Come arrivare: Da
Gravellona Toce si procede in direzione Sempione,
passando Domodossola, sino alluscita per Crodo. Usciti
dalla statale seguire le indicazioni per Baceno/Val
Formazza, raggiunto Baceno si prende a sinistra la
strada comunale che sale a Devero e la si segue fino al
bivio per Ausone e Agāro, dove č consigliabile lasciare
lauto.
/Agaro%20Walser/Cartina.jpg)
Dopo
aver visitato lo splendido alpeggio Walser della Dorca a
Rimasco, continuiamo il nostro cammino nelle terre dei
Walser alla ricerca delle antiche tracce della loro
presenza e a tale scopo ritorniamo nella zona di Baceno
per percorrere un giro ad anello che ci permetterā di
immergerci letteralmente in quello che fu il
patrimonio di conoscenze del popolo Walser, protagonista
di migrazioni che contribuirono a costituire colonie in
numerosi paesi alpini. Abituati alle dure condizioni
dellambiente montano si stabilirono a quote elevate, in
aree solitarie, affinando tecniche che permisero loro di
vivere continuamente a queste quote, sviluppando metodi
pastorali, di coltivazione e di costruzione con legno di
larice e abete per edificare abitazioni e fienili,
stilando codici comportamentali atti a garantire la
sopravvivenza comunitaria in un ambiente naturale aspro
e sfavorevole. La nostra escursione prende avvio dal
bivio per Ausone Agāro che si incontra salendo lungo la
strada che sale al Devero. Lasciata lauto a bordo
strada ci incamminiamo lungo la carrozzabile, costruita
nel 1936 per i lavori idroelettrici, che sale ad
Agāro e poco oltre il terzo tornante prendiamo a destra
il
sentiero che porta a Costa.
Seguiamo il sentiero che, prima scende al rio e giunto
in corrispondenza di un
antico mulino
risale fino a pervenire alle baite di Agārina, dove
sorge unantica
cappella double face ″,
da qui si procede in piano fino a
Costa,
bel paesino di origine walser con le sue
antiche case
che, resistendo al trascorrere del tempo, restano a
testimoniare la loro provenienza. Lasciamo Costa ed
iniziamo a salire su esile traccia fino ad incrociare il
percorso che viene da Piodacalva,
da qui si risale fino ad arrivare al
piede della imponente diga del Lago di Agāro
m. 1590. La diga, costruita nel periodo della
colonizzazione elettrica dellOssola ″, č alta 57 metri
ed č stata realizzata in tre anni di lavoro (1936-1938)
allagando la conca alluvionale lunga pių di due Km. Dove
sorgeva lantico Comune di Agāro, si creō un bacino
idroelettrico della capacitā di 20 milioni di metri
cubi: Agāro che era stato per sette secoli il centro
abitato pių alto dellOssola popolato da un centinaio di
persone scomparve ricoperto dalle acque del nuovo
bacino, della piccola comunitā alpina non rimane nulla,
solo una piccola traccia nella memoria di alcuni.
Raggiungiamo la sommitā della diga da dove ammiriamo
il lago
in tutta la sua selvaggia bellezza, con i colori che
cambiano con le variazioni della luce. Dopo esserci
gustati questa spettacolare vista del bacino lacustre,
consumiamo velocemente il nostro pranzo, ci ricarichiamo
gli zaini e raggiungiamo
lingresso del tunnel
da cui
iniziamo il percorso di ritorno. Nella discesa da Agāro
verso Goglio si deve seguire la galleria pianeggiante
entro cui č posizionata la condotta forzata che parte
dalla diga. La galleria č lunga circa 1,5 Km,
lilluminazione
č temporizzata a 30 minuti con dei timer a pulsante
posti allingresso e alluscita, per evitare di trovarsi
al buio a metā percorso sono da resettare allentrata,
inoltre
oltre che stretta č umida
e molto fredda, per cui č consigliato dotarsi di
abbigliamento adatto e torcia di emergenza. Alluscita
della galleria
seguiamo la pista che passa dal bel paesino di
Ausone
m. 1427 (Opso in lingua walser), fondato da coloni
walser provenienti dalla valle di Binn in Vallese alla
fine del XIII secolo. Ausone, situato su di un
bellissimo terrazzo soleggiato affacciato verso
lampia conca di Goglio,
da qui la vista spazia su tutta la Valle Antigorio fino
alle
cime del Devero,
grazie alla sua favorevole posizione permetteva di
produrre una quantitā di segale sufficiente anche a
soddisfare i fabbisogni degli abitanti di Agāro e non
essendoci pericoli di valanghe, fu utilizzato dagli
stessi come residenza invernale. Lasciamo il piccolo
agglomerato di baite e seguendo sempre la strada
torniamo al punto da cui siamo partiti.
Conclusione:
una bellissima escursione sui sentieri
della pių inaccessibile colonia walser del territorio
Ossolano. Guardando al placido bacino che sotto le sue
acque conserva le rovine di quelle che furono le baite
di Agāro e, che in
occasione del periodico svuotamento del lago artificiale
sono
ancora parzialmente visibili, il pensiero corre a
ricordare laspra vita fatta dagli abitanti di quel
mondo fuori dal mondo ″.
alcune foto del bacino vuoto si possono
vedere a questo link.
http://lavalledelrosa.forumfree.it/?t=56027091
 |