Come arrivare: Dalla
A 26, uscire a Gravellona Toce e seguire per Omegna, arrivati
alla rotonda voltare a destra in direzione Ornavasso.
Dopo poche decine di metri, svoltare a sinistra e,
attraversati i binari della ferrovia Novara-Domodossola,
si è in
frazione Pedemonte,
si prosegue per via Martiri sino alla
deviazione per via Alpe Grande
da cui inizia la gita di oggi. Difficoltà di parcheggio
per cui conviene lasciare l’auto in uno dei pochi spazi
disponibili sulla via principale.
![](../Cartine%20in%20miniatura/Gravellona%20Ornavasso/Carta%20Gravellona%20Ornavasso.jpg)
Ai piedi del Monte Cerano è collocato il piccolo borgo
di Pedemonte, frazione di Gravellona Toce, che ha come
protettore San Giuseppe la cui festa patronale non cade
il 19 marzo, ma si festeggia sempre la terza domenica
dopo la S. Pasqua. In questa occasione, molte famiglie
di Pedemonte preparano nelle proprie case il dolce di
San Giuseppe: la torta del pane e latte cotta nella
“biella” (teglia di coccio). La tradizione vuole che di
questo dolce si preparino “7 bielle ed un bielin” (
bielin con la prima i di Imola ). Sette torte grandi ed
una più piccola perché per la festa di S. Giuseppe
giungevano a Pedemonte anche i parenti provenienti dai
paesi vicini e la torta piccola era l’assaggio della
vigilia per constatarne la bontà. Lasciata l’auto si
imbocca via Alpe Grande e, usciti dall’abitato, volgendo
a destra si attraversa un ponte e si comincia a salire
lungo una trattorabile che entra in un castagneto in cui
sono ancora visibili i numerosi terrazzamenti che
sorreggevano i piccoli appezzamenti di terreno resi
coltivabili da generazioni di contadini per poi
trasformarsi in un ripido sentiero che raggiunge una
solitaria baita
a picco sul sottostante piana di Gravellona. Il
sentiero, poco frequentato ma sempre molto evidente,
sale gradatamente fino a raggiungere uno stupendo punto
panoramico su cui sorge
l’Alpe Poiana
m.410 (h0,30) da cui si gode una spettacolare
vista panoramica verso la pianura e sui vicini monti
di Val Grande. Continuando la salita si perviene all’Alpe
Grandi
m.540 (h0,20;0,50) dove su di una baita una
targa in marmo
ricorda l’eccidio di 6 partigiani avvenuto nell’Agosto
del 1944. Qui i prati sono ancora ben curati grazie al
lavoro dell’unico abitante che ancora risiede
stabilmente all’alpe e che intende riavviare un
allevamento di capre, oggi presenti in
numero molto limitato.
Seguendo le indicazioni del
segnavie T2,
si prosegue in direzione del Santuario del Boden.
Superata la
piccola cappella
costruita nel 1931, dedicata alla Madonna il sentiero
rientra nel bosco e inizia di nuovo a salire e raggiunge
dei rustici oramai in avanzato stato di degrado. A
tratti il sentiero diventa pianeggianti e superato un
ultimo costone si giunge all’alpe
Hobol
m.815 ( h 1,50;2,40) dove restano solo poche mura
a rammentarne l’esistenza passata. Da questo crocevia di
sentieri si presentano varie possibilità di proseguire,
noi continuiamo seguendo per Faramboda e Boden dove al
calduccio della tensostruttura degli alpini intendiamo
sostare per il pranzo. Continuando a scendere nel bosco,
si raggiunge
Faramboda
dove solo due baite sono state ristrutturate mentre
molte altre presentano evidenti segni di abbandono.
Superato l’alpe si percorre di nuovo un tratto in
diagonale nel bosco e al termine si sbuca in località
Stagalo
dove raggiungiamo la strada asfaltata che in breve ci
porterà al
Santuario della Madonna dei Miracoli detta del Boden
m. 475 (h 0,50;3,30). Il Santuario sorge in
posizione dominante sul paese di Ornavasso e sulla Piana
del Toce su una fascia pianeggiante (in dialetto walser
Boden significa pianoro). Dopo la visita al Santuario,
scattiamo la
foto ricordo
sul piazzale antistante e scendiamo verso l’Antica Cava
di Marmo Rosa di Ornavasso, per l’occasione allestita a
Grotta di Babbo Natale. A giudicare dalle
code all’ingresso,
la manifestazione sta riscuotendo un grande successo e
continua l’afflusso di un gran numero di persone con una
miriade di bambini desiderosi di vedere Babbo natale e
tutto il mondo che lo circonda. Noi scendiamo a
raggiungere
la struttura
dove il Gruppo Alpini di Ornavasso ha realizzato un
ottimo punto di ristoro e dove ci rifugiamo per
consumare, comodamente seduti ed al caldo, un ottimo
pasto. Terminato il pranzo, ci mettiamo nuovamente in
cammino e percorrendo le caratteristiche viuzze che si
incuneano fra le case dai caratteristici tetti ancora in
sasso raggiungiamo la piazza dove Attilio, che ci
riaccompagnerà a Pedemonte (h1,00;4,00), ha
lasciato l’auto evitandoci in tal modo un problematico
rientro.
In conclusione possiamo dire che
nonostante il percorso sia poco frequentato, non
presenta problemi di sorta e salvo qualche albero caduto
e un breve tratto in cui si trovano dei rovi che
comunque non impediscono il passaggio in quanto
tagliati, i sentieri sono ben marcati e contrassegnati
dai caratteristici segni di vernice bianco/rossa e da
frecce e segni di vernice di altri colori.
![](../../Anno%202013/Uso%20sito%202013/home%20005.gif) |