Val Divedro

Anello di Prà del Bosco

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:29-Aprile-2015                                                 

 Partenza da: Trasquera m.1033
 Dislivello totale: m.580
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivare: Si percorre l’autostrada A26 sino a Domodossola, quindi si prosegue lungo la SS 33 del Sempione sino a Varzo, si imbocca la Provinciale per San Domenico, direzione Ciamporino, Alpe Veglia, per poi girare a sinistra al bivio per Trasquera. Si continua poi fino a raggiungere il piazzale del Municipio dove si parcheggia l’auto.

 

Facciamo seguito alla precedente escursione del 28 Gennaio, quando salimmo a Trasquera con l’intenzione di fare la ciaspolata indicata nella guida Zanetti, collana Centopiedi/41-Ciaspole Nelle Valli dell’Ossola descritta come: “ l’anello di Prà del Bosco ″. In quell’occasione, arrivammo fino a oltre Prà del Bosco da cui iniziammo a scendere con l’intenzione di raggiungere Cioina, ma poi, non trovando più tracce di passaggio, decidemmo di abbandonare e ritornare sui nostri passi rimandando ad altra data il completamento dell’anello. Ora che la neve se ne è andata, ci è tornato alla mente quel percorso e la curiosità di capire dove avremmo dovuto andare si è fatta prepotentemente sentire per cui decidiamo caparbiamente di tornare alla ricerca del sentiero con l’intento di completare il percorso. C’è poi un’altra ragione che ci riporta volentieri a ripercorrere quei sentieri: il piacere di ritornare a salutare Marika e Giacinto, conosciuti in quell’occasione e di cui conserviamo un piacevolissimo ricordo. Come nella precedente circostanza, raggiunta Trasquera, e parcheggiata l’auto nel comodo parcheggio del Municipio, ci incamminiamo lungo la mulattiera seguendo le indicazioni per Agro Fuori ed arriviamo in breve al bivio segnalato da cui proseguiamo seguendo le indicazioni del segnavie F38, che si addentra nella stupenda pineta di Fracchia, giungiamo ad un secondo bivio con indicazioni per Sotta/ Fracchia, tralasciamo di salire a Sotta, e procediamo per Fracchia. All’uscita dalla pineta ecco spalancarsi l’ampio panorama che abbraccia lo straordinario anfiteatro dell’Alpe Fracchia m. 1300 che si presenta come un enorme tappeto verde dal quale emergono le numerose baite disseminate nella zona. Qui contrariamente a quanto fatto nella precedente occasione, decidiamo di effettuare il percorso in senso contrario per cui, arrivati alla cappelletta dell’alpe prendiamo a destra e, inoltrandoci sul versante della Val Cairasca, ci incamminiamo lungo il sentiero che sale a San Domenico  contrassegnato dal  segnavie F36, e proseguiamo in direzione di Cioina. Percorriamo un lungo tratto, praticamente pianeggiante, superiamo una prima valanga e ripreso il cammino, sul sentiero troviamo una pianta caduta che ostacola il passaggio. Senza perdersi d’animo Peppo, il nostro “ Indiana Jons ″ pone mano al suo provvidenziale segaccio e provvede a rimuovere l’ostacolo. Camminando e chiacchierando giungiamo a superare delle vallette, ancora invase da abbondanti residui di valanghe, e una volta superate ci rendiamo conto di essere arrivati troppo oltre la deviazione che avremmo dovuto trovare per salire a Prà del Bosco. Senza perderci d’animo, invertiamo la rotta e ritornando sui nostri passi notiamo una inequivocabile incisione su di un albero da cui prende avvio un sentierino che inizia a risalire la boscosa costa ricoperta di abeti e, raggiunta la sommità, ci ritroviamo nel punto da cui avevamo iniziato la discesa nella precedente occasione. Dirigiamo a sinistra ed in breve giungiamo alla bella radura, sotto le pendici del Teggiolo, dove in posizione molto panoramica,  fra gli abeti appaiono le baite di Prà del Bosco. Ora che ci siamo resi conto di dove avevamo abbandonato la discesa, non ci resta che percorrere la strada sterrata che ci conduce allAlpeggio di Fracchia e da qui con un ulteriore breve discesa su asfalto, ci rechiamo a Sotta m. 1235 raggiungendo “ La Locanda della pineta ″  dove abbiamo il piacere di ritrovare Marika e Giacinto che, piacevolmente sorpresi, ci accolgono con la loro consueta cordialità e cortesia. Marika, intenta alla preparazione di un ottimo ragù, ci “ prende per la gola ″ e decidiamo di effettuare la sosta pranzo gustandoci un ottimo piatto di pasta, molto gradito anche da chi solitamente non è abituato ad effettuare fermate che richiedano di mettere le gambe sotto al tavolo. Terminata la piacevole sosta, scattiamo la foto di gruppo e dopo un click a Giacinto e Marika,  riprendiamo il cammino scendendo lungo il sentiero che, partendo dalla Locanda, raggiunge direttamente ed in breve Trasquera dove termina questa altra nostra bella camminata che ci ha permesso di completare l’anello mancato nella precedente occasione.

 

Vedi anche: www.cappef.com che unitamente agli amici della SPA, oggi abbiamo avuto il piacere di riavere in nostra compagnia.

 

Una tipica gita “ sulla porta di casa ″ per chi, in tranquillità e senza spingersi molto lontano, desidera muoversi fuori dai soliti itinerari e concedersi un po’ di relax in una zona ancora poco conosciuta: consigliata una sosta ristoratrice presso La Locanda della Pineta dove Marika e Giacinto vi dedicheranno tutte le loro attenzioni.

 

Alla Sotta si può salire direttamente in auto percorrendo la strada che, oltrepassato il Municipio, prosegue poi fino al bivio dove a destra si trovano le indicazioni per la località La Sotta/Fraccia

 

Link: http://www.lalocandadellapineta.com/

 

P.S. a nostro parere nel periodo invernale in caso si volesse fare il percorso con le ciaspole, è bene informarsi sulle condizioni del percorso che, se non preventivamente tracciato, può presentare notevoli difficoltà.