IN VIAGGIO SUL TRENINO ROSSO DEL BERNINA
Da
tempo tra i miei desideri c’era quello di poter
viaggiare sul Trenino del Bernina per vedere di persona
i meravigliosi paesaggi che si possono ammirare lungo il
percorso ma non se ne era mai presentata l’occasione,
fino a che, un’agenzia
di viaggi locale
ha
organizzato una gita a St. Moritz in concomitanza con lo
svolgimento dell’annuale torneo “
SNOW POLO WORLD
CUP ″, il celebre torneo di polo che si svolge
sulle acque ghiacciate del Lago di St. Moritz, dove
questo sport è nato nel 1985. Il programma della gita
prevedeva il successivo rientro in Italia con la discesa
a Tirano viaggiando sul mitico Trenino Rosso. A questo
punto non mi sono lasciato sfuggire l’occasione e,
all’orario convenuto sono fra i primi a salire sul bus
che ci avrebbe portato a St. Moritz. Partiti da Lonate
Pozzolo, dopo aver costeggiato tutto il Lago di Lecco,
giunti a Chiavenna, si imbocca la Val Bregaglia dove la
strada comincia a salire e, superate diverse frazioni,
continua in mezzo a bellissimi boschi raggiungendo
Casaccia da cui si vede di fronte l’imponente bastione
che chiude la valle e
la strada che lo
risale con 13 tornanti
prima
di raggiungere il suggestivo
Passo del Maloja
(m.1815). Il valico
collega la Valchiavenna ed il bacino del Lario con
l'Engadina ed essendo il passo più basso delle Alpi
Centrali; rappresenta uno dei passaggi più frequentati
tra l'Italia e la Svizzera aperto in qualsiasi stagione.
Dal passo si scende lungo la rotabile sino a raggiungere
St. Moritz dove il programma prevede la sosta per
assistere alla partita di polo prima di salire sul
mitico trenino e percorrere la tratta che ci condurrà a
Tirano. In attesa che inizino le gare, usufruendo di una
comoda scala mobile,
raggiungiamo St. Moritz Dorf dove
lussuosi Hotels
e
negozi chic
si affacciano sulla via principale di questa cittadina
situata al centro del magnifico paesaggio dei laghi
Engadinesi. Ridiscesi lungo la scala mobile ci rechiamo
ad assistere alla competizione al centro della
manifestazione e, pur non
essendo questo
avvenimento il motivo di mio maggior interesse, mi sono
divertito nel vedere
atleti che montando agili e scattanti cavalli
muniti di particolari ferrature dotate di ramponi
antiscivolo, devono colpire una palla con un’apposita
mazza di bambù cercando di gettarla nella porta
avversaria. Al termine dell’emozionante spettacolo che
ha letteralmente inchiodato nel parterre le
centinaia di spettatori
che
hanno affollato i bordi del lago, oggi letteralmente
gremito di ospiti, ci ritroviamo tutti alla
stazione delle Ferrovie Retiche
dove finalmente il mio desiderio si realizza e,
ritrovandomi al cospetto del
Trenino Rosso del Bernina,
mentre prendo posto in una delle carrozze a noi
riservate, mi rendo conto che i plastici dei trenini
esistono anche nella realtà. Finalmente sono seduto sul
mitico trenino che dalla mondanissima St. Moritz, in
Engadina, percorre in 2 ore e mezzo i 61 km tra vette e
ghiacciai, boschi e laghetti, che lo separano da Tirano
in Valtellina. La ferrovia del Bernina è una delle
ferrovie più ripide al mondo senza cremagliera, con
tratti fino al 70 per mille di pendenza e un dislivello
di 1824 metri, Patrimonio Mondiale Unesco. Con la
proverbiale precisione e puntualità che
contraddistinguono le Ferrovie Svizzere, all’orario
previsto
il treno si mette in moto ed inizia il mio viaggio
attraverso l’incantato paesaggio dell’Alta Engadina. Con
il naso incollato al finestrino mi ritrovo inserito in
un paesaggio dove tutto ha il sapore di una fiaba ed
immerso in uno straordinario scenario dalle mille
sfaccettature, che non è facile descrivere ma che è
molto più semplicemente da vedere, per cui rimando alla
visione del fotoalbum.
Lasciata Saint Moritz, la prima stazione è Pontresina da
cui inizia la salita verso il Bernina con i suoi “
quattromila ″ scintillanti di nevi perenni. Giunti in
località Montebello, lo sguardo viene attratto dal
ghiacciaio di Morteratsch e continuando nella
salita appaiono i ghiacci perenni le cui acque di
fusione confluiscono nel Lago Bianco e nel contiguo Lago
Nero. I binari corrono a ridosso dei ghiacciai e sembra
impossibile che una linea ferroviaria sia arrivata fino
a queste quote, nel frattempo si raggiunge l’Ospizio del
Bernina m. 2253, la stazione più alta della Ferrovia
Retica, di fronte al Ghiacciaio del Cambrena, da cui
inizia la discesa nella Val Poschiavo nel Cantone dei
Grigioni. All’inizio della discesa si trova
Alp Grum
m. 2091, posto di fronte al Ghiacciaio del Palü
rappresenta un eccezionale punto panoramico e
continuando, i boschi di larici e conifere si
sostituiscono ai massicci innevati e si iniziano a
vedere i paesi di Miralago e Poschiavo, capoluogo
della valle. Il treno continua nel suo viaggio e, mentre
io mi sposto da un lato all’altro del vagone per
fotografare quanto più possibile, dopo alcuni chilometri
si arriva a Brusio, famosa per
il viadotto elicoidale
all’aperto che permette al treno di infilarsi sotto la
quarta campata per compiere un girotondo sui binari.
L’imponente manufatto in pietra, un vero miracolo
dell’ingegneria ferroviaria, lascia letteralmente a
bocca aperta e rappresenta una spettacolare opera da
ammirare meravigliati e, a ragione, considerata una se
non la maggiore attrazione della ferrovia. Purtroppo il
viaggio sta volgendo al termine e dopo pochi minuti si
attraversa il confine di Campocologno e si entra in
Italia. Lasciate le spettacolari immagini che si sono
succedute davanti a noi, come per incanto il treno
lascia la sua caratteristica di convoglio ferroviario
per immettersi nel traffico stradale di Tirano e
l’impressione che se ne ricava è quella di trovarsi su
di un tram che collega i villaggi della valle. Prima di
giungere al capolinea, si passa davanti allo splendido
Santuario della Madonna di Tirano,
sorto nel 1505 in seguito all’apparizione della Vergine
avvenuta il 29 settembre dell’anno precedente, dedicato
alla Beata Vergine, è divenuto nel tempo il più
importante luogo di culto della Valtellina. Il viaggio
sul mitico trenino è finito e scesi dal treno che arriva
nella stazione della Ferrovia Retica, che si trova di
fronte a quella delle
Ferrovie dello Stato Italiane,
lasciamo la stazione svizzera e torniamo in territorio
italiano. A Tirano è prevista una sosta per visitare la
città ma in particolare il tempo a nostra disposizione
lo utilizziamo per la visita al
Santuario giubilare
che con la sua
imponete mole
occupa
la parte centrale di piazza Basilica. Varcata la Porta
della Misericordia lo sguardo cade sul
grande organo
sostenuto da otto colonne in marmo che, per la
maestosità della sua cassa intagliata e scolpita dal
bresciano Giuseppe Bulgarini tra il 1608 e il 1617 in
cui sono racchiuse 2200 canne in stagno, occupa quasi un
terzo della chiesa è l’opera più ammirata del
complesso, anche se il cuore del santuario è
la Cappella dell’apparizione,
che custodisce
il lembo di terra su cui posarono i piedi di Maria.
Il tempo passa velocemente e nonostante ci siano ancora
tante cose da vedere, è ora di risalire sul pullman che
attraverserà la Valtellina per far rientro a casa.
In conclusione, nonostante le molte ore
di autobus e la scarsità di neve, è stata una bellissima
esperienza desiderata a lungo e che mi ha entusiasmato,
essere finalmente riuscito a percorrere la trasversale
alpina più alta d’Europa su una delle
ferrovie ad aderenza naturale più ripide del mondo
viaggiando su quello che è notoriamente conosciuto come
il treno più bello del mondo, o come il Trenino Rosso, o
ancora come il “treno che scala la montagna” è stato il
coronamento di quanto credevo restasse solo un sogno.
Link al Santuario:
http://panoramic-photo.com/qtvr/Arte/Madonna_Tirano/tirano.html
 |