Come arrivare:
Percorrere la A 26, da cui si esce al
casello di Romagnano Sesia /Ghemme. Si prosegue lungo la
Statale 299 fino a Varallo: da qui la strada per
Alagna Valsesia si snoda lungo la Val Grande, attraversa
i paesi di Balmuccia, Scopa, Scopello, Piode per
giungere dopo circa 23 Km a Campertogno.
Quando la montagna cambia il suo aspetto
tingendosi dei colori primaverili e dopo che la neve ha
lasciato il posto alla fresca erbetta che ricopre gli
ampi pascoli d’alta quota, arriva per i pastori il
momento di effettuare il millenario rituale di altri
tempi:
spostare le greggi dai ricoveri invernali
in cui vi hanno trascorso l’inverno, ai pascoli alti
dove il foraggio ritorna ad essere nuovamente abbondante
e gli animali potranno tornare a brucare l’erba tenera.
Quest’anno anticipiamo i tempi e saliamo ad inizio
stagione all’Arniaccia per salutare il nostro amico
Sergio che qui si è già stabilito con il suo gregge. La
nostra amicizia con Sergio risale al 2009, quando
passammo con lui tre indimenticabili giornate durante le
quali ci fu dato modo di “ vivere ″ le interminabili
giornate del pastore, vedi:(
http://www.escursionando.it/Anno%202009/Descrizione%20itinerari/Pastori.htm
).
Da allora abbiamo stabilito con Sergio un
autentico legame di amicizia tanto che per noi
è oramai tradizione ritornare a Campertogno per salire a
trovare l’amico e trascorrere con lui una parte della
giornata chiacchierando di pastorizia, della
particolarità degli animali, dei sacrifici e delle
difficoltà che la vita in montagna comporta, ma anche
delle soddisfazioni che questo genere di vita è in grado
di dare a chi la sa apprezzare. In questo periodo con le
sue greggi staziona all’alpe Cima da dove gradatamente
si sposterà verso l’alto fino a trasferirsi nei pascoli
dell’Alpe Vasnera da cui, verso la metà di Agosto,
inizierà il viaggio a ritroso per riportarsi negli
alpeggi più prossimi a Campertogno dove sosterà fino a
che le prime brinate impediranno al bestiame di
continuare a brucare. Trattandosi di un itinerario già
più volte percorso e da noi già ampiamente relazionato,
in questa occasione per non essere ripetitivi,
riportiamo la descrizione dell’itinerario così come
riportato sul sito :
www.invalsesia.it.
“ Il
sentiero
che porta all’Alpe Cangello ha le caratteristiche
tipiche dell’itinerario valsesiano: una mulattiera si
addentra nel bosco, fiancheggiata da cappellette votive,
fino ad arrivare all’alpeggio dell’Argnaccia. Il
sentiero si snoda sulla sponda destra del Sesia e ci
conduce fino al pianoro di origine glaciale dell’Argnaccia.
La partenza è in
frazione Tetti dove, seguendo il segnavia 78 e le
indicazioni per Argnaccia e Cangello iniziamo un
percorso che in breve tempo ci conduce all’Oratorio
della Madonna degli Angeli (15 min.). Qui abbiamo la
prima occasione di osservare il
territorio di Campertogno dall’alto. Il percorso è
caratterizzato da 15
cappellette che fiancheggiano il sentiero che
attraversa diverse località – Scarpiolo, Il Selletto,
Scarpia – fino a giungere al Santuario
della Madonna del Callone (45 min.). Da qui la vista
spazia su Campertogno e le sue frazioni e, a destra,
sull’Alpe di Mera. Si prosegue nella
faggeta salendo verso l’Argnaccia. Quando il bosco
si dirada raggiungiamo l’alpeggio
dell’Argnaccia (1h), pianoro di origine glaciale
caratterizzato da un
piccolo laghetto e numerosi nuclei di baite. Un
cartello indica la direzione per l’alpe Cangello,
che si raggiunge per pendii poco ripidi tra macchie di
bosco ed ampie radure passando per l’alpe Cima ed
Orello (1h e 30).
Cangello, in bella posizione, è costituito da un
notevole numero di
baite quasi tutte ristrutturate raccolte intorno
alla piccola
chiesetta di San Bernardo.
”
Strada facendo
incontriamo e facciamo conoscenza con
Armando che si aggrega a noi per continuare nella
passeggiata e trascorrere in nostra compagnia la
giornata. Raggiunto lo stupendo pianoro dell’Argnaccia
m. 1183, e visto che l’amico Luciano non lo aveva mai
visitato prima, ci aggiriamo con molta calma nel vasto
territorio costellato da numerosi nuclei di baite,
quasi tutte
modernamente restaurate godendo dello stupendo
panorama che la giornata odierna ci offre. Lasciamo il
pianoro e proseguiamo in leggera salita fino a
raggiungere l’Alpe Cuna o Cima m. 1260 dove il piacevole
suono dei campanacci ci fa intendere che stiamo per
ritrovare l’amico, infatti così è, raggiungiamo le
casere dell’alpe e troviamo
Sergio intento a sbrigare i suoi lavori quotidiani.
Dopo averci salutato calorosamente, ci fa accomodare e
con l’usuale generosità e cordialità, che gli sono
abituali, subito si adopera per metterci a nostro agio e
venuto a conoscenza della nostra intenzione di voler
salire fino al Cangello, ci invita a ritornare da lui
per l’ora di pranzo per consumare tutti insieme un
piatto di pasta. Raggiungiamo il bellissimo
alpeggio del Cangello con la sua fontana e
l’immancabile
chiesetta dedicata a San Bernardo, circondata da
magnifiche montagne e da boschi di abeti e faggi e dopo
aver a lungo
rimirato il paesaggio, ci divertiamo ad individuare
le località da noi visitate in altre occasioni per poi
scendere nuovamente all’Alpe Cima dove ci riuniamo con
Sergio che nel frattempo è stato raggiunto anche da
Nico, Daniele e Ivan, e tutti insieme ci ritroviamo
comodamente
seduti al tavolo per consumare una gustosa pastasciutta
a cui fa seguito una serie di
prodotti locali molto apprezzati.
Conversando del più e del meno non ci accorgiamo che il
tempo scorre inesorabilmente e che è giunta l’ora di
pensare al rientro, a malincuore
salutiamo gli amici e ci apprestiamo a rientrare.
Ritornati all’Argnaccia,
scattiamo le ultime foto al sempre bellissimo alpe
caratterizzato dal
suggestivo laghetto e ci immettiamo nuovamente sulla
mulattiera che, percorsa a ritroso, ci riporta alla
frazione Tetti dove si conclude un’altra stupenda
giornata trascorsa sui
monti della Valsesia in compagnia di specialissime
persone a cui vanno tutta la nostra stima e i nostri più
sentiti ringraziamenti.

|