Come arrivare: Percorrere
la A 26, da cui si esce al casello di Romagnano Sesia /Ghemme.
Si prosegue lungo la Statale 299
che porta
ad Alagna, superato l'abitato di Campertogno, poco prima
di Mollia, seguendo la strada che svolta a sx e
attraversa il fiume Sesia si raggiunge la frazione Rusa.
Rusa è raggiungibile anche a piedi, con
la comoda stradina che collega Rusa alla frazione
Carata. Effettuando questo percorso si ha l’occasione di
attraversare il suggestivo ponte sul torrente Artogna.

Superato Campertogno, guardando
sull’altro lato del Fiume Sesia, appare sulla montagna
la piccola frazione di Rusa arroccata come una minuscola
fortificazione. La frazione è appollaiata su uno
scosceso dosso sulla sponda sinistra del torrente
Artogna, proprio all'imbocco della valle omonima. Il
nome deriva da un termine locale che indica
scoscendimento e frana (rüša).
Raggiunta la graziosa borgata
parcheggiamo agevolmente in un largo spazio al termine
della strada asfaltata. A conferma di come il borgo
fosse frequentato dalla agiata società di Campertogno
nella metà dell’ottocento, aggirandoci fra le sue vie e
curiosando fra le solide costruzioni decorate con
affreschi e trompe l’oeil, si possono vedere decori
gotici,
finestre,
vasi di fiori e persino case all’apparenza di legno, ma
in realtà sapientemente dipinte per sembrare tale,
con cui i bravi artisti valsesiani hanno
abbellito ed impreziosito le abitazioni.
Effettuata la visita, seguendo le indicazioni del
segnavie 279,
iniziamo a risalire lungo il sentiero che segue per poco
la sponda sinistra del torrente Artogna, per snodarsi
poi su una costola che scende dal contrafforte della
montagna. Il percorso si svolge
in mezzo a resinose d’alto fusto
e sale gradatamente alternando tratti quasi in
falsopiano, a tratti ripidi in cui il sentiero si
inerpica fra grossi massi e nei punti cruciali è
sostenuto da muretti in sasso
con i
gradini scavati nella roccia.
Il sentiero piega decisamente a sinistra e incuneandosi
nella valle si porta a raggiungere il pendio morenico su
cui sorgono i
casolari dell’Alpe Boracche
m. 1300. L’alpe si presenta in posizione molto
soleggiata e in posizione dominante da cui si gode di
una bellissima vista sulla dirimpettaia
Alpe Vasnera
a cui fa da sfondo la
Punta Sivella ( o Ciciozza )
che si distingue per la sua croce di vetta. All’alpe la
mulattiera termina e, volendo, si può continuare nella
salita; seguendo le tracce di passaggio si raggiunge la
cresta che divide la bassa Valle Artogna e il territorio
del Comune di Mollia. Dalla cima la vista spazia sul
versante opposto in cui riconosciamo
l’Alpe Ortigosa,
già visitato in una precedente occasione, e molte delle
altre
frazioni alte di Mollia. Ritornati alle baite
dell’alpe, sostiamo presso
la cappelletta
e crogiolandoci al sole, consumiamo il nostro pasto al
termine del quale, scattiamo la
foto ricordo
e ci rimettiamo in cammino ripercorrendo a ritroso il
cammino fatto in salita. La discesa si presenta molto
più veloce della salita ed in meno di un’ora siamo di
nuovo a Rusa dove ci aggiriamo nuovamente fra le sue
case per ammirare con più calma quanto avevamo guardato
distrattamente e di corsa al mattino. Inutile dire che
siamo rimasti senza parole osservando
la Piazzetta
con la chiesa di San Pietro in Vincoli, il campanile e
la
vicina abitazione,
abilmente dipinti che rappresentano il cuore della
frazione. Dopo aver fatto il pieno di foto, ci
rimettiamo in auto e raggiunto Campertogno effettuiamo
una sosta per salutare l’amico Sergio e successivamente
riprendiamo il viaggio fermandoci strada facendo per
rifornirci dei vari prodotti locali di cui facciamo
incetta quando rientriamo dalla valle. In conclusione
possiamo affermare che: nonostante la gita sia corta e
con un dislivello contenuto, ci ha molto soddisfatti ed
in particolare la visita alla frazione di Rusa, da sola
vale la gita.
Per maggiori informazioni relative alla
Val Grande del Sesia vedi:
http://www.giannimolino.it/Home.php
 |