Val Divedro

Alpe Veglia m.1750

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:27-Maggio-2015                                                    

 Partenza da: Pontecampo m.1320
 Dislivello totale: m.430
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivare: Si percorre l’autostrada A26 sino a Domodossola, quindi si procede lungo la SS 33 del Sempione sino alla seconda uscita per Varzo dal paese si seguono le indicazioni per gli impianti sciistici di San Domenico che si superano per scendere alla località Pontecampo dove si parcheggia al termine della strada asfaltata.
 

Al parcheggio ci incontriamo con gli amici Carlo, Gian Mario e Marietto, ed in loro compagnia iniziamo a salire lungo il percorso che ci porterà a raggiungere l’Alpe Veglia. Attraversiamo il torrente Cairasca, che con le sue acque tumultuose forma bellissimi spruzzi che saltano sulle rocce, e prendiamo a destra il sentiero che supera l’agriturismo e attraversa i verdeggianti prati delimitati da quel che resta delle caratteristiche staccionate e inerpicandosi raggiunge la gippabile che sale al Veglia nel punto in cui è stata tagliata la valanga che ostruiva il passaggio. Il percorso si sviluppa ora in forte salita e risalendo i numerosi tornanti che si affacciano sulla profonda gola in cui scorre il torrente raggiungiamo la Cappella del Groppallo m. 1723. La carrabile ora spiana e prosegue in falsopiano, costeggiando la stupenda e grandiosa forra scavata dal torrente che scorre un centinaio di metri più in basso. Mentre ci avviciniamo alla piana su cui sorgono i vari nuclei che costituiscono il comprensorio dell’alpe, già si intravedono le cime del Veglia che fanno capolino fra gli alberi, alle nostre spalle il gruppo del Cistella sembra che sorvegli il nostro cammino, mentre la conca di Nembro si allontana sempre più dalla nostra vista. La giornata limpida ci permette di godere appieno del favoloso spettacolo che ad ogni passo si presenta davanti ai nostri occhi e giungiamo così al muretto che delimita e rappresenta l’ingresso nel territorio dell’Alpe Veglia che ci accoglie con una piccola area di sosta attrezzata con panche e tavoli in legno. Raggiungiamo il caratteristico ponte in pietra a cui fa da sfondo il grandioso Monte Leone e non possiamo esimerci dallo scattare la caratteristica foto ricordo e superatolo ci troviamo al bivio da cui prendiamo la deviazione sulla destra in direzione del Rifugio Città di Arona che raggiungiamo dopo poco. Qui io Gianfranca e Claudio decidiamo di fermarci, mentre gli amici Carlo, Gian Mario, Marietto  con Gildo e Antonietta decidono di proseguire con l’intento di raggiungere il Lago Bianco, che poi in seguito ci documenteranno di aver trovato Bianco non solo di nome ma anche di fatto. Lasciamo il rifugio e proseguiamo seguendo la strada che percorre con un ampio giro ad anello tutta la Piana del Veglia e visitiamo le varie località cominciando da Cornù per poi continuare con Isola, e giunti alla località Ponte, ci dirigiamo verso il Lago delle Streghe che scopriamo immerso in un magnifico bosco di larici ed ancora contornato dalla neve. Camminiamo lungo tutta la sua sponda e non ci stancheremmo mai di scattare fotografie in quanto ad ogni passo scopriamo angoli suggestivi meritevoli di essere immortalati. Giunti al termine del lago, ripercorriamo a ritroso il sentiero seguito in salita e scendiamo di nuovo nella bellissima piana indirizzandoci verso la piccola zona sopraelevata su cui sorgono le baite di Cianciavero, qui sostiamo per il pranzo.  Da questo privilegiato posto di osservazione lo sguardo spazia su tutta la piana e si può ammirare l’Alpe Veglia nel suo insieme ed in tutta la sua bellezza. E’ sorprendente ammirare i nuclei abitativi che si presentano nella verde piana, racchiusa dalle cime che le fanno corona, inseriti armonicamente nell’ambiente e tutti costruiti in pietra tanto da confondersi con le rocce e i massi erratici circostanti, con le facciate delle piccole baite rivolte a sud per intercettare il primo sole. Un fastidioso e gelido vento si alza a disturbare la nostra sosta e ci costringe ad affrettare le operazioni di rientro, avvisiamo gli amici che nel frattempo sono sulla via del ritorno, e ci incamminiamo in discesa lasciando nostro malgrado l’alpe e le sue montagne. Raggiunto nuovamente l’ingresso dell’alpe, ci apprestiamo a ripercorrere a ritroso il cammino fatto in salita e ci avviamo lungo la ripida strada che ci riporta a Ponte Campo dove ci riuniamo di nuovo con gli amici di ritorno dal Lago Bianco e qui concludiamo questa escursione effettuata in una favolosa giornata che ci ha permesso di gustare in tutta la sua bellezza quel gioiello naturale che è l’Alpe Veglia.