Cappella Fina, raggiungiamo l’arrivo del Km. Verticale posto alla sommità del Monte Todum m. 1298 dove sostiamo per il pranzo e per scattare la consueta foto ricordo. Alla ripresa del cammino proseguiamo sulla destra, seguendo la linea di cresta della Colma di Cossogno, invasa dalle foglie dei faggi; con bella camminata panoramica su Cicogna e la bassa Val Grande e, dopo alcuni saliscendi, ci ritroviamo all’inizio della salita che conduce alla Testa di Cremisello ed al Pizzo Pernice m. 1506 dove, in posizione panoramica sulla ValGrande è realizzata un’area di sosta. La giornata particolarmente limpida, permette di ammirare tutte le catene dei monti che ci circondano e ne approfittiamo per effettuare un’altra breve sosta fotografica. Quando ci rimettiamo in cammino, volgiamo a destra seguendo il bel sentiero che scende, sul versante di Miazzina in direzione dell’alpe Cavallotti, superiamo una valletta, e seguendo le pieghe della montagna raggiungiamo il particolare segnavie punto di confluenza di diversi sentieri. Proseguiamo sulla destra e perveniamo al promontorio su cui sorgono le baite dell’Alpe Cavallotti da cui, scendendo a sinistra raggiungiamo la Cappella Fina. Dalla cappella ci incamminiamo lungo la pista forestale fino ad incontrare, sulla destra, la deviazione per l’Alpe Cavallotti che tralasciamo per scendere a sinistra lungo il sentiero che entra nel bosco per raggiungere la seconda pista forestale oltrepassato lo sterrato, un piccolo cartello posto su una pianta indica l’inizio del sentiero che entra negli inselvatichiti prati e percorre la dorsale che passa alta sopra al Corte di Butina. Dopo un ulteriore breve percorso nel bosco, superiamo la baita della Loga e, raggiunta la cappella Scupéll scendiamo sullo sterrato in località Or dé Pri da cui, piegando a sinistra, ritorniamo sulla strada asfaltata ed in breve al sottostante parcheggio dove ci attende l’auto. Bella escursione in una giornata dalle temperature quasi primaverili che ci ha permesso di gustare appieno una delle ultime uscite dell’anno che sta per terminare e che consideriamo di buon auspicio per “ l’anno che verrà ”.