Come arrivare:
Percorrere la A 26 fino a Gravellona Toce, proseguendo
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Masera,
Val Vigezzo. L'ingresso in Masera dall'imbocco della
Valle Vigezzo è caratterizzato dalla presenza
dell'antico oratorio di S.Abbondio eretto su di uno
scoglio affiorante dal Torrente Melezzo e caratteristico
per il suo campanile romanico del secolo XI; a poca
distanza sorge la chiesa parrocchiale di S. Martino con
annesso parcheggio dove lasciare l’auto.
Recita
una vecchia filastrocca: “ Signor inverno non sei eterno
presto giunge Primavera… ” e anche se il meteo non
sempre sembra crederci, come ogni anno è puntualmente
arrivata. Nel comune linguaggio “ primavera ” è sinonimo
di tiepide giornate con più ore di luce e cieli azzurri
che invogliano a rimettersi in movimento. E’ la stagione
in cui riapre ufficialmente la pratica escursionistica e
le varie associazioni inaugurano il programma annuale.
Fra queste, l’Associazione Gruppo Escursionisti
Valgrande ha in calendario una bella camminata, senza
particolari difficoltà, che porta a percorrere le
mulattiere che uniscono le caratteristiche frazioni del
comune di Masera. All’orario convenuto ci ritroviamo a
Masera dove incontriamo i veterani del gruppo e facciamo
conoscenza con nuovi amici e con
Giovanna
che ci accompagnerà lungo tutto il percorso facendoci da
guida. Dopo i saluti di rito, lasciata Piazza S. Martino
si imbocca Via Carale e attraversando un portico si
giunge in Piazza Marconi dove ha sede il
museo dello Spallone
che, per l’occasione, ci è possibile visitare. Il museo,
istituito in ricordo degli spalloni “ sfrusit ”, e del
mestiere di confine da loro praticato per necessità, è
approntato come fosse un’osteria
con le sale che ospitano cimeli,
cartine,
attrezzi e
fotografie
che ricordano lo storico periodo e la dura vita degli
spalloni. Terminata la visita si imbocca il sentiero che
attraversa un ponticello in sasso per poi raggiungere
l’Oratorio di Santa Elisabetta.
La salita continua attraverso
vigneti molto belli e ben curati
e secolari castagni sino ad approdare in Frazione Merro
con i suoi caseggiati in sasso, in uno di questi è
custodito e visitabile
l’antico torchio
ristrutturato. Si raggiunge poi la piazzetta della
Fraz. Quartavolo con il lavatoio e la fontana sempre
rigorosamente in pietra locale e successivamente si
giunge all’Oratorio
di S. Antonio.
Si continua fino ad incontrare un bel tratto
pianeggiante che conduce a Case Bevilacqua, purtroppo
abbandonate. Questo tratto permette di ammirare sotto di
noi un suggestivo scorcio di panorama su Masera e su
Trontano.
Più avanti, attraversato un ridente ruscello, troviamo
Case Ariola, dove regna un silenzio assoluto; su un
edificio è affrescata un'immagine della Madonna di Re.
Proseguendo, ci troviamo immersi in un bosco di secolari
castagni ove regna un'atmosfera di pace irreale ed il
silenzio è rotto solo dal chiacchiericcio del nostro
consistente gruppo. Valicato un ponticello di fortuna in
legno sul Rio Fasciol giungiamo alla strada asfaltata e,
superato Darvasco, continuiamo fino ad arrivare a Onzo
Filippini e successivamente al
Lago di Onzo
che superiamo per raggiungere la bella e
comoda area attrezzata
dove sostiamo per consumare il pranzo. Al termine della
pausa, scattiamo l’immancabile
foto ricordo
e poi ci rimettiamo in moto ripercorrendo il
tratto di strada fatto in salita che ci riporta al lago
e successivamente a Onzo Filippini da cui prendiamo il
sentiero che ci conduce a Ranco Sopra, dove una vecchia
costruzione con una ruota in ferro appesa si rivela
essere il
vecchio mulino
ad acqua della frazione. Abbandoniamo la strada e per
prati scendiamo ad attraversare prima vecchi vicoli, poi
superato un ponticello ci ritroviamo nella piazzetta di
S.Rocco. Proseguendo per il sentiero nel bosco troviamo
una cappelletta solitaria, poi continuiamo fino a
raggiungere il borgo di Case Brencio (mt.440) da cui
scendiamo a raggiungere la
frazione Bondolo.
Percorso un breve tratto su strada asfaltata ci
ritroviamo all’ingresso del parco di Villa Caselli con
il suo bel
viale alberato
che scorre fra le vecchie costruzioni che ospitavano le
scuderie e le serre, oramai purtroppo in avanzato stato
di degrado.
Villa Caselli
è una dimora ottocentesca in stile neoclassico,
posizionata sulle alture di Masera, all’interno di uno
splendido parco di ben 35.000 mq. Il suo nome non è
dovuto a persone che l'abitarono e nemmeno a famiglie,
ma prende origine dalla località in cui essa sorge,
chiamata ancora oggi dai Maseresi "ai casei". Venne
edificata nella seconda metà del XIX secolo da una
famiglia vigezzina originaria di Craveggia, la famiglia
Mellerio; orafi di professione, i Mellerio erano
emigrati in Francia; al loro ritorno decisero di
costruire questa splendida residenza sulle colline
maseresi: dal 1993 è di proprietà comunale.
Attraversandola ammiriamo gli alberi centenari che
ancora sopravvivono all’interno del parco, poi scendiamo
fino a giungere di nuovo sulla strada nei pressi del
Municipio e da lì ritorniamo in piazza San Martino dove
chiudiamo questo facile ed interessante bel giro ad
anello che permette di visitare diverse località esposte
al sole, che ancora oggi conservano intatto il loro
fascino di antichi borghi rurali in cui vita contadina e
case signorili sono armoniosamente inseriti
nell’ambiente tuttora coltivato. Salutati gli amici, a
cui diamo appuntamento ad una delle prossime uscite
programmate per la stagione, rientriamo verso casa.
Il calendario completo delle escursioni 2015 programmate
dal Gruppo Escursionisti Valgrande è consultabile sul
sito dell’Associazione:
www.pontevelinavco.it
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