Valle Anzasca

Alpe Parela m. 1356

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 28-Aprile-2016                                                    

 Partenza da: Croppo m.732
 Dislivello totale : m. 700
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione , sino all’uscita di Piedimulera, da dove si imbocca la SS549 della Val Anzasca che si percorre in direzione di Macugnaga sino a raggiungere il piccolo abitato di Croppo.
 

La Valle Anzasca è una delle sette valli laterali dell’Ossola che inizia a Piedimulera e si sviluppa lungo il corso del torrente Anza per terminare a Macugnaga di fronte alla maestosa parete Est del Monte Rosa. Risalendo la strada di fondovalle, si attraversano i diversi Comuni e le loro pittoresche frazioni, ricchi di tradizioni e cultura. Una di queste caratteristiche frazioni è Croppo, che unitamente a: Borgone, Campioli, Canfinello, Case Opaco,  Mondelli e Prequartera compongono il territorio comunale di Ceppo Morelli. Oggi torniamo in Valle Anzasca per effettuare un’escursione che ci porterà a visitare due panoramici alpeggi collocati a varie altitudini in una zona ricca di boschi di abete, di castagno, di betulle e di faggio sovrastanti il piccolo Comune. Lasciata l’auto negli spazi antistanti la graziosa frazione di Croppo, ci dirigiamo all’interno del grazioso paese che visitiamo aggirandoci fra le sue belle case modernamente ristrutturate. Seguiamo la strada asfaltata che sale alle ultime abitazioni del paese dove è collocato un originale ed ingegnoso punto di osservazione che per mezzo di una serie di tubetti con funzione di cannocchiali, permettono di osservare la montagna simbolo della valle e le numerose cime che la racchiudono. Data la giornata particolarmente limpida, ne approfittiamo per rimirare tutto il meraviglioso scenario che si para davanti a noi. Terminata l’osservazione scendiamo in direzione del condominio che sorge a bordo strada e, seguendone la recinzione a monte, superiamo quello che era il lavatoio e raggiungiamo la partenza del filo a sbalzo che serve per rifornire il sovrastante Alpe Col. Facendo attenzione, si nota sulla destra la traccia di sentiero che, seguendo la direzione del filo, si inoltra nella incassata valletta e la risale quasi in linea verticale. La salita non concede un minimo di tregua e attraversata una zona costellata da grossi massi, rasenta le rocce e va ad intersecare il sentiero che proviene da Canfinello, percorso che faremo in discesa. Qui gli amici, in attesa del mio arrivo, effettuano la sosta godendosi la spettacolare visione del Monte Rosa che appare incorniciato dalle chiome degli alberi. Proseguendo nella ripida salita si entra in un bel bosco di faggi e superate le rovine di alcune  baite, si perviene ad una bella scalinata su cui grava una roccia che, curiosamente, ha al suo interno un rigoglioso faggio che costituisce un corpo unico con la grossa pietra. Superiamo lo sbarramento posto ad impedire il passaggio degli animali che monticano il sovrastante alpe e percorsi ancora alcuni tornanti, ci ritroviamo sul pianoro dell’Alpe Col. L’immancabile cappella votiva, sorveglia dall’alto lalpeggio già “ caricato ″ in cui razzolano animali da cortile e pascolano candide caprette. Procediamo lungo il sentiero che sviluppandosi lungo il perimetro superiore dell’alpe, si immette nuovamente nella faggeta che risale per sbucare sulla radura su cui sorge il suggestivo ed abbandonato alpe Parela m. 1365. Superato l’alpe, abbandoniamo il sentiero che sale in direzione del Pizzo San Martino e, seguendo gli evidenti segni rossi,  ci incamminiamo in direzione dell’alpe Loccia. Dopo una breve discesa, la traccia di sentiero percorre un esposto pendio ricoperto da un insidioso paglione molto scivoloso per cui, visto che arrivati all’alpe dovremmo tornare per la stessa via, riteniamo che sia più prudente abbandonare l’idea di arrivare all’alpe Loccia e, ritornati sui nostri passi, raggiungiamo di nuovo la radura dell’Alpe Parela dove ci fermiamo per consumare il nostro pranzo. Rifocillati e riposati, scattiamo la foto di gruppo e ci rimettiamo in cammino ripercorrendo a ritroso il sentiero fatto in salita. Ritornati all’Alpe Col dopo una foto al dirimpettaio Alpe Briga, scendiamo di nuovo nella faggeta e giunti al bivio per Canfinello, seguiamo a destra il sentiero che scende lungamente sino a pervenire al Paese che attraversiamo per immetterci per un breve tratto sul percorso della “ Strà Granda ″ che ci permette di ritornare al punto in cui abbiamo parcheggiato l’auto. Prima di riprendere la via di casa ci fermiamo ad ammirare il secentesco Santuario del Croppo, dedicato alla ʺ Beata Vergine Maria Bambina ″ (sorto su una più antica Cappella dedicata alla Natività di Maria), che per secoli fu meta di assidui pellegrinaggi.

Bellissima giornata in ambiente molto panoramico e la costante presenza della vista del Monte Rosa, da sola ripaga la fatica della salita.