Val Divedro

         Stockalperweg da Gondo a Egga

Partecipanti:  Guppo Escursionisti Valgrande.
 Gita effettuata in data : 25-Settembre-2016                                                                    

 Partenza da: Gondo m.840
 Dislivello totale : m.800
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 5,00

Come arrivarci: Percorrere la Statale 33 del Sempione fino alla dogana di Iselle e proseguire in territorio svizzero, parcheggio a sinistra prima della dogana elvetica.

Gli amici del Gruppo Escursionisti Valgrande ( GEV ) hanno in programma la 13^ gita che prevede di percorrere il Sentiero Stockalper nel tratto che va da Gondo a Simplon Dorf/Egga. L’occasione è particolarmente interessante in quanto, ci dà la possibilità di percorrere un tratto della vecchia mulattiera fatta costruire nel 1600 da Kaspar Jodock von Stockalper, commerciante svizzero, proprietario di tutte le miniere del Vallese, di pascoli ed alpeggi che dava lavoro a circa 5000 uomini. A lui si deve la sistemazione dell’antico percorso di collegamento attraverso le Alpi, attrezzandolo con ponti e rifugi per consentire alle carovane di merci di transitare anche d’inverno, divenendo uno dei dei più importanti commercianti d’Europa. All’escursione partecipa anche Paolo Crosa Lenz, scrittore di montagna e studioso delle tradizioni alpine, ( presidente dell’Ente di Gestione delle Aree Protette dell'Ossola a cui fanno capo il Parco naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero e il Parco naturale dell'Alta Valle Antrona. ) e grande conoscitore dei luoghi che andremo a visitare. Parcheggiate le auto a Gondo, ci ritroviamo con i tanti amici del GEV, e con altri saliti di recente al rifugio Ferioli. Arrivati a Gondo si incontra il simbolo degli antichi traffici commerciali sul Sempione, la torre Stockalper. L’edificio gravemente danneggiato dal terribile nubifragio del 2000, quando una frana scivolata dalla montagna sepellì gran parte del piccolo villaggio facendo anche 13 vittime, è stato in seguito ristrutturato e trasformato in hotel dotato di 42 posti letto e dispone di moderne strutture per seminari e convegni, ritornando ad essere l’emblema del risorto abitato. Nella piazza sorge anche un bel monumento in bronzo dedicato al leggendario spallone, che raffigura un uomo curvo sotto il peso della bricolla. Dopo i saluti di rito, ci riuniamo presso il monumento allo spallone e Crosa Lenz introduce l’escursione con cenni storici e, illustrate le caratteristiche salienti del percorso, prende avvio l’escursione. Con la numerosa compagnia, ci incamminiamo lungo la statale, superiamo le stazioni di servizio fino ad incontrare sulla destra l’inizio del sentiero, segnalato dall’indicazione “Stockalperweg” su cartelli marroni che ci accompagneranno lungo tutto il percorso. Il sentiero corre poco discosto dalla statale e superando arditi ponti e passerelle metalliche che attraversano a più riprese il torrente, in cui si osservano belle pozze di acqua e le “ marmitte dei giganti ”, raggiungiamo la zona delle casermette, un sistema di bunker interamente scavato nella roccia dall’esercito elvetico per controllare l’accesso al Passo del Sempione e in cui sono ancora visibili le postazioni militari collocate a difesa del territorio, facenti parte del sistema difensivo  i il  Fort Gondo.  Dopo aver percorso in galleria i bellissimi camminamenti, il tracciato risale la stretta ed incassata valle delle Gole di Gondo, create dall'erosione del torrente Diveria in una zona in cui la val Divedro si fa appunto stretta e profonda, dandoci la possibilità di ammirare la Pala di Gondo su cui sono tracciate famose vie di arrampicata. Dopo circa ore 1,45 di cammino, sul lato opposto della valle, ci appare la costruzione di Alte Kaserne ( vecchia caserma ), qui effettuiamo una sosta e prima di entrare a visitare l’interessante museo dedicato alla costruzione della strada del Sempione. Prima di entrare a visitare la linda e ordinata costruzione, Crosa Lenz ci anticipa la storia e le peculiarità che troveremo all’interno del museo. Osservati i numerosi pannelli che illustrano il paesaggio naturale e culturale del Sempione, riattraversiamo il torrente sul moderno ponte ad arco e riprendiamo il sentiero e, con un ulteriore tratto pianeggiante, si giunge ad Äbi dove ancora esistono le le rovine dell’edificio che avrebbe dovuto fungere da magazzino che Stockalper avrebbe voluto costruire all’ingresso settentrionale della Gole di Gondo e che la caduta di questo grande mercante nel 1678 impedì il completamento di quella che, definita “ la fortezza nella forra ”, ( l’architrave di una porta riporta la data del 1676 ) avrebbe dovuto avere un aspetto simile a quella di Gondo. Continuando in moderata salita giungiamo in zona Gschoru Erb caratterizzata da una antica casa doppia. Il panorama si apre e tra i larici appaiono le prime case di Gabi, qui comincia la salita verso Simplon Dorf e il sentiero si fa un po' più' impegnativo, ma sempre ben segnato e sul quale si incontrano diversi bikers che percorrono il sentiero in discesa. In breve si raggiungono gli ampi prati alla periferia di Simplon Dorf e lo spettacolo che si presenta è semplicemente da cartolina, un mare verde in cui pascolano beatamente mucche in ottima salute. Con un breve percorso su strada asfaltata raggiungiamo il centro di Simplon Dorf dove sostiamo per riposare scambiandoci le abituali quattro chiacchiere. Dopo una visita alla seicentesca chiesa, in cui sono conservate uno stupendo organo e bellissime opere lignee che adornano l’altare centrale, attraversiamo il paese transitando davanti allo storico Hotel Posta e, risaliti i verdeggianti prati, perveniamo alle zona interessata dalla frana di Rossboden che nel 1901, staccandosi dal ghiacciaio di Rossboden distrusse alpeggi e maggenghi del fianco destro della valle sotto Egga. Ancora pochi passi fra le bellissime abitazioni di Egga, e dopo la tradizionale foto di gruppo, raggiungiamo la fermata del Postale situata sulla Strada del Sempione da dove, con l’utilizzo del mezzo pubblico, facciamo ritorno a Gondo.

Un itinerario ricco di storia lungo quella che fu la prima “ strada moderna ” su un passo alpino, abbandonata per l’avvento della rotabile asfaltata ha ripreso il suo antico splendore come itinerario culturale.