Val Sesia

Rifugio Ferioli m.2264

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:5-6-Settembre-2015                                                    

 Partenza da: Rima S. Giuseppe m.1411
 Dislivello totale: m.913
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivare: Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano/Ghemme, quindi SS299 per Alagna; arrivati a Balmuccia, si abbandona la statale, si piega a destra e si risale la strada provinciale della Val Sermenza arrivando dopo 10 Km. a Rimasco. A ridosso della chiesa parrocchiale troviamo il bivio per Rima sulla sinistra, si percorrono altri 7,5 Km. e si arriva all’ingresso del paese dove si parcheggia l’auto.
 

Dicono che l’impressione di avvertire il trascorrere del tempo in modo più veloce sia sintomo di vecchiaia e sarà anche vero; sta di fatto che dall’ultimo nostro turno di gestione al rifugio, quando festeggiammo il nostro ventesimo anno di gestione, sembra che il tempo sia volato ed eccoci nuovamente ad affrontare la salita per onorare l’impegno di assicurare l’apertura del rifugio nel primo fine settimana di Settembre. Come già accaduto altre volte, a Settembre, si assiste al cambiamento climatico che segna la fine dell’estate e anche quest’anno, dopo un lungo periodo di gran caldo, è previsto il verificarsi del“ ribaltone meteo ″ che interesserà l’Italia aprendo un periodo di tempo marcatamente instabile. La svolta meteo prevede il verificarsi di acquazzoni e temporali, oltre a un sensibile calo delle temperature e la “ bolla africana ″  che ha caratterizzato questa lunga estate, verrà erosa da invadenti correnti nordatlantiche più fresche. Questo stando alle previsioni meteo che abbiamo seguito attentamente nei giorni precedenti alla nostra partenza. Purtroppo tutto verrà confermato nei fatti e  la  rottura della “ bolla africana ″ per noi si realizza con  una bella “ rottura di… ( cambio vocali ) ″. Nonostante queste poco confortanti previsioni, la buona notizia di quest’anno è l’entrata nel team di gestione dell’amica Rosi che, desiderosa di fare l’esperienza da  “ rifugista ″ ci ha dato la sua disponibilità a far parte della squadra e, siccome una mano di aiuto è sempre ben gradita, accettiamo di buon grado la sua offerta che si rileverà estremamente utile in quanto ci risulta che la dispensa è deficitaria e le scorte sono in esaurimento. In conseguenza di ciò, ci preoccupiamo di approvvigionare quanto ritenuto strettamente indispensabile e nella mattinata di Venerdì raggiungiamo Rima da cui, dopo esserci ripartiti ( più o meno equamente ) i carichi,  prenderà avvio la nostra salita. Lasciate le auto al parcheggio all’ingresso del paese, raggiungiamo la piazza da cui iniziamo a salire lungo il sentiero contrassegnato con il N° 96 ( con la nuova numerazione 296 ), tragitto già più volte descritto, per cui ci sembra superfluo e ripetitivo, descrivere il percorso ma ci limiteremo a raccontare le attività inerenti alle giornate di gestione. In una giornata parzialmente soleggiata, raggiungiamo il rifugio dove veniamo accolti calorosamente da Franco che, con la sua squadra, sta portando a termine il suo turno e questo ci permettere di essere trattati come ospiti e di essere serviti e riveriti dagli  amici che  premurosamente ci rifocillano con squisite prelibatezze. Nell’attesa di consumare un risotto con i funghi che Silvano preparerà con le capacità di uno chef, ci raggiunge la simpatica e ginnica Marisa che salita di corsa da Alagna, si sofferma per scambiare quattro chiacchiere e scattare una foto a ricordo dell’incontro. Dopo un’ottima cena e una partitella a carte tutti a nanna sperando in un domani migliore che permetta agli amici almeno di scendere senza bagnarsi. La mattina di Sabato si presenta come da previsioni per cui velocemente, Silvano, Alfonso e Franco affardellano i loro zaini, ci salutano e si dirigono verso Rima. La giornata si sviluppa purtroppo come previsto e nonostante il netto peggioramento veniamo raggiunti da Francesca ed Alessandro che oramai ci vengono a trovare ad ogni nostra gestione e con qualsiasi tempo. Con loro trascorriamo dei piacevoli momenti parlando inevitabilmente di montagna: di cosa si è fatto e di cosa si spera di fare. A seguire ci raggiungono Valentina e Roberto con cui scattiamo una foto in compagnia, nel frattempo la meteo si mette decisamente al brutto e inizia a grandinare a tratti mista a neve, nonostante questo brusco peggioramento delle condizioni meteo, veniamo raggiunti da Attilio e Lucia che, dopo l’esperienza dello scorso anno, ritornano volentieri a darci una mano che ci sarà di grande aiuto nel preparare l’accoglienza ai numerosi amici che saliranno a trovarci nella giornata di Domenica. Gli amici ci portano dei meravigliosi funghi porcini che serviranno per cucinare un ottimo coniglio alla langarola. In serata arriva anche Andrea, figlio di Claudio, con la sua compagnia di amici e Luigi con moglie ed un’amica di famiglia. Nel frattempo si fa notte e, colmo della sfortuna, veniamo abbandonati anche dalle batterie che si rifiutano di fornirci l’energia per illuminare il rifugio. Le operazioni continuano a lume di candela e terminate le ordinarie operazioni, tutti a nanna sperando in una giornata migliore all’indomani. Le nostre aspettative non vanno deluse e la mattina di Domenica si presenta soleggiata e quindi ci aspettiamo che salgano al rifugio diversi escursionisti per cui diamo immediatamente il via alle preparazioni di quanto andrà a comporre il menù del giorno. Le nostre aspettative non vanno deluse e, approfittando della giornata che si rivelerà super limpida, cosa abbastanza rara, iniziano ad arrivare una moltitudine di escursionisti. Grazie alla bella giornata e alla mite temperatura, facciamo accomodare i nostri ospiti sulla terrazza panoramica e alle ore 12 in punto, iniziamo a servire quanto preparato che, con nostra grande soddisfazione, viene molto apprezzato. Ci risulta molto difficoltoso citare uno per uno gli amici che sono saliti a trovarci, con il grave rischio di dimenticarne qualcuno, per cui inseriamo nel nostro fotoalbum le foto scattate in compagnia di alcuni di loro, scusandoci con gli amici con cui non abbiamo avuto il tempo di condividere neanche un’istantanea. Il tempo passa in fretta e man mano gli ospiti ci salutano ed iniziano a far ritorno verso valle. Ma come si dice : “ gente che va, gente che viene ″ e in serata giungono al rifugio Volker, Janni, Tom, e Christine che pernotteranno da noi, in attesa della cena si concedono il sole che ancora illumina la terrazza. Servita la cena, tutti in branda in quanto al mattino seguente la sveglia è per tutti stabilita alle 7. La mattina di Lunedì ci vede svegli all’ora convenuta e servite le colazioni effettuiamo le ultime pulizie, salutiamo gli amici a loro volta pronti a partire, e terminato anche per quest’anno il nostro turno, lasciamo il rifugio e facciamo ritorno a Rima dove si conclude questa nostra tre giorni che si è rivelata, come sempre, impegnativa ma molto gratificante dal punto di vista umano che ci ha permesso di consolidare vecchie amicizie e farne di nuove. Ringraziamo gli amici che sono venuti a trovarci e che, comunque vada, hanno lasciato un segno nella nostra vita e dei quali ci ricorderemo e che ci mancheranno quando, con il passare degli anni, non potremo più salire per il nostro turno di gestione. Giorgio e Claudio.

Un particolare e doveroso, oltre che sincero, ringraziamento va all’amica Rosi che si è sobbarcata l’onere di provvedere al lavaggio delle moltissime stoviglie che abbiamo dovuto mettere in campo e non solo. Al termine dell’esperienza non abbiamo avuto il coraggio di chiederle cosa ne pensasse della sua prima esperienza di gestione ma dal suo entusiasmo abbiamo avuto l’impressione che la cosa l’abbia soddisfatta. Beata incoscienza e a ragione maggiore un ulteriore grande: GRAZIEEEEE ROSI!!! 

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