Come arrivare: Da
Verbania si sale in direzione di Santino da cui si
svolta a sinistra seguendo le indicazioni Alpe Ompio che
si raggiunge dopo aver percorso circa 7 Km. di strada
asfaltata che sale armoniosamente tra i boschi del
versante meridionale del Monte Castello.
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Come ogni anno, l’ultima domenica di Agosto, il Gruppo
Escursionisti Valgrande ( GEV ) organizza presso il
proprio Rifugio, localizzato all’Alpe Corte Buč, la
tradizionale festa alla quale partecipiamo volentieri
per ritrovare i molti amici con cui condividiamo diverse
escursioni nel corso dell’anno. La festa di quest’anno
rientra inoltre nel circuito di “ Musica in Quota ″, la
rassegna concertistica itinerante che da anni richiama
centinaia di appassionati di escursionismo e di musica
che raggiungono le naturali ambientazioni in cui si
esibiscono gli artisti in concerti dal vivo. Come
penultimo appuntamento della stagione 2015, in questa
occasione la rassegna fa tappa a Corte Buč. Nel cuore
del Parco Nazionale Val Grande si esibirŕ il complesso
dei “ Saxsologi ″ che presenterŕ il proprio repertorio
che spazia dall’autentico linguaggio jazz alla musica
classica, quindi motivo in piů per non mancare alla
tradizionale festa dell’Alpe. Giunti al termine della
carreggiata, parcheggiamo l’auto, ultimiamo i
preparativi e ci incamminiamo raggiungendo il Rifugio
Fantoli (h0,15) che oltrepassiamo per risalire il
sentierino che, superate le baite superiori di Ompio,
prosegue diagonalmente sino a raggiungere una sella su
cui, a destra, č posta una
grande croce
ed una bacheca che delimita i pascoli di Ompio dalla Val
Grande: il “ confine tra due mondi ” (h0,15;0,30).
Lasciamo a sinistra il sentiero che conduce alla cima
del Monte Faič e ci inoltriamo nella valle del Sasso
dove in primavera fioriscono le primule rosse di
montagna (i fiori del sasso). Sempre seguendo il
sentiero, che alcuni soci volontari dell’associazione
hanno provveduto a ripulire dalla vegetazione invadente,
raggiungiamo Belmel Freddo dove una
lapide, recentemente ristrutturata
a cura del GEV, ricorda il luogo in cui il 13 Agosto
1935 a causa del maltempo cadde un aereo militare da
ricognizione. Proseguiamo seguendo tutte le pieghe della
montagna e, superate alcune vallette, raggiungiamo
Corte Buč
m. 888 (h1,30;2,00). Secondo quanto raccolto e
pubblicato da Daniele Barbaglia e Renato Cresta in (
Genti e luoghi di Valgrande, Alberti Libraio Editore,
Marzo 2002 ): “ Bué č un antico corte risalente
probabilmente al XIV secolo in cui salivano una ventina
di famiglie di Rovegro, con una sessantina di bovine,
con la loro piccola corte di pecore, capre, maiali. Nel
1965 ancora un centinaio di anime animava questo angolo
di Valgrande. Sui brevi appezzamenti si coltivavano
anche segale e patate, per non dimenticare che i boschi
circostanti fornivano abbondante raccolto di castagne
″.Aggirandoci fra le numerose baite dell’alpe,
ravvisiamo che molte sono cadenti e semidiroccate e dai
tetti sfondati
si innalzano verso il cielo i fusti dei frassini che
sbucano dai muri a secco e si protendono verso l’alto
alla ricerca della luce solare. Fra tanta desolazione si
rimane sorpresi di trovare il bel Rifugio, ricavato da
una vecchia baita, che l’Associazione ha acquistato e
successivamente ristrutturata a spese della stessa con
il contributo gratuito e volontario dei soci che in
seguito hanno provveduto a riadattare un’altra baita,
facendola diventare il
“Bivacco Serena″
messo a disposizione di tutti gli escursionisti che in
numero sempre maggiore frequentano la selvaggia zona del
Parco. Incontriamo e salutiamo gli amici intenti in ogni
sorta di attivitŕ e li lasciamo al loro lavoro per
effettuare un giro fra le baite del corte dove risulta
evidente come la natura, dopo l’abbandono degli uomini
che per anni hanno fatto uso del territorio per
ricavarne quanto utile al loro sostentamento, si
sia rimpossessata dei suoi spazi originali. Ci portiamo
sul piazzale in cui verrŕ celebrata la S. Messa che
oltre a fungere da piazzola di atterraggio
dell’elicottero, č anche un ottimo
punto panoramico
da cui lo sguardo, nelle belle giornate, corre libero a
scrutare tutti gli angoli piů nascosti della valle e
sulle cime del Togano, Pedum, Cima Tuss, Cima
Sasso, la Colma di Belmello ed i Corti di Velina che,
sul versante opposto della valle, emergono dal bosco.
Nel frattempo il corte č stato raggiunto da una
moltitudine di persone che si radunano per assistere
alla messa celebrata da
Don Fausto Cossalter
( Vicario Generale della Diocesi di Novara ) e al
consecutivo
concerto di Musica in Quota.
In seguito a tutti i presenti viene offerto l‘aperitivo
e poi
tutti a sedere
dove con un impeccabile servizio ai tavoli viene servito
il pranzo a base di polenta e tapelucco, gorgonzola,
dolce e caffč. Grazie agli
amici
che ci hanno riservato un comodo posto al tavolo,
consumiamo il pasto condito dalle numerose chiacchiere
che ci portano a rammentare i vari momenti trascorsi
insieme e allietato dalla musica di
un’allegra fisarmonica.
La festa č bella č ben riuscita ma la strada del ritorno
č lunga per cui ci rimettiamo in cammino per compiere a
ritroso il percorso seguito al mattino. Gli amici mi
precedono e, in considerazione della mia mancanza di
allenamento, procedono lentamente il che consente loro
di “ dedicare un occhio particolare al bosco ″ e a
me, grazie alla loro generositŕ, di gustare oggi un
superbo risotto ai funghi. Percorrendo il sentiero,
ancora si sentono le voci di
chi č rimasto all’alpe
per godere fino all’ultimo della particolare giornata di
festa. Da domani, quando gli ultimi volontari rimasti
per riordinare il Rifugio lasceranno l’alpe, tutto
tornerŕ alla normalitŕ ed il corte ricadrŕ nell’ oblio
dal quale si ridesterŕ, solo e per poco tempo, al
passaggio di qualche intrepido escursionista in cerca di
emozioni forti che solo la Val Grande sŕ trasmettere.
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