Come arrivare: Percorrere
la A 26, fino al casello di Romagnano/Ghemme, quindi
SS299 per Alagna; arrivati a Balmuccia, si abbandona la
statale, si piega a destra e si risale la strada
provinciale della Val Sermenza arrivando dopo 10 Km. a
Rimasco. A ridosso della chiesa parrocchiale troviamo il
bivio per Rima sulla sinistra, si percorrono altri 7,5
Km. e si arriva all’ingresso del paese dove si
parcheggia l’auto.
Dicono
che l’impressione di avvertire il trascorrere del tempo
in modo più veloce sia sintomo di vecchiaia e sarà anche
vero; sta di fatto che dall’ultimo nostro turno di
gestione al rifugio, quando festeggiammo il nostro
ventesimo anno di gestione, sembra che il tempo sia
volato ed eccoci nuovamente ad affrontare la salita per
onorare l’impegno di assicurare l’apertura del rifugio
nel primo fine settimana di Settembre. Come già accaduto
altre volte, a Settembre, si assiste al cambiamento
climatico che segna la fine dell’estate e anche
quest’anno, dopo un lungo periodo di gran caldo, è
previsto il verificarsi del“ ribaltone meteo ″ che
interesserà l’Italia aprendo un periodo di tempo
marcatamente instabile. La svolta meteo prevede il
verificarsi di acquazzoni e temporali, oltre a un
sensibile calo delle temperature e la “ bolla africana ″
che ha caratterizzato questa lunga estate, verrà erosa
da invadenti correnti nordatlantiche più fresche. Questo
stando alle previsioni meteo che abbiamo seguito
attentamente nei giorni precedenti alla nostra partenza.
Purtroppo tutto verrà confermato nei fatti e la
rottura della “ bolla africana ″ per noi si realizza con
una bella “ rottura di… ( cambio vocali ) ″. Nonostante
queste poco confortanti previsioni, la buona notizia di
quest’anno è l’entrata nel team di gestione dell’amica
Rosi
che, desiderosa di fare l’esperienza da “
rifugista ″ ci ha dato la sua disponibilità a far parte
della squadra e, siccome una mano di aiuto è sempre ben
gradita, accettiamo di buon grado la sua offerta che si
rileverà estremamente utile in quanto ci risulta che la
dispensa è deficitaria e le scorte sono in esaurimento.
In conseguenza di ciò, ci preoccupiamo di
approvvigionare quanto ritenuto strettamente
indispensabile e nella mattinata di Venerdì raggiungiamo
Rima da cui, dopo esserci ripartiti ( più o meno
equamente ) i carichi, prenderà avvio la nostra
salita. Lasciate le auto al parcheggio all’ingresso del
paese, raggiungiamo la piazza da cui iniziamo a salire
lungo il sentiero contrassegnato con il N° 96 ( con la
nuova numerazione 296 ), tragitto già più volte
descritto, per cui ci sembra superfluo e ripetitivo,
descrivere il percorso ma ci limiteremo a raccontare le
attività inerenti alle giornate di gestione. In una
giornata parzialmente soleggiata, raggiungiamo il
rifugio dove veniamo accolti calorosamente da
Franco
che, con la sua squadra, sta portando a termine il suo
turno e questo ci permettere di essere trattati come
ospiti e di essere serviti e riveriti dagli amici
che premurosamente ci rifocillano con squisite
prelibatezze. Nell’attesa di consumare un
risotto con i funghi
che Silvano preparerà con le capacità di uno chef, ci
raggiunge la simpatica e ginnica Marisa che salita di
corsa da Alagna, si sofferma per scambiare quattro
chiacchiere e scattare una
foto a ricordo dell’incontro.
Dopo un’ottima cena e una
partitella a carte
tutti a nanna sperando in un domani migliore che
permetta agli amici almeno di scendere senza bagnarsi.
La mattina di Sabato si presenta come da previsioni per
cui velocemente,
Silvano, Alfonso e Franco
affardellano i loro zaini, ci salutano e si dirigono
verso Rima. La giornata si sviluppa purtroppo come
previsto e nonostante il netto peggioramento veniamo
raggiunti da
Francesca ed Alessandro
che oramai ci vengono a trovare ad ogni nostra gestione
e con qualsiasi tempo. Con loro trascorriamo dei
piacevoli momenti parlando inevitabilmente di montagna:
di cosa si è fatto e di cosa si spera di fare. A seguire
ci raggiungono
Valentina e Roberto
con cui scattiamo una foto in compagnia, nel frattempo
la meteo si mette decisamente al brutto e
inizia a grandinare
a tratti mista a neve, nonostante questo brusco
peggioramento delle condizioni meteo, veniamo raggiunti
da
Attilio e Lucia
che, dopo l’esperienza dello scorso anno, ritornano
volentieri a darci una mano che ci sarà di grande aiuto
nel preparare l’accoglienza ai numerosi amici che
saliranno a trovarci nella giornata di Domenica. Gli
amici ci portano dei
meravigliosi funghi porcini
che serviranno per cucinare un ottimo coniglio alla
langarola. In serata arriva anche
Andrea, figlio di Claudio, con la sua compagnia di amici
e
Luigi
con moglie ed un’amica di famiglia. Nel frattempo
si fa notte
e, colmo della sfortuna, veniamo abbandonati anche dalle
batterie che si rifiutano di fornirci l’energia per
illuminare il rifugio. Le operazioni continuano
a lume di candela
e terminate le ordinarie operazioni, tutti a nanna
sperando in una giornata migliore all’indomani. Le
nostre aspettative non vanno deluse e
la mattina di Domenica si presenta soleggiata
e quindi ci aspettiamo che salgano al rifugio diversi
escursionisti per cui diamo immediatamente il via alle
preparazioni di quanto andrà a comporre il menù del
giorno. Le nostre aspettative non vanno deluse e,
approfittando della giornata che si rivelerà super
limpida, cosa abbastanza rara, iniziano ad arrivare una
moltitudine di escursionisti. Grazie alla bella giornata
e alla mite temperatura, facciamo accomodare
i nostri ospiti sulla terrazza panoramica
e alle ore 12 in punto, iniziamo a servire quanto
preparato che, con nostra grande soddisfazione, viene
molto apprezzato. Ci risulta molto difficoltoso citare
uno per uno gli amici che sono saliti a trovarci, con il
grave rischio di dimenticarne qualcuno, per cui
inseriamo nel nostro fotoalbum le foto scattate in
compagnia di alcuni di loro, scusandoci con gli amici
con cui non abbiamo avuto il tempo di condividere
neanche un’istantanea. Il tempo passa in fretta e man
mano gli ospiti ci salutano ed iniziano a far ritorno
verso valle. Ma come si dice : “ gente che va, gente che
viene ″ e in serata giungono al rifugio
Volker, Janni, Tom, e Christine
che pernotteranno da noi, in attesa della cena si
concedono il sole che ancora illumina la terrazza.
Servita
la cena,
tutti in branda in quanto al mattino seguente la sveglia
è per tutti stabilita alle 7. La mattina di Lunedì ci
vede svegli all’ora convenuta e servite le colazioni
effettuiamo le ultime pulizie,
salutiamo gli amici
a loro volta pronti a partire, e terminato anche per
quest’anno il nostro turno, lasciamo il rifugio e
facciamo ritorno a
Rima
dove si conclude questa nostra tre giorni che si è
rivelata, come sempre, impegnativa ma molto gratificante
dal punto di vista umano che ci ha permesso di
consolidare vecchie amicizie e farne di nuove.
Ringraziamo gli amici che sono venuti a trovarci e che,
comunque vada, hanno lasciato un segno nella nostra vita
e dei quali ci ricorderemo e che ci mancheranno quando,
con il passare degli anni, non potremo più salire per il
nostro turno di gestione. Giorgio e Claudio.
Un particolare e doveroso, oltre che sincero,
ringraziamento va all’amica Rosi che si è sobbarcata
l’onere di provvedere al lavaggio delle moltissime
stoviglie che abbiamo dovuto mettere in campo e non
solo. Al termine dell’esperienza non abbiamo avuto il
coraggio di chiederle cosa ne pensasse della sua prima
esperienza di gestione ma dal suo entusiasmo abbiamo
avuto l’impressione che la cosa l’abbia soddisfatta.
Beata incoscienza e a ragione maggiore un ulteriore
grande: GRAZIEEEEE ROSI!!!
Link:
http://malatidimontagna.blogspot.it/
http://www.lamontagnadeiragazzi.it/
http://www.ragia.it/
http://www.hikr.org/user/Max64/
![](../../Anno%202013/Uso%20sito%202013/home%20005.gif) |