Come arrivarci:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce,
proseguire seguendo la Statale del Sempione , sino
all’uscita di Piedimulera, da dove si imbocca la SS549
della Val Anzasca che si percorre in direzione di
Macugnaga sino a raggiungere Pontegrande, svoltando a
sinistra si oltrepassa il ponte da cui prende il nome e
si arriva al bivio, deviando a destra si raggiunge
piazza Berta a Bannio.
Lasciata
la piazza, si svolta a destra entrando in
Via
Negri Parnisetti
e si raggiunge il comodo parcheggio posto all’inizio del
“
sentiero della salute
″
che, partendo da Bannio percorre la sponda sinistra
dell'Anza per
raggiungere Ceppo Morelli. Il sentiero è
un percorso che si sviluppa per 8 Km ed esiste fin dal
1922-1923 quando iniziarono i lavori per la costruzione
della diga di sbarramento sull’Anza a Prequartera di
Ceppo Morelli e nel contempo fu realizzato il canale
derivatore della centrale idroelettrica di Battigio
entrata in
funzione nel 1929.
Era quindi una strada di servizio, tanto che un tempo,
lungo questo percorso vi era la linea elettrica che,
partendo da Battiggio giungeva alla Diga di Ceppo
Morelli, per questo motivo è noto da sempre come " Strà
dul Canal ".
La centrale era destinata a sopperire alla crescente
richiesta di energia da parte della Montecatini,
produttrice elettrometallurgica, che iniziando a
produrre l’alluminio si trovò a dover fronteggiare una
sempre maggior richiesta di energia elettrica che la
spinse a provvedere in proprio alla produzione di
energia, a tale proposito fu realizzata la centrale di
Battigio. Si deve all’interessamento del
Gruppo Escursionisti Val Baranca che unitamente al
Gruppo Alpini di Bannio Anzino ha promosso l'iniziativa
di recuperare il percorso, coinvolgendo anche i Gruppi
Alpini della Valle Anzasca, i Comuni interessati e le
Associazioni presenti sul territorio intitolando questo
sentiero, una volta sistemato all’Alpino
Luigi Corti " Gigi ".
Lasciata l’auto, seguendo le chiare indicazioni,
raggiungiamo
l’inizio del sentiero
che, ben tenuto e in completa sicurezza, percorre tutte
le pieghe della montagna superando su
bellissimi ponticelli
le numerose vallette in cui scorrono placidi rivoli
d’acqua. Superato
l’alpe
Sarvarsa
il sentiero prosegue nel bosco, supera una zona
costellata da
grossi macigni
e continua lungamente sino a
terminare nei pressi del campo sportivo di Ceppo Morelli
con annesso minigolf, parco giochi e area attrezzata.
Qui sostiamo per il pranzo che consumiamo velocemente
prima di rimetterci in moto per ritornare al punto da
cui siamo partiti. Nel frattempo le nuvole del mattino
hanno lasciato spazio ad un bel sole che, oltre a
riscaldarci, ci invoglia a continuare nel cammino e
pertanto decidiamo di seguire un tratto della
storica via di comunicazione infra-valligiana ( la
Strà Granda ) per rientrare a Pontegrande dove abbiamo
lasciato un’auto. Valicato
il caratteristico
ponte ad arco sull’Anza
iniziamo a scendere seguendo le indicazioni del segnavie
B00. Giunti a
Ceppo Morelli,
rientriamo nel bosco e superata la
cappella a portale
entriamo in Borgone per poi continuare in direzione di
Canfinello mentre il
Monte Rosa,
che si va facendo strada fra le nuvole, ci mostra la sua
stupenda parete est. Superato il
Santuario del Croppo,
scendiamo a Valleggio dove incontriamo e facciamo
conoscenza con la simpaticissima
Matilde,
che scopriamo essere figlia di quel Gigi a cui è
intitolato il sentiero da noi percorso in salita. Dopo
una piacevolissima chiacchierata salutiamo l’attiva
Matilde e continuando nel nostro cammino raggiungiamo la
Torre di Battiggio,
uno dei più antichi edifici della Valle; originariamente
edificio di difesa, trasformata poi in magazzino per
derrate ed ora in monumento. Le indicazioni che
andiamo trovando ci confermano che la meta si avvicina
sempre più e quindi continuiamo arrivando a San Carlo
con la sua
importante chiesa
ed il
bel
lavatoio
costruito recuperando la macina del mulino. Con una
breve risalita, ci immettiamo nuovamente sull’antico
percorso che in breve ci permette di arrivare a
Case Fornari
da cui
si scende in località Case Prucci e tornati sulla
statale, siamo finalmente a
Pontegrande.
Recuperata la seconda auto a Bannio, rientriamo verso
casa al termine di una bella giornata che ci ha permesso
di compiere un percorso lungo ma decisamente
interessante seguendo i due lati opposti della sempre
bellissima Valle Anzasca.
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