Valle Sementina

Ponte tibetano di Curzútt

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 22-Maggio-2016                                                    

 Partenza da: Sementina m.273
 Dislivello totale : m. 550
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivarci: Da Intra percorrendo la SS 34 del lago Maggiore raggiungiamo Locarno da cui proseguiamo sulla strada 31 in direzione di Bellinzona, a Sementina svoltare a sinistra prima della muraglia/ponte. Parcheggi: poco prima della muraglia /ponte, arrivando da Locarno, sulla sinistra c'è una stradina che ospita diversi parcheggi gratuiti, max 24H.

 

Con gli amici del “ Gruppo Escursionisti Valgrande ” effettuiamo l’escursione che ci porterà in Canton Ticino e più precisamente in Val Sementina dove nel 2015 La Fondazione Curzútt-S. Barnàrd, ha inaugurato il ponte tibetano “ Carasc ”. Il ponte unisce Curzutt e S. Bernardo alla Via delle Vigne ed è ancorato ad una quota di 696 m: pesante circa 50 tonnellate è lungo 270 metri ed è sospeso 130 metri sopra il riale. Il suo attraversamento è reso agevole e sicuro da un camminamento con tavole di larice, da una rete metallica ai lati e da un corrimano posto alla sua estremità e consente di attraversare l’impervia valle che divide i comuni di Monte Carasso e Sementina. L’opera è stata realizzata per la conservazione ed il rilancio dei monti che si affacciano sulla piana di Magadino, ricchi di vita e storia nei secoli passati ma ormai ampiamente abbandonati in seguito alle profonde trasformazioni che hanno inevitabilmente modificato il rapporto tra l’uomo ed il suo territorio, determinando lo spostamento a valle della principali attività economiche che sono andate concentrandosi nelle aree urbane. Il progetto è quindi di particolare interesse in quanto  permette di togliere da una sorta di isolamento la montagna di Monte Carasso nella relazione con i territori del lago Maggiore. L’infrastruttura realizzata è diventata un'attrazione turistica che richiama parecchi visitatori e per raggiungerlo sono stati costruiti comodi sentieri sui due versanti della valle. Percorrerlo è un’esperienza unica che permette di provare qualche insolito brivido senza correre alcun rischio, infatti grazie alle importanti misure di sicurezza, è tranquillamente transitabile da qualunque persona che non abbia timore del vuoto. Lasciata l’auto, ci incamminiamo seguendo le indicazioni delle frecce che riportano il logo del ponte e varchiamo le mura passando sotto l’arco che le attraversa. Il sentiero inizia tra filari di vigna che ricoprono gli ampi terrazzamenti, offrendo una splendida vista sul Piano di Magadino e sul Lago Maggiore, che si intravede sullo sfondo. Superiamo un secondo arco aperto nelle mura fortificate che fanno parte della Linea Dufour, costruita nel 1848 in cui sono inseriti i cosiddetti “ Fortini della Fame ”, eretti con il doppio intento di prevenire eventuali attacchi austriaci e per dare occupazione ai numerosi senza lavoro presenti sul territorio. Raggiunto il bivio che indica la direzione per i monti della Costa, proseguiamo seguendo sempre le frecce bianche che ci indirizzano su di una strada sterrata che, passando fra stupendi vigneti, si abbassa fino a pervenire alla strada asfaltata che sale da Sementina. Percorso un breve tratto abbandoniamo l’asfalto per risalire lungo la mulattiera selciata che entra nel bosco ed incrocia a più riprese la strada carrozzabile per giungere al bivio per San Defendente m. 633 che raggiungiamo deviando leggermente dal percorso. Dopo aver visitato l’ordinato borgo, con i suoi prati ben curati, le baite ristrutturate e l’immancabile oratorio di origini tardo medioevali con affreschi risalenti al XVI secolo, ritorniamo al bivio e proseguiamo in direzione di Carasc. Da San Defendente il paesaggio cambia e le vigne lasciano il posto alla selva castanile che caratterizza poi tutto il percorso.  Si entra nel bosco per risalire la costa che porta a raggiungere il versante che guarda alla Val Sementina da cui con una breve discesa raggiungiamo l’oramai famoso “ ponte tibetano di Carasc ” che, con un notevole impatto scenografico, ci appare in tutta la sua sottile eleganza.  Dopo una breve sosta per ricompattare il folto gruppo, iniziamo l’emozionante attraversamento che documentiamo scattando numerose foto agli amici i cui volti dimostrano una certa apprensione. Radunato di nuovo il gruppo sul versante opposto, riprendiamo a salire nel bosco per raggiungere la dorsale lungo il comodo sentiero che ci permette di raggiungere il panoramico spiazzo nel bosco su cui sorge la Chiesa di San Bernardo m. 616, di origine romanica e ricchissima di affreschi. Qui sostiamo per la pausa pranzo. Oggi appare isolata, ma un tempo partecipava attivamente alla vita del villaggio. Le sue origini risalgono alla fine dell’XI secolo e l’interno si presenta architettonicamente sobrio, ma ricchissimo di affreschi del Trecento e del Quattrocento, che coprono praticamente tutte le pareti. Qui veniamo accolti da una guida incaricata dal comune di Monte Carasso che raccoglie informazioni riguardanti la provenienza dei visitatori e le impressioni sullo stato di conservazione dei sentieri percorsi. La gentile signora ci accompagna nella visita della chiesa illustrandoci le varie particolarità della costruzione e dei vari affreschi che la rendono molto affascinante, fra questi il curioso dipinto dell’Ultima Cena, nel quale l’autore propone sulla tavola prodotti locali come i gamberi di fiume, ciliegie, vino e pani di varie forme. Dopo aver visitato la stupenda chiesetta ( monumento nazionale ), ed osservato il panorama che si apre su tutta la regione attorno a Bellinzona, iniziamoa scendere ci dirigiamo poi tra castagni e muretti a secco, verso il contiguo nucleo di Curzutt (Corte di Sotto) m. 600, antico insediamento rurale di Monte Carasso, che fin verso il XVIII secolo ha rappresentato il nucleo centrale della comunità, scesa poi alle pendici del monte dopo  la bonifica del Piano di Magadino.Curzútt è l’unico agglomerato, tra i molti un tempo esistenti, che ha retto al trascorrere del tempo ed è grazie al suo valore storico e architettonico che è stato dichiarato “nucleo meritevole di particolare protezione”. A tale proposito la Fondazione Curzùtt-San Bàrnard ne ha promosso il recupero ambientale, storico e paesaggistico, creando un grazioso parco giochi per i più piccoli, restaurando fabbricati datati 1408-1409, ricostituendo vigneti e costruendo un ostello per giovani che dispone di 64 posti letto. Il borgo è facilmente raggiungibile dalla stazione intermedia della teleferica Monte Carasso-Mornera. Visitato il bellissimo villaggio sapientemente ristrutturato, scendiamo lungo il ripido sentiero che, intersecando a più riprese la strada asfaltata, ci porta a Monte Carasso m. 229 da cui attraversiamo il ponte per far ritorno al punto da cui siamo partiti. Prima di raggiungere la pianura effettuiamo una sosta per ammirare la massiccia costruzione della chiesa della Santissima Trinità, eretta nel 1655, che sorge su di uno sperone roccioso sopra il villaggio.