Come arrivare: Si
percorre l’autostrada A26 sino a Domodossola, quindi si
procede lungo la SS 33 del Sempione sino alla seconda
uscita per Varzo dal paese si seguono le indicazioni per
gli impianti sciistici di San Domenico che si superano
per scendere alla località Pontecampo dove si parcheggia
al termine della strada asfaltata.
![](../Cartine%20in%20miniatura/Alpe%20veglia/Cartina%20Veglia.jpg)
Al
parcheggio ci incontriamo con gli amici Carlo, Gian
Mario e Marietto, ed in loro compagnia iniziamo a salire
lungo il percorso che ci porterà a raggiungere l’Alpe
Veglia. Attraversiamo il torrente Cairasca, che con le
sue acque tumultuose forma bellissimi spruzzi che
saltano sulle rocce, e prendiamo a
destra il sentiero
che supera l’agriturismo e attraversa i verdeggianti
prati delimitati da quel che resta delle
caratteristiche staccionate
e inerpicandosi raggiunge la gippabile che sale al
Veglia nel
punto in cui è stata tagliata la valanga
che ostruiva il passaggio. Il percorso si sviluppa ora
in forte salita e risalendo i numerosi tornanti che si
affacciano sulla
profonda gola
in cui scorre il torrente raggiungiamo la
Cappella del Groppallo
m. 1723. La carrabile ora spiana e prosegue in
falsopiano, costeggiando la stupenda e
grandiosa forra
scavata
dal torrente che scorre un centinaio di metri più in
basso. Mentre ci avviciniamo alla piana su cui sorgono i
vari nuclei che costituiscono il comprensorio dell’alpe,
già
si intravedono le cime del Veglia
che fanno capolino fra gli alberi, alle nostre spalle il
gruppo del Cistella sembra che sorvegli il nostro
cammino, mentre la
conca di Nembro
si allontana sempre più dalla nostra vista. La giornata
limpida ci permette di godere appieno del favoloso
spettacolo che ad ogni passo si presenta davanti ai
nostri occhi e giungiamo così al muretto che delimita e
rappresenta l’ingresso nel territorio dell’Alpe Veglia
che ci accoglie con una piccola area di sosta attrezzata
con panche e tavoli in legno. Raggiungiamo il
caratteristico ponte in pietra a cui fa da sfondo il
grandioso Monte Leone e non possiamo esimerci dallo
scattare
la caratteristica foto ricordo
e superatolo ci troviamo al bivio da cui prendiamo la
deviazione sulla destra in direzione del
Rifugio Città di Arona
che raggiungiamo dopo poco. Qui io Gianfranca e Claudio
decidiamo di fermarci, mentre gli amici
Carlo, Gian Mario, Marietto
con Gildo e Antonietta decidono di proseguire con
l’intento di raggiungere il Lago Bianco, che poi in
seguito ci documenteranno di aver trovato Bianco non
solo di nome ma anche di fatto. Lasciamo il rifugio e
proseguiamo seguendo la strada che percorre con un ampio
giro ad anello tutta la Piana del Veglia e visitiamo le
varie località cominciando da
Cornù
per poi continuare con Isola, e giunti alla località
Ponte, ci dirigiamo verso il
Lago delle Streghe
che scopriamo immerso in un magnifico bosco di larici ed
ancora contornato dalla neve. Camminiamo lungo tutta la
sua sponda e non ci stancheremmo mai di scattare
fotografie in quanto ad ogni passo scopriamo
angoli suggestivi
meritevoli di essere immortalati. Giunti al
termine del lago,
ripercorriamo a ritroso il sentiero seguito in salita e
scendiamo di nuovo nella
bellissima piana
indirizzandoci verso la piccola zona sopraelevata su cui
sorgono
le baite di Cianciavero,
qui sostiamo per il pranzo. Da questo privilegiato
posto di osservazione lo sguardo spazia su tutta la
piana e si può ammirare l’Alpe Veglia nel suo insieme ed
in tutta la sua bellezza. E’ sorprendente ammirare i
nuclei abitativi che si presentano nella verde piana,
racchiusa dalle cime che le fanno corona, inseriti
armonicamente nell’ambiente e tutti costruiti in pietra
tanto da confondersi con le rocce e i massi erratici
circostanti, con le facciate delle piccole baite rivolte
a sud per intercettare il primo sole. Un fastidioso e
gelido vento si alza a disturbare la nostra sosta e ci
costringe ad affrettare le operazioni di rientro,
avvisiamo gli amici che nel frattempo sono sulla via del
ritorno, e ci incamminiamo in discesa lasciando nostro
malgrado l’alpe e le sue montagne. Raggiunto nuovamente
l’ingresso dell’alpe, ci apprestiamo a ripercorrere a
ritroso il cammino fatto in salita e ci avviamo lungo la
ripida strada che ci riporta a Ponte Campo dove ci
riuniamo di nuovo con gli amici di ritorno dal Lago
Bianco e qui concludiamo questa escursione effettuata in
una favolosa giornata che ci ha permesso di gustare in
tutta la sua bellezza quel gioiello naturale che è
l’Alpe Veglia.
![](../../Anno%202013/Uso%20sito%202013/home%20005.gif) |