Come arrivare:
Percorrere
la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la
Statale del Sempione, sino all’uscita per
Crodo-Val Formazza. Si imbocca la SS 659
della Valle Formazza; dopo aver attraversato l'abitato
di Crodo, prima di giungere a Baceno, sulla sinistra si
stacca una strada con indicazioni “Cravegna-Viceno″,
superato l’abitato di Cravegna si oltrepassa il ponte
sul Rio Alfenza e dopo 500 mt. si raggiunge il grazioso
borgo di Viceno dove si parcheggia nei pressi dell’Hotel
Edelweiss.
Lasciata
l’auto e contemplata l’imponente sagoma del Cistella che
ci sovrasta con la sua mole, dirigiamo verso l’Oratorio
di San Rocco da cui raggiungiamo il centro dell’antico
borgo che conserva
la Casa Museo
della Montagna, aperta nei mesi di luglio, agosto e
settembre e da noi già visitata in una precedente
occasione grazie alla disponibilità del sig. Marra,
appassionato cultore dei luoghi di cui ne riporta
molteplici notizie nel suo sito
(www.mozzio.it).
Il museo è nato negli anni ’70 per
volontà di alcuni appassionati abitanti del luogo che lo
hanno voluto realizzare al fine di conservare la memoria
del modo di vivere semplice e rigoroso dei loro antenati
con lo scopo di tramandare il ricordo dei modi di vita
passati. La Casa Museo riproduce una tipica abitazione
del secolo scorso articolata in tre ambienti disposti su
tre piani collegati tra loro da una scala in pietra:
cucina, camera e cantina, arredati con tutti gli oggetti
della tradizione che ben documentano gli usi e i costumi
di un tempo passato, offrendo al visitatore
un'interessante occasione per immergersi nella cultura
locale. Nella
cucina
si trovano gli essenziali arredi, il camino e le
stoviglie in legno, la
stufa e il fornetto in pietra,
che all’epoca erano le uniche fonti di riscaldamento
della casa nei freddissimi inverni alpini, nella
camera da letto
la tipica “tela da ca’” e la
culla per il neonato.
Sono inoltre esposti i costumi tradizionali degli
uomini, delle donne e dei bambini, gli attrezzi
utilizzati per coltivare la terra, per la lavorazione
del latte e per la caccia e, nella stanza del telaio,
gli
strumenti per la lavorazione delle fibre tessili
mentre in cantina sono conservate vecchie
attrezzature per vinificare.
Lasciamo Viceno e ci incamminiamo lungo la strada
asfaltata che sale in direzione di Foppiano, guardando
alle nostre spalle si gode di una bella panoramica
su gran parte della Valle Antigorio. Al primo tornante
della strada, dove sorge la
bella costruzione di “ Ul Pigera ″
si devia a sinistra incamminandoci lungo lo sterrato e
seguendo i segnavia che indicano il
percorso VFV
( Viceno, Foppiano, Viceno), superiamo una cappelletta e
saliamo in direzione di Cheggio. Su di una lastra di
sasso,
una chiara indicazione
ci indica la direzione da seguire per raggiungere
Foppiano, pieghiamo a destra e superato il
caseggiato di Giavinotto
m. 1060, dopo una breve salita arriviamo a
Flecchio
m. 1115. Ci aggiriamo fra le “ baite ??? ″,
sapientemente ristrutturate, dello stupendo borgo
che ammiriamo e fotografiamo in tutti i suoi
magnifici aspetti.
Dopo aver ammirato il panorama, ci inseriamo in un
bellissimo
bosco misto di faggi ed abeti rossi
e perveniamo al bel pianoro su cui sono disseminate
le baite di Foppiano
m. 1217. Raggiungiamo il poggio sopraelevato su cui
sorge la graziosa
chiesetta di San Bernardo
e la vicina area attrezzata per il pic-nic, qui ci
sistemiamo per consumare
il nostro spuntino.
Al termine della sosta, riprendiamo il cammino seguendo
le indicazioni del sentiero che sale in direzione del
Cistella, e dopo poche decine di metri,
chiare indicazioni sui sassi,
indirizzano sul percorso ben segnalato che discende a
Viceno. Prima di lasciare lo splendido comprensorio di
Foppiano, scattiamo la consueta
foto di gruppo
per poi proseguire nella discesa e raggiungere le baite
di Rovallo di Sotto dove incontriamo un cortese signore
che in compagnia dei suoi
due bellissimi chow chow,
sta effettuando i lavori di pulizia e manutenzione.
Continuiamo a seguire il sentiero che, sempre ben
segnato, entra in un ombreggiato bosco di resinose e,
superata una
grezza cappelletta,
ci riporta a
Viceno
dove visitiamo il bel
lavatoio
ancora utilizzato e dopo esserci aggirati fra
le strette viuzze del ben curato paese,
ritorniamo alle auto dove chiudiamo così questo
bellissimo anello che ci ha portato a visitare alpeggi
molto panoramici ed ancora ottimamente conservati.
N.B.
Il tempo di percorrenza è puramente indicativo in
quanto, essendo un percorso “ contemplativo ″ va
effettuato senza tenere in grande
considerazione l’orologio.
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