Alto Vergante

Campino-Giardino Alpinia-Levo

 
 Gita effettuata in data : 19-Ottobre-2016                                                    

 Partenza da: Campino m.380
 Dislivello totale m : 570
 Difficoltà : E
 Durata itinerario h: 4,30

Come Arrivarci : Da Stresa o da Baveno, si sale in auto a Campino e si parcheggia nei pressi della chiesa. Dall’autostrada A26 Voltri-Sempione, prendere l'uscita di Brovello Carpugnino. All'uscita svoltare a destra in direzione Stresa.

 

Lasciamo l’auto nel piazzale della chiesa dedicata a San Grato, protettore dei campi e dei prodotti agricoli, un patrono che esorcizzava la paura delle calamità naturali, quali temporali e tempeste. Qui un cartello riporta l’indicazione del sentiero M5 per il Giardino Alpinia e ci incamminiamo lungo il viottolo che attraversa la frazione in cui, un graduale recupero edilizio sta rimodernando fatiscenti abitazioni e vecchi cascinali in graziose casette in pietra. Superato il nucleo abitato, il sentiero piega a destra e raggiunge una cappelletta da cui si entra in un bosco di faggi. Giunti ad un bivio segnalato, lasciamo il sentiero M5B per l’Alpe Gemelli e proseguiamo verso sinistra imboccando la mulattiera che sale all’Alpe Cristina m.630. L’Alpe era fino a poco tempo fa ancora utilizzato come alpeggio, ora il corte è stato ristrutturato e vi si trova l’agriturismo “ L’ Ordin con una terrazza e una vista mozzafiato sul Golfo Borromeo, oggi purtroppo molto ridotta a causa del maltempo ( vatti a fidare di meteosvizzera ) . Raggiunta la strada asfaltata che sale da Levo, la si percorre verso destra (cartelli). Percorrendo la sterrata si ha la possibilità di ammirare foschi scorci panoramici sul lago e sulle isole. Continuando nel cammino, risaliamo fra le betulle sino a confluire nel sentiero L1 e raggiungere quindi in discesa, prima la stazione della funivia e poi, su asfalto, il Giardino Alpinia m.800. La nascita del giardino la si deve all’iniziativa di Igino Ambrosini e Giuseppe Rossi che con altri amici appassionati della montagna, per preservare l’area su cui sorge dalla speculazione edilizia, lo fondarono nel 1934. In seguito saranno i Comuni di Stresa e Gignese, che unitamente all’Associazione Amici del Giardino Alpinia contribuiranno alla gestione del Giardino Botanico in cui sono presenti più di 800 specie arboree, che crescono principalmente in quota, provenienti da regioni e habitat differenti qui riprodotti e una fonte d’acqua oligominerale. Il giardino è raggiungibile, oltre che in auto, tramite la Funivia panoramica che dal Lido di Carciano (a Stresa) sale al Mottarone, scendendo alla fermata intermedia, in località Alpino. Lasciato il giardino, abbandoniamo la strada asfaltata e scendiamo a sinistra lungo la bella mulattiera acciottolata che percorriamo con cautela essendo il suolo molto scivoloso a causa della pioggia caduta in precedenza e scendiamo a Levo m. 600. Qui effettuiamo la pausa pranzo sostando presso il locale Bar Sport e dopo aver recuperato le forze, procediamo nel nostro cammino e per stradine interne, molto ben tenute, perveniamo alla chiesa parrocchiale dell’Assunta da cui, in una giornata limpida e soleggiata, si gode di un superbo panorama. Seguiamo le indicazioni del sentiero L1 e scendiamo per Via Barberis Annovati fino a confluire sulla strada per Someraro che percorriamo per un breve tratto fino ad incontrare le indicazioni della strada vecchia Someraro-Levo che imbocchiamo, superata la Cappella di Sant’Alfonso, abbassandoci di quota, la foschia si va diradando e riusciamo a vedere in modo abbastanza nitido la sottostante Isola Bella. Continuando lungo la mulattiera raggiungiamo la chiesa di San Bernardo da Mentone da dove volgendo a sinistra, seguiamo la segnaletica per Campino/Baveno e per stretti passaggi e strade interne raggiungiamo di nuovo la Chiesa di San Grato ed il parcheggio da dove siamo partiti. Vista l’ora, ci resta ancora il tempo di visitare l’Oratorio della Madonna della Neve, eretta tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 e considerata una delle chiese più antiche del verbano, che raggiungiamo percorrendo la settecentesca Via Crucis con le sue malridotte cappelle in notevole stato di degrado. Terminata la visita, ritorniamo a Campino e salutati i compagni di viaggio, facciamo ritorno alle rispettive abitazioni.

Nonostante le avverse condizioni meteorologiche, abbiamo fatto una bella camminata ( circa 12 chilometri ) in una zona da noi ancora poco conosciuta e in cui ci siamo ripromessi di ritornare, magari in condizioni climatiche migliori.

Per saperne di più su Campino:http://appuntiretrodatati.blogspot.it/2009/10/campino-con-chignolo-verbano.html