Verbano

I sette campanili

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:25-Gennaio-2015                                                    

 Partenza da: Verbania/Suna m. 721
 Dislivello totale: m.550
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 6,00

Come arrivare: provenendo dalla A26 uscire a Baveno, seguire la statale sino a Fondotoce e, proseguendo lungo la litoranea in direzione di Verbania, poco prima di Pallanza si incontra il centro abitato di Suna dove si lascia l’auto nel parcheggio adiacente al cimitero.

Dopo la positiva esperienza del 2013, per questa camminata ritorniamo ad unirci agli amici del CAI Verbano che, come oramai tradizione, effettuano la prima uscita dell’anno camminando sulle vecchie mulattiere che collegavano Verbania con i paesi dell’entroterra lungo il percorso denominato de “ I 7 campanili ”.  Rimanendo invariato sia il programma che il tragitto, altro non ci resta che effettuare una azione di copia/incolla per riportare, con le dovute attualizzazioni, quanto già scritto in occasione della precedente escursione. Come da programma, alle ore 7,30 ci ritroviamo nel luogo convenuto per l’appuntamento e incontriamo gli amici con i quali scambiamo i saluti di rito, in breve tempo si forma il gruppo dei partecipanti e alla partenza siamo in 64. E’ ancora buio quando il lungo serpentone multicolore si incammina lungo le strette viuzze su cui si affacciano i cortili ai quali si accede attraverso portali medioevali che rappresentano elementi architettonici di notevole fattura. Oltrepassato  il primo dei sette campanili che incontreremo durante la giornata, scendiamo a percorre un tratto di lungolago sino al monumento posto di fronte alla chiesa di S. Lucia poi, attraversata di nuovo la strada iniziamo a risalire lungo il sentiero che percorre le falde occidentali del Monte Rosso in direzione di Cavandone. Alzandoci rispetto al piano stradale si incomincia ad intravedere il Lago Maggiore, ed il bellissimo Golfo Borromeo si rivela al nostro sguardo. In breve raggiungiamo la “ Torraccia ″, un tempo torre di avvistamento facente parte del sistema difensivo che collegava il Verbano con l’Ossola ed oggi trasformata in abitazione privata.  Superata la torre, si perviene al panoramico poggio su cui sorge l’Oratorio della Beata Vergine del Buon Rimedio m. 367: antico romitorio abitato dai frati trappisti dediti all’assistenza dei viandanti in transito. Dopo una breve sosta per ammirare il notevole panorama, uscendo dal bosco si arriva alla località Pianezza dove sorge la chiesa parrocchiale dedicata alla Natività di Maria, ed il secondo campanile della giornata. Accanto alla chiesa fa bella mostra di sé il plurisecolare Tasso di circa 400 anni, alto più di 15 m. con una circonferenza di circa 3,6 m. Ammirata questa meraviglia della natura, risaliamo lungo la scalinata che porta a raggiungere il grazioso borgo di Cavandone. Si prosegue lungo il ben segnalato sentiero che porta a Bieno dove, contiamo il terzo campanile. Qui al già numeroso gruppo, si uniscono altri escursionisti ed in totale si contano ben 90 presenze. La camminata prosegue in direzione di Santino, giunti al Santuario della Madonna di Santino, conosciuto come Oratorio del Patrocinio di Maria, che grazie all’interessamento di Franco Rossi, Presidente della Sezione, per l’occasione ci è stata aperta e ne possiamo visitare l’interno che conserva pregevoli affreschi. Ricaricati gli zaini, ci incamminiamo in direzione di Rovegro: qui all’ombra del quarto campanile, l’Associazione Escursionisti Valgrande ha organizzato un ricevimento di benvenuto. Durante la sosta facciamo conoscenza con Piero e Giovanni del CAI di Ghemme che si sono uniti alla compagnia per un loro primo approccio con la Val Grande che si ripromettono di tornare a visitare in un prossimo futuro. Terminato il graditissimo rinfresco, riprendiamo il cammino ed attraverso le belle stradine di Rovegro, che oggi festeggia il patrono San Gaudenzio, ci dirigiamo verso l’imbuto della valle sul quale è stato gettato anticamente il caratteristico ponte ad arco chiamato Ponte Romano che attraversiamo per salire a Cossogno. Dal ponte si ha una impressionante visione della forra sottostante in cui scorrono le acque del Torrente San Bernardino: in zona lo splendido orrido è curiosamente definito “ paradiso dei cani ″. Risalito il sentiero che successivamente diventa strada selciata, saliamo lungo la vecchia mulattiera che ci porta a sbucare sulla strada da cui raggiungiamo il Circolo Operaio Cossognese dove è prevista la sosta ristoratrice. Al circolo è tutto predisposto per il pranzo e non resta che accomodarci con le gambe sotto al tavolo e gustarci le ottime portate che ci vengono servite. Al termine del banchetto, Renato ci diletta con la sua fisarmonica e, dopo alcuni canti in compagnia, salutiamo gli amici del Circolo e ci incamminiamo verso la chiesa di S. Brizio affiancata dal suo svettante campanile che ci permette di fare cinquina. Percorso un breve tratto su asfalto, ci immettiamo sul facile sentiero che entra nel bosco e raggiunge  la “ Torbiera ”, la zona riveste un’importante interesse naturalistico per la presenza di numerose varietà botaniche e un ambiente caratterizzato da zone umide. Dopo che Mario ha illustrato con dovizia di particolari le interessanti caratteristiche del terreno, il lungo corteo prosegue per il Motto di Unchio dove sorge il grazioso Oratorio dedicato alla Madonna del Monte o anche Madonna della Croce. Scendendo lungo la Via Crucis, raggiungiamo il centro di Unchio ed il sesto campanile da dove caliamo a raggiungere l’argine del Torrente San Bernardino che seguiamo sino a raggiungere Renco dove, visionato il settimo campanile, concludiamo la nostra camminata. Grazie alla cortesia dell’amico Peppo, che ci accompagna in auto sino a Suna, evitiamo di percorrere la rimanente parte del cammino su strada asfaltata che rappresenta il tratto più monotono di tutto il percorso. Un sentito e doveroso ringraziamento va al CAI Sezione Verbano-Intra per l’impeccabile organizzazione, la simpatia, la piacevole compagnia, e a tutti i partecipanti che salutiamo con un arrivederci alla prossima occasione.