Val Grande

Anello di Rovegro

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:10-Aprile-2016                                                    

 Partenza da:Rovegro m.368
 Dislivello totale: m.603
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 5,00

Come arrivare: Raggiunta Verbania, si sale in direzione di Santino da qui, proseguendo lungo la strada tracciata nel 1913 che taglia la parete rocciosa che scende ripida sul Torrente San Bernardino, in 3,2 Km. si raggiunge il borgo di Rovegro; frazione di San Bernardino Verbano.

Il Parco Nazionale della Val Grande: in questa area alpina fortemente antropizzata fino agli anni sessanta, la natura ha ripreso il sopravvento inghiottendo mulattiere, alpeggi e antiche borgate di contadini e pastori tornado ad essere un’immensa area verde piena di fascino. Una zona che costituisce la più vasta area wilderness d’Italia, la cui natura selvaggia e l'abbandono da parte dell'uomo garantiscono un livello superiore di conservazione. Si tratta di un territorio detto "di ritorno", cioè originato dalla nuova colonizzazione della vegetazione dopo che sono cessate le tradizionali attività della forestazione e dell'allevamento del bestiame. Come per tutte le escursioni in generale, sopratutto in Val Grande, è d’obbligo la massima cautela. Le camminate nel Parco della Val Grande, lungo sentieri non facili dove è consigliabile inoltrarsi con la massima accortezza, richiedono molta esperienza ed è sconsigliabile andarci da soli. A tale proposito è utile affidarsi a chi la valle la conosce bene e, per andare sul sicuro, iscriversi al “ Gruppo Escursionisti Valgrande ″, un’associazione nata dalla voglia di vivere le montagne di un gruppo di amici che nel 1994, con atto istitutivo, si diedero un nome ed una organizzazione con l’intento di non dimenticare la faticosa vita dei vecchi che li avevano preceduti, di non disperdere il patrimonio culturale e le proprie radici, ed in loro compagnia partecipare alle gite sociali in programma. Cosa che facciamo anche noi e in compagnia di tanti altri escursionisti che condividono la nostra stessa passione, partecipiamo con piacere ed in sicurezza alle camminate come quella di oggi. Raggiunto Rovegro, noto nel Verbano come “ la sentinella della Valgrande″, prima della partenza, ci aggiriamo nei vicoli di sasso che corrono fra le case fittamente rinserrate a ridosso del Monte Castello. La struttura urbanistica, intaccata solo in parte dal rinnovamento edilizio, è tipica dei luoghi che, per poter utilizzare al massimo il territorio coltivabile che si estende nella parte inferiore del terrazzamento fino al San Bernardino, ha conservato il suo schietto aspetto di rusticità montanara. Riunita tutta l’allegra e variopinta compagnia, da Rovegro si sale attraversando il villaggio fino al limite superiore delle abitazione raggiungendo via Monte. Da qui parte un sentiero che attraverso bellissimi boschi nei quali convivono diverse specie di piante non troppo vecchie che indicano la riconquista e colonizzazione di zone anticamente utilizzate come prati–pascolo raggiunge l’Alpe Monte “ Munt ″, il sentiero prosegue pianeggiante su una radura e riprende poi a salire tra i castagneti fino alla Cappella di E.R.F.O. (E nel Ricordo un Fiore Offrite ), acronimo che ha dato il nome alla località. La cappella è dedicata alla “ leggenda del narciso ″, il fiore strettamente riferito alla narrazione tradizionale dell’aquila che rapito un bimbo in fasce da un alpe di Quarna Sopra ne abbandonò il corpo dilaniato proprio  a “ ierf ″, dove a ricordo fu costruita. Dalla cappella ci immettiamo sulla rotabile che sale a Ompio e la percorriamo per circa un chilometro fino ad un tornante da cui a destra si stacca un sentiero che supera alcuni tratti rocciosi, messi in sicurezza da cordicelle metalliche, per poi iniziare a scendere in direzione di Sciasco sotto dove ci aspetta Egidio che ci rinfresca con una graditissima bibita. Continuiamo nella nostra discesa ed in breve raggiungiamo le baite di Bignuno sopra, dove Renata fa gli onori di casa offrendo a tutti i partecipanti, “ caffè del pariulin ″ dolce, amari e varie altre golosità. Dopo la piacevole sosta, salutiamo e ringraziamo Renata, che ci raggiungerà in seguito, e procediamo in direzione della Cappella di Or Vergugn m.652. La cappella fu costruita verso il 1850 da alcuni boscaioli bergamaschi in seguito ad un loro voto: “… se in quell’anno di lavoro non fossero avvenuti infortuni avrebbero costruito una cappella…” e così fecero. Alle pareti esterne i rovegresi, quando scendevano dai corti con la salma di un compaesano, vi appendevano una croce di legno, oggi ne conserva solo una e mezza. Ristrutturata, nel 1995 da un gruppo di volontari di Rovegro facenti parte della Associazione Gruppo Escursionisti Valgrande che intorno alla cappella hanno creato una bellissima area attrezzata con panche, tavoli e una fresca fontana. Qui siamo attesi da Rachele ( la presidente del GEV ), che ha preparato un banchetto con dolci, caffè, spumante e ogni altro genere di conforto. La bella giornata e la temperatura mite, fanno sì che la sosta si prolunghi piacevolmente fino a che Dario ( il capogita ) richiama tutti all’ordine per la foto di gruppo, dopodiche ci rimettiamo in moto per iniziare il rientro. Dalla cappelletta percorriamo in discesa il sentiero che collega  Bignugno a Velina, un tempo era un’ampia e comoda mulattiera che veniva usata per lo spostamento del bestiame verso i pascoli estivi, da qui il caratteristico nome di strada delle mucche “Strà di Vacc”. Il sentiero scorre delineato da muretti di sostegno in pietra a secco nel castagneto che ospita grandi alberi da frutto ed in breve giungiamo a Pezza Blena e successivamente al nucleo di Bignuno di sotto da cui scendiamo sulla strada asfalta. Volgendo a destra, seguiamo la rotabile per circa un chilometro per poi inserirci sul canale di derivazione dell’Enel facendo ritorno a Rovegro da dove eravamo partiti.  Bella giornata, bella gita e gran bella compagnia, un grazie agli organizzatori, a tutti i partecipanti e arrivederci alla prossima.