Piana del Toce

Montorfano m. 794

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:30-maggio-2015                                                   

 Partenza da: Mergozzo m.204
 Dislivello totale: m. 590
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 5,00

Come arrivare: Percorrendo  la A 26 in direzione Sempione, si esce a Verbania, superato il ponte sul Fiume Toce si svolta a sinistra, direzione Mergozzo, dopo una stretta curva a gomito, uno slargo sulla sinistra consente di parcheggiare l'auto.

Dopo l'ultima salita avvenuta nel Novembre 2014, ritorniamo volentieri sulla vetta di questa “ montagna ” in compagnia degli amici del Gruppo Telecom di Venaria con i quali ci riuniamo in località Prato Michelaccio e da lì ci incamminiamo in direzione del ponte sul Toce, percorsi un centinaio di metri, chiare indicazioni sulla sinistra indicano l’inizio del sentiero che subito si innalza ripidamente per trasformarsi, dopo pochi minuti, in una bella mulattiera sorretta dai possenti muri a secco dell’antica strada militare che salendo gradatamente apre la visuale sulla piana del Toce. Percorso un tratto a mezzacosta, il sentiero disegna stretti tornanti che rasentando la parete rocciosa appaiono quasi a sbalzo sul sottostante vallone. Superati due ponticelli in legno la mulattiera si accosta alla parete rocciosa  e volgendo a destra, una fresca sorgente anticipa l’entrata nella grossa grotta dove è collocata una cappelletta votiva. Continuiamo nell’ascesa e, giunti al bivio che indica la direzione per la polveriera, seguiamo il sentiero che pianeggiando sulla destra raggiunge una casermetta a due piani che doveva ospitare il presidio posto a ridosso del banco di roccia in cui è ricavato l’ingresso del deposito polveriera che, penetrando nella montagna, ospita locali per armi e munizioni. Il complesso è parte della Linea Cadorna, il sistema di fortificazioni militari che doveva difendere il confine nord dell’Italia a ridosso della Svizzera. Le linee fortificate proteggevano il territorio italiano tra il Gran San Bernardo e la Valtellina. In Val d’Ossola e nel Verbano esse coprono un dislivello di 2.000 m tra la piana del Toce e il Monte Massone e fra il Lago Maggiore e il Monte Zeda. Furono costruite nel corso della prima guerra mondiale tra il 1916 e il 1918 in funzione difensiva a fronte di un eventuale attacco austro-tedesco attraverso la Svizzera e furono volute dal generale Luigi Cadorna di Pallanza. Dopo una breve sosta,  ritorniamo al bivio da cui, volgendo a destra continuiamo a risalire la mulattiera che, con pendenza costante, sale gradatamente verso la vetta che raggiungiamo dopo una mezzora circa.   Ci aggiriamo sulla sommità per ammirare il panorama a 360° che ci offre ampie visioni sulla piana Ossolana e sul Cusio, scattata la foto ricordo ci dirigiamo verso i ripetitori dove sostiamo sulle rocce adiacenti per la sosta pranzo. Al termine della sosta, riprendiamo il cammino e dopo aver ammirato il panorama sul sottostante Lago di Mergozzo, sul Lago Maggiore e sulle isole,  ci dirigiamo verso le rocce che guardano sul versante Ossolano. Riprendiamo il sentiero per ritornare al bivio della polveriera da cui pieghiamo a destra per percorrere in discesa la larga strada in cui è ancora possibile ammirare le imponenti  opere di riparo e incanalamento delle acque piovane che ancora svolgono interamente la loro funzione. Visitiamo le costruzioni che costituivano le casermette e continuando tra boschi di castagno, ci ritroviamo al paese di  Mergozzo. Dopo una visita al paese ci incamminiamo verso il Bus del gruppo Telecom , per farsi dare uno strappo sino a Prato Michelaccio dove abbiamo parcheggiato le nostre auto. E' stata una bella giornata trascorsa in piacevole compagnia di tanti amici. 

 

Link: http://www.ecomuseogranitomontorfano.it/