Cusio-Mottarone


Armeno e la valle del Rio Ondella
 

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:26-Novembre-2015                                                    

 Partenza da:Armeno m.523
 Dislivello totale: m.450
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivare: Dalla A 26, uscire a Borgomanero, proseguire per Gozzano e da qui si svolta a destra in direzione di Armeno, da dove si prosegue sulla SP 158 in direzione di Coiromonte; usciti dall’abitato al termine di una breve discesa si incontra una disadorna cappella da cui prende avvio il percorso.

 

Quando si programmano le escursioni, nonostante la particolare attenzione alle previsioni meteo, c’è sempre la probabilità di non scegliere la giornata giusta ( vedi nostra precedente escursione ) e anche se sbagliare è insito nella natura dell’uomo, come dice un famoso aforisma: “ sbagliare è umano, perseverare è diabolico ″ noi, essendo teste dure, non ci arrendiamo e diabolicamente ritorniamo nella zona visitata la settimana scorsa con la speranza di “ sbagliare un po’ meno ″. A tale proposito ritorniamo ad Armeno da dove intendiamo compiere un giro ad anello che ci permetta di visitare la valle del Rio Ondella. Come nella precedente occasione ci ritroviamo nel piazzale della Chiesa di S. Maria ad Armeno, oggi la compagnia è particolarmente numerosa in quanto sono con noi anche gli amici del “ gruppo cappef ″ e molti altri assenti la scorsa settimana.  Raggiunto il punto di partenza dell’itinerario, lasciamo l’auto e ci incamminiamo lungo la strada rurale in cui evidenti segnavie di colore bianco-rosso indicano la giusta direzione da seguire. La strada penetra nella valle dell’Ondella e per un lungo tratto segue fedelmente il corso dell’omonimo rio le cui acque, trasportate da un ben visibile canale,  scorrono parallelamente al tragitto. Camminando in un luminoso bosco giungiamo al termine della vasta piana dove il sentiero guada il rio, fino ad ora tenuto sempre alla nostra destra, e ci ritroviamo al margine inferiore dei vasti pascoli dell’Alpe Valpiana m. 804; abitualmente caricato  dalla famiglia Lavarini. Superata la recinzione, raggiungiamo il pronunciato conoide sulla cui sommità si leva la casera dell’alpe e, giunti al culmine dei prati, ci immettiamo sull’ampia stradina che volgendo a destra, in falsopiano, segue a lungo tutte le pieghe del versante montuoso mostrando numerosi scorci panoramici sul vicino Mottarone e su  tutta la catena alpina prima di pervenire all’Alpe Valger da cui in breve scendiamo a raggiungere Coiromonte m. 810. Il borgo, con il suo caratteristico campanile, è situato sulle pendici del Monte Falò, e oggi quasi disabitato, presenta molte case signorili che restano a testimoniare come nel passato il paese fosse rinomato luogo di villeggiatura  per la borghesia novarese che, immersa fra pascoli e grandi boschi di faggi e di castagni,  qui trovava aria salubre. A conferma del mutamento dei tempi e delle usanze Coiromonte è oggi nominata per essere diventata la sede della comunità Mirapuri, una comunità di meditazione yoga di ispirazione induista; è inoltre meta molto ambita ed apprezzata dagli appassionati di ciclismo su strada della zona. Dopo aver visitato il borgo, ci rechiamo presso il locale circolo, dove comodamente seduti e al calduccio, le gentilissime Savy e Rosi ci servono delle squisite penne al sugo molto gradite da tutti e che ci permettono di recuperare le “ molte energie ″ consumate lungo il percorso. Terminata la sosta, salutiamo per l’accoglienza riservataci e ci incamminiamo attraverso le strette viuzze del paese seguendo la strada asfaltata che scende in direzione di Armeno sino a che, superato il cimitero, dopo qualche centinaio di metri raggiungiamo l’Oratorio di S. Giuseppe m. 745 in corrispondenza del quale, segni di vernice azzurra, posti sul lato opposto della via ci indicano il sentiero da seguire che, oramai in disuso,   presenta alcuni tratti invasi da rovi ed erbacce e alcune piante cadute che, per essere oltrepassate, costringono a contorsionismi vari. Questa scorciatoia, nonostante non risulti molto agevole, ci evita comunque di percorrere i noiosi tornati della strada asfaltata riportandoci nella piana dell’Ondella e dopo un ulteriore breve tratto su asfalto, superiamo il ponte sul sempre presente rio Ondella e ritorniamo al punto da cui siamo partiti. 

 

Ad escursione conclusa dobbiamo convenire che la nostra cocciutaggine è stata premiata e quanto ci eravamo prefissati lo abbiamo conseguito grazie ad una stupenda giornata e, con una super compagnia,  che ci ha ampiamente ripagato della delusione della scorsa settimana, per cui possiamo confermare che: “ la costanza dà sempre buoni frutti ”.

 

Vedi anche: www.cappef.com