Valle Anzasca

Sentiero della salute e Strà Granda

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 5-Maggio-2016                                                    

 Partenza da: Bannio Anzino m.732
 Dislivello totale : m. 500
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 6,00

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione , sino all’uscita di Piedimulera, da dove si imbocca la SS549 della Val Anzasca che si percorre in direzione di Macugnaga sino a raggiungere Pontegrande, svoltando a sinistra si oltrepassa il ponte da cui prende il nome e si arriva al bivio, deviando a destra si raggiunge piazza Berta a Bannio.

 

Lasciata la piazza, si svolta a destra entrando in Via Negri Parnisetti e si raggiunge il comodo parcheggio posto all’inizio del sentiero della salute che, partendo da Bannio percorre la sponda sinistra dell'Anza per raggiungere Ceppo Morelli. Il sentiero  è un percorso che si sviluppa per 8 Km ed esiste fin dal 1922-1923 quando iniziarono i lavori per la costruzione della diga di sbarramento sull’Anza a Prequartera di Ceppo Morelli e nel contempo fu realizzato il canale derivatore della centrale idroelettrica di Battigio entrata in funzione nel 1929. Era quindi una strada di servizio, tanto che un tempo, lungo questo percorso vi era la linea elettrica che, partendo da Battiggio giungeva alla Diga di Ceppo Morelli, per questo motivo è noto da sempre come " Strà dul Canal ". La centrale era destinata a sopperire alla crescente richiesta di energia da parte della Montecatini, produttrice elettrometallurgica, che iniziando a produrre l’alluminio si trovò a dover fronteggiare una sempre maggior richiesta di energia elettrica che la spinse a provvedere in proprio alla produzione di energia, a tale proposito fu realizzata la centrale di Battigio. Si deve all’interessamento del Gruppo Escursionisti Val Baranca che unitamente al Gruppo Alpini di Bannio Anzino ha promosso l'iniziativa di recuperare il percorso, coinvolgendo anche i Gruppi Alpini della Valle Anzasca, i Comuni interessati e le Associazioni presenti sul territorio intitolando questo sentiero, una volta sistemato all’Alpino Luigi Corti " Gigi ". Lasciata l’auto, seguendo le chiare indicazioni, raggiungiamo l’inizio del sentiero che, ben tenuto e in completa sicurezza, percorre tutte le pieghe della montagna superando su bellissimi ponticelli le numerose vallette in cui scorrono placidi rivoli d’acqua. Superato l’alpe Sarvarsa il sentiero prosegue nel bosco, supera una zona costellata da grossi macigni e continua lungamente sino a terminare nei pressi del campo sportivo di Ceppo Morelli con annesso minigolf, parco giochi e area attrezzata. Qui sostiamo per il pranzo che consumiamo velocemente prima di rimetterci in moto per ritornare al punto da cui siamo partiti. Nel frattempo le nuvole del mattino hanno lasciato spazio ad un bel sole che, oltre a riscaldarci, ci invoglia a continuare nel cammino e pertanto decidiamo di seguire un tratto della storica via di comunicazione infra-valligiana ( la Strà Granda ) per rientrare a Pontegrande dove abbiamo lasciato un’auto. Valicato il caratteristico ponte ad arco sull’Anza iniziamo a scendere seguendo le indicazioni del segnavie B00. Giunti a Ceppo Morelli, rientriamo nel bosco e superata la cappella a portale entriamo in Borgone per poi continuare in direzione di Canfinello mentre il Monte Rosa, che si va facendo strada fra le nuvole, ci mostra la sua stupenda parete est. Superato il Santuario del Croppo, scendiamo a Valleggio dove incontriamo e facciamo conoscenza con la simpaticissima Matilde, che scopriamo essere figlia di quel Gigi a cui è intitolato il sentiero da noi percorso in salita. Dopo una piacevolissima chiacchierata salutiamo l’attiva Matilde e continuando nel nostro cammino raggiungiamo la Torre di Battiggio, uno dei più antichi edifici della Valle; originariamente edificio di difesa, trasformata poi in magazzino per derrate ed ora in monumento.  Le indicazioni che andiamo trovando ci confermano che la meta si avvicina sempre più e quindi continuiamo arrivando a San Carlo con la sua importante chiesa ed il bel lavatoio costruito recuperando la macina del mulino. Con una breve risalita, ci immettiamo nuovamente sull’antico percorso che in breve ci permette di arrivare a Case Fornari da cui si scende in località Case Prucci e tornati sulla statale, siamo finalmente a Pontegrande. Recuperata la seconda auto a Bannio, rientriamo verso casa al termine di una bella giornata che ci ha permesso di compiere un percorso lungo ma decisamente interessante seguendo i due lati opposti della sempre bellissima Valle Anzasca.