Val Grande

Festa a Corte Buč m.888

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:30-Agosto-2015                                                    

 Partenza da: Ruspesso m.884
 Dislivello totale: m.600
 Difficoltŕ: E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivare: Da Verbania si sale in direzione di Santino da cui si svolta a sinistra seguendo le indicazioni Alpe Ompio che si raggiunge dopo aver percorso circa 7 Km. di strada asfaltata che sale armoniosamente tra i boschi del versante meridionale del Monte Castello.

Come ogni anno, l’ultima domenica di Agosto, il Gruppo Escursionisti Valgrande ( GEV ) organizza presso il proprio Rifugio, localizzato all’Alpe Corte Buč, la tradizionale festa alla quale partecipiamo volentieri per ritrovare i molti amici con cui condividiamo diverse escursioni nel corso dell’anno. La festa di quest’anno rientra inoltre nel circuito di “ Musica in Quota ″, la rassegna concertistica itinerante che da anni richiama centinaia di appassionati di escursionismo e di musica che raggiungono le naturali ambientazioni in cui si esibiscono gli artisti in concerti dal vivo. Come penultimo appuntamento della stagione 2015, in questa occasione la rassegna fa tappa a Corte Buč. Nel cuore del Parco Nazionale Val Grande si esibirŕ il complesso dei “ Saxsologi ″ che presenterŕ il proprio repertorio che spazia dall’autentico linguaggio jazz alla musica classica, quindi motivo in piů per non mancare alla tradizionale festa dell’Alpe. Giunti al termine della carreggiata, parcheggiamo l’auto,  ultimiamo i preparativi e ci incamminiamo raggiungendo il Rifugio Fantoli (h0,15) che oltrepassiamo per risalire il sentierino che, superate le baite superiori di Ompio, prosegue diagonalmente sino a raggiungere una sella su cui, a destra, č posta una grande croce ed una bacheca che delimita i pascoli di Ompio dalla Val Grande: il “ confine tra due mondi ” (h0,15;0,30). Lasciamo a sinistra il sentiero che conduce alla cima del Monte Faič e ci inoltriamo nella valle del Sasso dove in primavera fioriscono le primule rosse di montagna (i fiori del sasso). Sempre seguendo il sentiero, che alcuni soci volontari dell’associazione hanno provveduto a ripulire dalla vegetazione invadente, raggiungiamo Belmel Freddo dove una lapide, recentemente ristrutturata a cura del GEV, ricorda il luogo in cui il 13 Agosto 1935 a causa del maltempo cadde un aereo militare da ricognizione. Proseguiamo seguendo tutte le pieghe della montagna e, superate alcune vallette, raggiungiamo Corte Buč m. 888 (h1,30;2,00). Secondo quanto raccolto e pubblicato da Daniele Barbaglia e Renato Cresta in ( Genti e luoghi di Valgrande, Alberti Libraio Editore, Marzo 2002 ): “ Bué č un antico corte risalente probabilmente al XIV secolo in cui salivano una ventina di famiglie di Rovegro, con una sessantina di bovine, con la loro piccola corte di pecore, capre, maiali. Nel 1965 ancora un centinaio di anime animava questo angolo di Valgrande. Sui brevi appezzamenti si coltivavano anche segale e patate, per non dimenticare che i boschi circostanti fornivano abbondante raccolto di castagne ″.Aggirandoci fra le numerose baite dell’alpe, ravvisiamo che molte sono cadenti e semidiroccate e dai tetti sfondati si innalzano verso il cielo i fusti dei frassini che sbucano dai muri a secco e si protendono verso l’alto alla ricerca della luce solare. Fra tanta desolazione si rimane sorpresi di trovare il bel Rifugio, ricavato da una vecchia baita, che l’Associazione ha acquistato e successivamente ristrutturata a spese della stessa con il contributo gratuito e volontario dei soci che in seguito hanno provveduto a riadattare un’altra baita, facendola diventare il “Bivacco Serena″ messo a disposizione di tutti gli escursionisti che in numero sempre maggiore frequentano la selvaggia zona del Parco. Incontriamo e salutiamo gli amici intenti in ogni sorta di attivitŕ e li lasciamo al loro lavoro per effettuare un giro fra le baite del corte dove risulta evidente come la natura, dopo l’abbandono degli uomini che per anni hanno fatto uso del territorio per ricavarne quanto utile al loro sostentamento,  si sia rimpossessata dei suoi spazi originali. Ci portiamo sul piazzale in cui verrŕ celebrata la S. Messa che oltre a fungere da piazzola di atterraggio dell’elicottero, č anche un ottimo punto panoramico da cui lo sguardo, nelle belle giornate, corre libero a scrutare tutti gli angoli piů nascosti della valle e sulle cime del  Togano, Pedum, Cima Tuss, Cima Sasso, la Colma di Belmello ed i Corti di Velina che, sul versante opposto della valle, emergono dal bosco. Nel frattempo il corte č stato raggiunto da una moltitudine di persone che si radunano per assistere alla messa celebrata da Don Fausto Cossalter ( Vicario Generale della Diocesi di Novara ) e al consecutivo concerto di Musica in Quota. In seguito a tutti i presenti viene offerto l‘aperitivo e poi tutti a sedere dove con un impeccabile servizio ai tavoli viene servito il pranzo a base di polenta e tapelucco, gorgonzola, dolce e caffč. Grazie agli amici che ci hanno riservato un comodo posto al tavolo, consumiamo il pasto condito dalle numerose chiacchiere che ci portano a rammentare i vari momenti trascorsi insieme e allietato dalla musica di un’allegra fisarmonica. La festa č bella č ben riuscita ma la strada del ritorno č lunga per cui ci rimettiamo in cammino per compiere a ritroso il percorso seguito al mattino. Gli amici mi precedono e, in considerazione della mia mancanza di allenamento, procedono lentamente il che consente loro di  “ dedicare un occhio particolare al bosco ″ e a me, grazie alla loro generositŕ, di gustare oggi un superbo risotto ai funghi. Percorrendo il sentiero, ancora si sentono le voci di chi č rimasto all’alpe per godere fino all’ultimo della particolare giornata di festa. Da domani, quando gli ultimi volontari rimasti per riordinare il Rifugio lasceranno l’alpe, tutto tornerŕ alla normalitŕ ed il corte ricadrŕ nell’ oblio dal quale si ridesterŕ, solo e per poco tempo, al passaggio di qualche intrepido escursionista in cerca di emozioni forti che solo la Val Grande sŕ trasmettere.