Come arrivare:
Dalla A26 in direzione Gravellona Toce uscire a Meina,
prendere la SP 110 in direzione di Meina/Ghevio,
superata la frazione Ghevio, continuare sulla SP 34,
svoltare sulla SP 36A e seguire le indicazioni per
Nebbiuno. Proseguendo per qualche tornante in salita,
prima del cartello di Fosseno, prendere a destra la
circonvallazione che si segue sino a raggiungere il
vecchio lavatoio
in località case sparse dove si parcheggia.
Lasciamo
la neve e andiamo incontro alla primavera percorrendo
il
piacevole itinerario
che da Nebbiuno conduce alla vetta del Monte Cornaggia,
una delle cime più elevate del Vergante, da cui è
possibile godere della vista dei laghi e delle
principali vette dell`Ossola. Il territorio di Nebbiuno,
in prevalenza collinare, sorge su un ampio terrazzo
morenico. L’abbondanza di ruscelli e sorgenti,
unitamente al clima mitigato dall’azione del lago, ha
fatto sì che Nebbiuno divenisse famoso per essere il
paese dei fiori e dei frutti fra cui le fragole che sono
le protagoniste di una sagra di successo organizzata
annualmente nella amena località dalla Famiglia
Fossenese del Cucù (ad ogni paese del Vergante è infatti
associato un animale ed ai fossenesi è toccato a sorte
il Cucù). Lasciamo le auto e ci incamminiamo seguendo le
indicazioni del sentiero F6 in direzione del Sass dal
Pizz che per un tratto coincide con la tappa N° 15 del “
Sentiero Novara ″. Dopo una breve salita giunti ad un
bivio, proseguiamo sempre seguendo le indicazioni del
segnavie F6
che porta a percorrere un’ampia pista che attraverso un
bel bosco di betulle, sale gradatamente sino a sbucare
alle spalle della
grande
croce, affiancata dalla
Stella Cometa, che svetta sul motto conosciuto appunto
come “ Motto della Croce ” (h0,30). Poco discosto
ci troviamo sulla
cuspide di Sass
dal Pizz m. 763 che,
nelle giornate limpide, permette di osservare un
meraviglioso panorama, purtroppo una densa foschia
impedisce la veduta del bellissimo spettacolo e a
malapena riusciamo ad intravedere i sottostanti paesi.
Lasciamo la zona e continuiamo lungo il sentiero
contrassegnato ora dal segnavie F5 che, su sentiero
molto sconnesso e
a tratti
innevato,
segue la linea del metanodotto giungendo alla sommità
del Torriggia m. 912 (h0,45;1,15).
Dopo una
breve pausa,
riprendiamo il cammino ed iniziamo a
scendere lungo il crinale,
ancora abbondantemente ricoperto da uno consistente
strato di neve,
affondando
quasi ad ogni passo,
raggiungiamo il Giogo del Cornaggia m. 823 (h0,20;1,35),
importante snodo dei sentieri della zona. Qui su di una
palina del Cai,
sono posizionati numerosi cartelli
che indicano i vari sentieri e
le relative mete. In questo punto la neve lascia di
nuovo il posto al
largo
sentiero che porta alla spoglia cima del M.te Cornaggia
m. 921 (h0,25;2,00).
Nonostante spiri un leggero venticello, la foschia non
abbandona la zona per cui scattata velocemente la
foto di gruppo,
ci incamminiamo in discesa seguendo una traccia di
sentiero che volgendo a sinistra, raggiunge la pista
forestale che conduce alle sottostanti
ville del Poggio Alto
(h0,15;2,15).
Percorso un breve tratto di sterrato si raggiunge la
strada asfaltata da cui si diramano
varie vie “ verdi ” che
discendiamo sino a raggiungere un cancello che sbarra la
strada che immette alla
Taverna del Poggio, (
raggiungibile piegando a destra per poi scendere al
sottostante piazzale ). Vista la posizione molto
tranquilla e soleggiata attrezzata con
tavoli e sedie all’esterno,
chiediamo di poter sostare e
Roberto
il gestore, molto gentilmente, ci fa accomodare. La
sosta ci permette di ammorbidire i nostri panini
bagnandoli con un ottimo calice di vino e di gustarci un
cremoso caffè. Prima di riprendere il cammino,
visitiamo il locale,
molto spazioso e
ben
arredato, luogo adatto
a cene o pranzi anche per compagnie numerose che trovano
sistemazione nell’ampio
locale superiore. Nel
simpatico locale viene anche servito il menù del giorno
al modico prezzo di euro 10,
oggi per esempio il menù
era così composto, peccato che
lo abbiamo scoperto a cose fatte, anzi a panini oramai
consumati. Importante è saperlo e a seguito del cortese
trattamento che ci è stato riservato, oltre a
consigliarlo, di sicuro ritorneremo per trascorrervi
un’altra bella giornata in compagnia. Salutato Roberto
proseguiamo nel nostro cammino e seguendo ancora la
strada asfaltata giungiamo nei pressi di una cascina da
cui, sulla destra si diparte una
larga strada sterrata
che ci riporta a raggiungere la strada che sale da
Nebbiuno. Raggiunta la Circonvallazione che evita
l’attraversamento di Fosseno, la percorriamo ancora per
poche centinaia di metri e siamo di nuovo
al lavatoio
dove abbiamo lasciato le auto e da cui abbiamo dato il
via a questa tranquilla ma piacevole camminata (h.0,45;3,00).
![](../../Anno%202013/Uso%20sito%202013/home%20005.gif) |