Come arrivarci:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di
Montecrestese. Di qui si prosegue sulla SS 659 delle
valli Antigorio e Formazza, superati Crodo e Baceno, si
raggiunge Valdo dove si parcheggia nei pressi della
seggiovia
![](../../Anno%202015/Foto%20descrizione%20gite%20(jpg)/Rif.%20Margaroli/Cartina%20Margaroli.jpg)
La salita
è sempre quella che avviene sul percorso tradizionale,
già più volte descritto, per cui non ci resta altro che
fare la magica operazione ( Ctrl C+Ctrl V ) ed ecco
fatto: Giunti a Valdo, ci avvaliamo della comoda
seggiovia e, comodamente seduti senza fare il minimo
sforzo, raggiungiamo la stazione di arrivo del
Sagersboden m. 1772. Lasciata la seggiovia,
calziamo le ciaspole e seguendo la strada che si
inerpica lungo il fianco della montagna,
iniziamo a risalire la valle del Vannino. In breve
perveniamo al ripiano di Underbech da dove si può
ammirare l’imponente gruppo del Monte Giove e del
Clog-Stafelberg separati dalla profonda Forca del Giove.
Proseguiamo nel nostro cammino e, penetrando in una
gola, procediamo accanto al torrente sino a
raggiungere il lungo e pianeggiante corridoio al di
sotto dell’Alpe alla Balma e della stazione intermedia
della teleferica. La neve è molto alta ed il paesaggio
circostante veramente suggestivo e sullo sfondo domina
la regina di questa regione:
la Punta d’Arbola. Raggiungiamo la deviazione per il
rif. Miryam (h0,45), nascosto però alla vista di chi
transita in questo punto e raggiungibile in 10 minuti.
Superiamo la deviazione arrivando alla
strettoia rocciosa in prossimità della “ dighetta
” che serve a convogliare le acque del Vannino alla
sottostante centrale di Valdo (h0,10;0,55). Continuiamo
a seguire la ben marcata traccia che si snoda pigramente
in uno
scenario inedito e suggestivo, le cime circostanti
incorniciano un panorama dominato da un cielo
cristallino che accentua il fascino delle scure pareti
rocciose del Corno di Nefelgiù e della onnipresente
Punta d’Arbola. Peppo oggi è in forma smagliante e guida
il trenino a superare un breve strappo, per poi
immettersi nel lungo tratto in falsopiano che conduce ai
piedi dello sperone che si affaccia sul lago Vannino su
cui si trovano:
il rifugio e gli edifici della diga (h0,55;1,50).
Raggiunto
il rifugio, ci soffermiamo ad
osservare il lago completamente ghiacciato. Tolte le
ciaspole, entriamo
nell’accogliente rifugio Margaroli m. 2194
http://rifugiomargaroli.it e facciamo conoscenza
con
Tiziano, gestore del rifugio aperto
continuativamente da Marzo a Ottobre, che ci accoglie
cordialmente. Confortevolmente seduti e al caldo ci
godiamo lo splendido scenario che si osserva dalle ampie
finestre mentre
Peppo ci scatta la foto. Al termine dell'ottimo ed
abbondante pranzo, ringraziamo e ci complimentiamo con i
gestori per l'accoglienza ed il trattamento riservatoci.
La giornata
non invoglia certo ad affrettare il rientro, per cui
gustandoci appieno il panorama e lo splendido scenario,
ritorniamo alla seggiovia (h1,30 :3,20) e ridiscesi
a Valdo, ci apprestiamo a far rientro verso casa al
termine di un'altra favolosa giornata.
![](../../Anno%202011/Uso%20sito%202011/home%20005.gif) |