Come arrivarci:
Da Intra percorrendo la SS 34 del lago Maggiore
raggiungiamo Locarno da cui proseguiamo sulla strada 31
in direzione di
Bellinzona, a Sementina svoltare a sinistra prima della
muraglia/ponte. Parcheggi: poco prima della muraglia
/ponte, arrivando da Locarno, sulla sinistra c'è una
stradina che ospita diversi parcheggi gratuiti, max 24H.
Con gli amici del “ Gruppo Escursionisti Valgrande ”
effettuiamo l’escursione che ci porterà in Canton Ticino
e più precisamente in Val Sementina dove nel 2015 La
Fondazione Curzútt-S. Barnàrd,
ha inaugurato il ponte tibetano “ Carasc ”. Il ponte
unisce Curzutt e S. Bernardo alla Via delle Vigne ed è
ancorato ad una quota di 696 m: pesante circa 50
tonnellate
è lungo 270 metri ed è sospeso 130 metri sopra il riale.
Il suo attraversamento è reso agevole e sicuro da un
camminamento con tavole di larice, da una rete metallica
ai lati e da un corrimano posto alla sua estremità
e consente di attraversare l’impervia valle che divide i
comuni di Monte Carasso e Sementina. L’opera è stata
realizzata per
la conservazione ed il rilancio dei monti che si
affacciano sulla piana di Magadino, ricchi di vita e
storia nei secoli passati ma
ormai ampiamente abbandonati in seguito alle profonde
trasformazioni che hanno inevitabilmente modificato il
rapporto tra l’uomo ed il suo territorio, determinando
lo spostamento a valle della principali attività
economiche che sono andate concentrandosi nelle aree
urbane. Il progetto è quindi di particolare interesse in
quanto permette di togliere da una sorta di isolamento
la montagna di Monte Carasso nella relazione con i
territori del lago Maggiore.
L’infrastruttura realizzata
è diventata un'attrazione turistica che richiama
parecchi visitatori e per raggiungerlo sono stati
costruiti comodi sentieri sui due versanti della valle.
Percorrerlo è un’esperienza unica che permette di
provare qualche insolito brivido senza correre alcun
rischio, infatti grazie alle importanti misure di
sicurezza, è tranquillamente transitabile da qualunque
persona che non abbia timore del vuoto. Lasciata l’auto,
ci incamminiamo seguendo le
indicazioni delle frecce che riportano il logo del
ponte e varchiamo le mura passando
sotto l’arco che le attraversa.
Il sentiero inizia tra filari di vigna
che ricoprono gli ampi terrazzamenti,
offrendo una
splendida vista sul Piano di Magadino e sul Lago
Maggiore, che si intravede sullo sfondo.
Superiamo un
secondo arco aperto nelle mura fortificate che fanno
parte della Linea Dufour, costruita nel 1848 in cui sono
inseriti i cosiddetti “ Fortini della Fame ”, eretti con
il doppio intento di prevenire eventuali attacchi
austriaci e per dare occupazione ai numerosi senza
lavoro presenti sul territorio. Raggiunto il bivio che
indica la direzione per i monti della Costa, proseguiamo
seguendo sempre le frecce bianche che ci indirizzano su
di una strada sterrata che, passando fra
stupendi vigneti, si abbassa fino a pervenire alla
strada asfaltata che sale da Sementina. Percorso un
breve tratto abbandoniamo l’asfalto per
risalire lungo la
mulattiera selciata che entra nel bosco ed incrocia
a più riprese la strada carrozzabile per giungere al
bivio per San Defendente m. 633 che raggiungiamo
deviando leggermente dal percorso. Dopo aver
visitato l’ordinato borgo, con i suoi prati ben
curati, le baite ristrutturate e l’immancabile
oratorio di origini tardo medioevali con affreschi
risalenti al XVI secolo, ritorniamo al bivio e
proseguiamo in direzione di Carasc.
Da San Defendente il paesaggio cambia e le vigne
lasciano il posto alla
selva castanile che caratterizza poi tutto il
percorso.
Si entra nel bosco per risalire la costa che porta a
raggiungere il versante che guarda alla Val Sementina da
cui con
una breve discesa raggiungiamo l’oramai famoso “ ponte
tibetano di Carasc ” che, con un notevole impatto
scenografico, ci appare in tutta la sua
sottile eleganza. Dopo una breve sosta per
ricompattare il folto gruppo, iniziamo l’emozionante
attraversamento che documentiamo scattando numerose foto
agli amici i cui volti dimostrano una certa
apprensione. Radunato di nuovo il
gruppo sul versante opposto, riprendiamo a
salire nel bosco per raggiungere la dorsale lungo il
comodo sentiero che ci permette di raggiungere il
panoramico spiazzo nel bosco su cui sorge la
Chiesa di San Bernardo m. 616, di origine romanica e
ricchissima di affreschi.
Qui sostiamo per la pausa pranzo. Oggi appare isolata,
ma un tempo partecipava attivamente alla vita del
villaggio. Le sue origini risalgono alla fine dell’XI
secolo e l’interno si presenta architettonicamente
sobrio, ma ricchissimo di affreschi del Trecento e del
Quattrocento, che coprono praticamente tutte le pareti.
Qui veniamo accolti da una guida incaricata dal comune
di Monte Carasso che raccoglie informazioni riguardanti
la provenienza dei visitatori e le impressioni sullo
stato di conservazione dei sentieri percorsi. La gentile
signora ci accompagna nella visita della chiesa
illustrandoci le varie particolarità della costruzione e
dei vari affreschi che la rendono molto affascinante,
fra questi il
curioso dipinto dell’Ultima Cena, nel quale l’autore
propone sulla tavola prodotti locali come i gamberi di
fiume, ciliegie, vino e pani di varie forme. Dopo aver
visitato la stupenda chiesetta ( monumento nazionale ),
ed osservato il
panorama che si apre su tutta la regione attorno a
Bellinzona,
iniziamoa scendere ci dirigiamo poi tra castagni e
muretti a secco, verso il contiguo
nucleo di Curzutt (Corte di Sotto) m. 600, antico
insediamento rurale di Monte Carasso, che fin verso il
XVIII secolo ha rappresentato il nucleo centrale della
comunità, scesa poi alle pendici del monte dopo la
bonifica del Piano di Magadino.Curzútt è l’unico
agglomerato, tra i molti un tempo esistenti, che ha
retto al trascorrere del tempo ed è grazie al suo valore
storico e architettonico che è stato dichiarato “nucleo
meritevole di particolare protezione”. A tale proposito
la Fondazione Curzùtt-San Bàrnard ne ha promosso il
recupero ambientale, storico e paesaggistico, creando un
grazioso parco giochi per i più piccoli, restaurando
fabbricati datati 1408-1409, ricostituendo vigneti e
costruendo un ostello per giovani che dispone di 64
posti letto. Il borgo è facilmente raggiungibile dalla
stazione intermedia della teleferica Monte
Carasso-Mornera. Visitato il bellissimo villaggio
sapientemente ristrutturato,
scendiamo lungo il ripido sentiero che, intersecando
a più riprese la strada asfaltata, ci porta a Monte
Carasso m. 229 da cui attraversiamo il ponte per far
ritorno al punto da cui siamo partiti. Prima di
raggiungere la pianura effettuiamo una sosta per
ammirare la massiccia costruzione della
chiesa della Santissima Trinità, eretta nel 1655,
che sorge su di uno sperone roccioso sopra il villaggio.
|