Come arrivarci:
Autostrada A26 per Gravellona Toce, uscita Arona/Carpugnino/Baveno.
Segue SS 33 del Sempione. Autostrada A8 (Milano –
Laghi), uscita Castelletto Ticino. Segue SS 33.
L’itinerario
per noi parte dalla frazione Villa Lesa, quieta località
di villeggiatura dove, presso
la stazione
ci incontriamo con gli amici del CAI di Villadossola
che, per verificare le reali potenzialità del
territorio, giungono a Lesa utilizzando il bus di linea
che effettua fermata presso l’imbarcadero. Dopo esserci
riuniti con gli amici, da Villa Lesa ci incamminiamo
lungo la strada asfaltata che sale in
direzione di Calogna/Carpugnino
passando sul retro della imponente chiesa. Inoltrandoci
fra le vie del paese possiamo osservare bellissime ed
eleganti costruzioni, superata
Villa Aranci,
su strada asfaltata perveniamo al
bivio per Massino Visconti
e sul lato sinistro della strada iniziamo a risalire una
bella scalinata selciata che intersecando più volte la
strada ( segnaletica completamente assente ), porta ad
incontrare sulla destra, l’inizio del sentiero che
entrando nel bosco lo risale snodandosi, tra
muri a secco
e terrazzamenti, in un percorso suggestivo che, salendo
di quota, offre la possibilità di osservare begli scorci
sul lago. Giunti ad un bivio incontriamo
uno dei pochi cartelli segnavie,
e procedendo sulla destra, attraverso prati ancora
verdeggianti, raggiungiamo la strada asfaltata che porta
a superare il piccolo cimitero e dopo un ulteriore breve
tratto perveniamo a Comnago e alla
chiesa di San Giulio
dal cui sagrato si gode di un’impareggiabile vista che
abbraccia tutto il basso Lago Maggiore, dalla Rocca di
Angera fino ad Arona. Su questa privilegiata balconata,
sostiamo per ammirare il paesaggio e ne approfittiamo
per scattare la immancabile
foto di gruppo.
Raggiunta la piazza del paese, ci inoltriamo nel borgo e
seguendole indicazioni per Calogna imbocchiamo la
mulattiera che, attraverso un bosco misto di latifoglie,
porta a raggiungere un
rustico cartello
che indica la direzione da seguire e la distanza ancora
da percorrere per raggiungere la sommità del Monte alle
Croci m.648. Al culmine della salita, protetto da faggi
maestosi, sorge
il centenario oratorio
dedicato a Maria Ausiliatrice con uno spiazzo attrezzato
per colazioni al sacco. Il bel pianoro su cui sorge
l’oratorio, è disteso in uno
stupendo punto panoramico
sul Lago Maggiore da cui lo sguardo spazia sulla parte
meridionale del lago e sui lontani laghi varesini. Su
questo incantevole balcone. Effettuiamo una sosta e
Renato stupisce tutti
quando, come un abile prestigiatore, estrae dal suo “
zaino cilindro ‟ una favolosa bottiglia di prosecco con
tanto di stuzzichini che vengono molto graditi da tutti
i presenti. Al termine della gustosa ( in tutti i sensi
) pausa e dopo l’immancabile
esibizione canora,
lasciamo la vetta e scendendo a sinistra entriamo nella
zona del campo da golf dove rimaniamo stupiti dalla cura
con cui è tenuto il suo
manto erboso.
Procediamo sulla destra e scendiamo sino a raggiungere
la radura, attrezzata con panchine e tavoli in legno, su
cui sorge
l’Oratorio
di Santa Cristina.
Continuando a scendere nel bosco raggiungiamo Calogna da
cui proseguiamo intervallando brevi tratti su strada
asfaltata con lunghe discese sul sentiero a tratti
lastricato, che a più riprese interseca la strada fino a
raggiungere una
cappelletta
da cui, scendendo a sinistra si raggiunge Belgirate. Noi
proseguiamo dritti lungo il sentiero e, raggiunta
nuovamente la strada, perveniamo al
Ristorante Al Camino
dove, componendo una
allegra tavolata,
sostiamo per il pranzo gustando, oltre al paesaggio
anche succulenti piatti sapientemente cucinati.
Terminata la lunga sosta, ritemprati nel corpo e nello “
spirito ‟, riprendiamo il cammino e, rasentando le mura
del
castello,
ritorniamo a Lesa dove salutiamo e ringraziamo gli amici
per la bella giornata trascorsa in loro compagnia, che
si dirigono verso l’imbarcadero per riprendere il bus
che li riporterà a Villa, mentre noi voltiamo a destra
per fare ritorno in stazione dove termina anche questa
bella camminata di oggi che ci ha portato a percorrere
sentieri che si snodano nel tipico ambiente dell’Alto
Vergante.
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