Come arrivare:
Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano /Ghemme,
quindi SS299 per Varallo – Alagna. Giunti a Varallo
seguire per Funivia Varallo-Sacro Monte
Le previsioni meteo non prevedono un gran bel tempo per
la settimana, per cui sarà molto improbabile poter fare
un’escursione infrasettimanale e di conseguenza
decidiamo di recarci a Campertogno per andare a trovare
un amico, così approfittiamo di una giornata che si
presenta meno peggio delle altre decidiamo di partire.
Dato che ci dobbiamo recare in Valsesia, e per non
presentarci dall’amico ad un orario inconsueto, pensiamo
di sfruttare l’occasione per visitare il Sacro Monte di
Varallo che sempre vediamo stagliarsi contro il cielo
quando transitiamo sulla SP 299 diretti in alta valle.
Il complesso monumentale, posto su uno sperone di roccia
sopra l’abitato di Varallo (600 m s.l.m.), è il più
antico e più importante Sacro Monte dell’arco
alpino e le sue caratteristiche sono ampiamente
documentate dalle varie relazioni che si possono
consultare sul web. Tralasciamo quindi la descrizione
relativa all’area del Sacro Monte e ci limitiamo a dare
qualche informazione su come noi l’abbiamo raggiunta
demandando alle immagini fotografiche l’illustrazione
del luogo. Dato che il tempo a nostra disposizione non è
molto decidiamo di salire utilizzando la funicolare che
in due minuti di orologio ci deposita alla sommità dello
sperone roccioso. Seguendo i vari cartelli indicatori,
ci dirigiamo verso l’ingresso del complesso da cui diamo
inizio alla nostra visita che effettuiamo seguendo
rigorosamente la numerazione delle cappelle. Varcato
l’ingresso
incontriamo subito la prima delle 45 cappelle, tutte
riccamente affrescate e popolate
da oltre ottocento statue di terracotta policroma a
grandezza naturale, che si incontrano lungo il percorso
che termina con la visita alla
basilica.
Come anticipato, lasciamo parlare le immagini che si
possono vedere in gran numero nel foto
album. Terminata l’interessantissima visita all’ordinato
complesso ci indirizziamo verso l’uscita da cui,
piegando a sinistra ci incamminiamo lungo il
sentiero di Padre Gallino
e percorriamo il bellissimo
tratto scalinato
che in circa dieci minuti ci conduce nei pressi della
chiesa di Santa Maria delle Grazie,
monumento nazionale, che visitiamo. Restiamo stupiti
dalla bellezza del suo interno che presenta la tipica
suddivisione delle chiese conventuali francescane, con
uno spazio riservato ai fedeli e uno per i religiosi,
separati da una
parete di mezzo,
con tre archi ogivali; su questa parete Gaudenzio
Ferrari dipinse nel 1513 una delle sue opere di maggior
valore artistico, i 21 riquadri con scene della passione
di Cristo. Dopo aver a lungo rimirato questa
composizione di rara bellezza artistica, ritorniamo alle
auto e partiamo in direzione di Campertogno dove, per
non smentire il famoso detto : “ tutti i salmi finiscono
in gloria ” intendiamo consumare il pranzo presso il
Ristorante del Teatro. La giornata plumbea invoglia a
ritirarsi in un ambiente caldo e confortevole, giunti al
ristorante, veniamo accolti dalla gentile signora Maura
che, con la sua abituale cordialità e cortesia, ci fa
accomodare al tavolo e subito ci riempie di attenzioni.
Presentato il menù, ci vengono serviti degli ottimi
ravioli ricotta e spinaci come primo piatto che anticipa
un gustosissimo cinghiale con castagne per poi passare
all’ottimo formaggio, di produzione propria, per finire
con un corroborante caffè. Terminato di pranzare,
passiamo al motivo per cui siamo tornati a Campertogno:
consegnare a Sergio il
modellino che riproduce
fedelmente
la baita dell’Alpe Cuna
in cui Sergio trascorre uno dei suoi periodi di
inalpamento e dove noi siamo stati più volte suoi
ospiti. Claudio, che ha realizzato il manufatto,
provvede ad effettuare
la consegna
che per la sua originalità, sorprende l’amico che
dimostra tutto il suo gradimento. Terminata la “
cerimonia ”, salutiamo e ringraziamo Sergio e la sig.ra
Maura e soddisfatti della giornata trascorsa in
compagnia, intraprendiamo la via del ritorno. Anche
oggi, nonostante la giornata non sia stata delle
migliori, abbiamo trovato il modo di trascorrere una
piacevole giornata, che ci ha riportato ad incontrare
persone speciali.
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