Come arrivare:
provenendo dalla A26 uscire a Baveno,
seguire la statale sino a Fondotoce e, proseguendo lungo
la litoranea in direzione di Verbania, poco prima di
Pallanza si incontra il centro abitato di Suna dove si
lascia l’auto nel parcheggio adiacente al cimitero.
Dopo la positiva esperienza del 2013, per
questa camminata ritorniamo ad unirci agli amici del CAI
Verbano che, come oramai tradizione, effettuano la prima
uscita dell’anno camminando sulle vecchie mulattiere che
collegavano Verbania con i paesi dell’entroterra lungo
il percorso denominato de “ I 7 campanili ”.
Rimanendo invariato sia il programma che il tragitto,
altro non ci resta che effettuare una azione di
copia/incolla per riportare, con le dovute
attualizzazioni, quanto già scritto in occasione della
precedente escursione. Come da programma, alle ore 7,30
ci ritroviamo nel luogo convenuto per l’appuntamento e
incontriamo gli amici con i quali scambiamo i saluti di
rito, in breve tempo si forma il gruppo dei partecipanti
e alla partenza siamo in 64. E’ ancora buio quando il
lungo serpentone multicolore
si incammina lungo le strette viuzze
su cui si affacciano i cortili ai quali si accede
attraverso portali medioevali che rappresentano elementi
architettonici di notevole fattura. Oltrepassato
il primo dei sette campanili che incontreremo durante la
giornata, scendiamo a percorre un tratto di lungolago
sino al
monumento
posto di fronte alla chiesa di S. Lucia poi,
attraversata di nuovo la strada iniziamo a risalire
lungo il sentiero che percorre le falde occidentali del
Monte Rosso in direzione di Cavandone. Alzandoci
rispetto al piano stradale si incomincia ad intravedere
il Lago Maggiore, ed il bellissimo Golfo Borromeo si
rivela al nostro sguardo. In breve raggiungiamo la “
Torraccia
″, un tempo torre di avvistamento facente parte del
sistema difensivo che collegava il Verbano con l’Ossola
ed oggi trasformata in abitazione privata.
Superata la torre, si perviene al
panoramico poggio
su cui sorge l’Oratorio della Beata Vergine del Buon
Rimedio m. 367: antico romitorio abitato dai frati
trappisti dediti all’assistenza dei viandanti in
transito. Dopo una breve sosta per ammirare il notevole
panorama, uscendo dal bosco si arriva alla località
Pianezza dove sorge la chiesa parrocchiale dedicata alla
Natività di Maria, ed il secondo campanile della
giornata. Accanto alla chiesa
fa bella mostra di sé
il plurisecolare Tasso
di circa 400 anni, alto più di 15 m. con
una circonferenza di circa 3,6 m. Ammirata questa
meraviglia della natura, risaliamo lungo la scalinata
che porta a raggiungere il grazioso
borgo di Cavandone.
Si prosegue lungo il ben segnalato sentiero che porta a
Bieno dove, contiamo il terzo campanile. Qui al già
numeroso gruppo, si uniscono altri escursionisti ed in
totale si contano ben 90 presenze. La camminata prosegue
in direzione di Santino, giunti al Santuario della
Madonna di Santino, conosciuto come Oratorio del
Patrocinio di Maria, che grazie all’interessamento di
Franco Rossi, Presidente della Sezione, per l’occasione
ci è stata aperta e ne possiamo visitare
l’interno
che conserva pregevoli affreschi. Ricaricati gli zaini,
ci incamminiamo in direzione di Rovegro: qui all’ombra
del quarto campanile,
l’Associazione Escursionisti Valgrande
ha organizzato un ricevimento di benvenuto. Durante la
sosta facciamo conoscenza con
Piero e Giovanni
del CAI di Ghemme che si sono uniti alla compagnia per
un loro primo approccio con la Val Grande che si
ripromettono di tornare a visitare in un prossimo
futuro. Terminato il graditissimo rinfresco, riprendiamo
il cammino ed attraverso le belle stradine di Rovegro,
che
oggi festeggia il patrono San Gaudenzio,
ci dirigiamo verso l’imbuto della valle sul quale è
stato gettato anticamente il caratteristico ponte ad
arco chiamato
Ponte Romano
che attraversiamo per salire a Cossogno. Dal ponte si ha
una impressionante visione della
forra sottostante
in cui scorrono le acque del Torrente San Bernardino: in
zona lo splendido orrido è curiosamente definito “
paradiso dei cani ″. Risalito il sentiero che
successivamente diventa strada selciata, saliamo lungo
la vecchia mulattiera che ci porta a sbucare sulla
strada da cui raggiungiamo il
Circolo Operaio Cossognese
dove è prevista la sosta ristoratrice. Al circolo è
tutto predisposto per il pranzo e non resta che
accomodarci con le
gambe sotto al tavolo
e gustarci le ottime portate che ci vengono servite. Al
termine del banchetto,
Renato
ci diletta con la sua fisarmonica e, dopo alcuni canti
in compagnia, salutiamo gli amici del Circolo e ci
incamminiamo verso la chiesa di S. Brizio affiancata dal
suo
svettante campanile
che ci permette di fare cinquina. Percorso un breve
tratto su asfalto, ci immettiamo sul facile sentiero che
entra nel bosco e raggiunge la “ Torbiera ”, la
zona riveste un’importante interesse naturalistico per
la presenza di numerose varietà botaniche e un ambiente
caratterizzato da zone umide. Dopo che
Mario
ha illustrato con dovizia di particolari le interessanti
caratteristiche del terreno, il lungo corteo prosegue
per il Motto di Unchio dove sorge il grazioso
Oratorio dedicato alla Madonna del Monte o anche Madonna
della Croce.
Scendendo lungo la
Via Crucis,
raggiungiamo il centro di Unchio ed il sesto campanile
da dove caliamo a raggiungere l’argine del Torrente San
Bernardino che seguiamo sino a raggiungere Renco dove,
visionato
il settimo campanile,
concludiamo la nostra camminata. Grazie alla cortesia
dell’amico Peppo, che ci accompagna in auto sino a Suna,
evitiamo di percorrere la rimanente parte del cammino su
strada asfaltata che rappresenta il tratto più monotono
di tutto il percorso. Un sentito e doveroso
ringraziamento va al CAI Sezione Verbano-Intra per
l’impeccabile organizzazione, la simpatia, la piacevole
compagnia, e a tutti i partecipanti che salutiamo con un
arrivederci alla prossima occasione.
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