Come arrivarci:
Da
Trontano
si seguono le indicazioni per Rifugio Parpinasca e si
arriva fino all'Alpe Faievo.
Con gli
amici del Gruppo Escursionisti Valgrande, ci ritroviamo
in 20 a Faievo da cui iniziamo a seguire il ben marcato
sentiero che ci porta a raggiungere il
Rifugio
Parpinasca
m.1172. Superato il rifugio si sale entrando nel fornale
del Motto d’Assero e superati alcuni valloncelli, si
lascia a sinistra il sentiero che porta al vicino Alpe
Campo e in continua salita si perviene alla sommità
della sovrastante
Costa dei Bagnoli
m.1820
dove si incontra il sentiero che proviene da Noccola m.
1609. Da questo punto il sentiero entra nel vasto
fornale di Basagrana lungo il quale, sono ancora
evidenti alcuni tratti dell’antica mulattiera che
consentiva agli alpigiani di Trontano di raggiungere la
Val Grande. Il sentiero compie un ampio giro, supera una
fontana di freschissima acqua e giunti sulla verticale
della bocchetta si lascia a sinistra la pista che scende
alle baite dell’Alpe
Sassoledo,
visibili sotto di noi. Risalendo una serie di veloci zig
zag in breve raggiungiamo la
Colma di
Basagrana
m. 2070 che si apre tra il Tignolino e il Togano. Il
panorama che si spalanca sulla Val Grande e verso i
laghi a Sud e sull’alta Ossola a Nord, è semplicemente
da togliere il fiato.
Dalla
Colma procediamo a mezza costa percorrendo una
interminabile diagonale
che con numerosi sali scendi, passa alto sull’Alpe di
Basagrana e ci porta a raggiungere la dorsale che unisce
la Testa di Menta al Mottàc. Seguendo la cresta
scendiamo fino a pervenire al
Mottàc
( la mutascia ). In posizione molto panoramica, il Parco
Nazionale Val Grande ha recuperato i fatiscenti edifici
riservandone una parte, sempre aperta,
per gli
escursionisti; l'altra è adibita a foresteria, per
l'ospitalità di ricercatori e studiosi ed una baita ad
uso esclusivo della vigilanza. Prendiamo posto nel
bellissimo bivacco e mentre
Ingolf
si riposa sulla poltrona di Tim ( la guida e tour
operator tedesca responsabile della manutenzione del
bivacco ), i più si rilassano riprendendosi dalla lunga
camminata, c’è chi ritempra lo spirito e c’è chi,
fortunatamente per noi, pensa anche a ritemprare il
corpo preparando una
squisita
pasta e fagioli
molto gradita da tutti. Dopo una bella
foto
ricordo
scattata sul far del tramonto, ci ritiriamo tutti per
una meritata dormita in attesa di ripartire al mattino
successivo per compiere il rimanente tratto del percorso
che, presentandosi ancora molto lungo ci vedrà impegnati
per tutta la giornata. Nonostante
il
tavolato,
tutti abbiamo dormito saporitamente e la mattina di
Domenica ci vede tutti svegli di buon ora e il
Monte Rosa,
dall’alto dei suoi 4.634 metri, ci augura una buona
giornata. Riassettato il bivacco, riaffardellati gli
zaini ci mettiamo in cammino ripercorrendo un tratto di
sentiero percorso il giorno prima in direzione dell’Alpe
di Ragozzale
m.1906 dove dal 1999 il Parco ha ristrutturato una baita
adibendola a bivacco ad uso degli escursionisti.
Dall’alpe, con una ulteriore breve salita perveniamo al
Passo di Ragozzale,
che
valichiamo scendendo dalla
famosa scala
realizzata
agli inizi del 700 ed in seguito restaurata: una vera e
propria opera di ingegneria alpina
ricavata
intagliando le rocce
della cresta che gli alpigiani di Trontano dovevano
superare per raggiungere l’alpe posto sul versante della
Val Grande. Dopo aver ampiamente documentato con foto
la
ciclopica opera,
raggiungiamo la base della scala da cui seguiamo una
traccia che volgendo a destra ci porta a raggiungere il
bel ripiano erboso in cui sono incastonate le baite
dell’Alpe
Menta
m. 1769 che superiamo per poi guadare l’omonimo rio e
percorrere in diagonale il traverso che ci conduce allo
splendido terrazzo su cui sorge l’Alpe
Rina
m. 1720. Qui il Gruppo Alpini di Trontano, nel 2006 ha
ristrutturato una baita adibendola a bivacco/rifugio
sempre aperto e dotato di ogni comfort e molto ben
tenuto con nelle vicinanze una sorgente di acqua
buonissima dove effettuiamo la sosta pranzo. Riprendiamo
il cammino e ci apprestiamo a compiere l’ultimo tratto
del percorso, per altro ancora lungo, che ci riporterà a
Faievo. Entrati nel fornale di Rina, contorniamo la
Punta i Pisoni e scendiamo a raggiungere l’Alpe Nava m.
1727 e successivamente le baite dell’Alpe
Pieso
m. 1541 da
cui in breve torniamo al
Rifugio Parpinasca
dove veniamo accolti da
Rachele,
la Presidente del gruppo, salita al rifugio per
riceverci con il costume caratteristico delle Donne del
Parco. Scattata la foto di rito non ci resta altro che
ritornare a Faievo dove si conclude questa affascinante
cavalcata che ci ha portati a vivere due giorni in Val
Grande raggiungendo l’alpeggio posto in posizione
privilegiata, proprio nel bel mezzo del territorio del
Parco, da cui si gode di una stupenda panoramica.
Un ringraziamento particolare a tutti gli amici che
hanno condiviso questa impegnativa escursione nella
suggestiva Val Grande.
http://www.parcovalgrande.it/cets/21.pdf
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