Valle Antrona

Alpe Trivera m. 1615

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:13-Luglio-2014                                                      

 Partenza da: Locasca m.720
 Dislivello totale: m.895
 Difficoltà: EE
 Effettivo cammino h: 4,20

Come arrivare: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Villadossola. Usciti dalla statale, si seguono le indicazioni per la Valle Antrona. Ci si immette sulla provinciale di fondovalle che si risale quasi interamente sino a raggiungere Locasca dove, si parcheggia l’auto ai lati della provinciale



Questa escursione è già stata fatta nel 2007, per la descrizione riprendo la stessa. Il sentiero prende avvio dalle prime case di Locasca, raggiunta la chiesa, sulla destra, segni di vernice Rossa-Giallo-Rossa (segnavie C17), indicano la direzione da seguire. Ci incamminiamo lungo un sentiero,  che ritorna verso valle per immettersi su di una strada trattorabile inselvatichita, nei pressi di una vecchia cabina elettrica ( h 0,10 ). La strada prosegue sino ad arrivare all’inizio della mulattiera ( h 0,15;0,30, entra nel vallone di Trivera per risalirlo interamente prima di giungere al villaggio minerario. La mulattiera, ancora ben visibile ma oramai in avanzato stato di degrado, risale in progressiva e costante pendenza, ben 52 tornanti lastricati e sostenuti a tratti da possenti muri. Iniziamo a salire in una giornata poco soleggiata , per precauzione ci siamo portati le mantelle, entriamo nel vallone e cominciamo a numerare i tornanti fino ad arrivare al 16° m. 1035 ( h 0,20;0,55 ), dal quale ci dicono si gode di una splendida vista panoramica sull’alta valle. Purtroppo oggi non è così è, causa la vegetazione ,scattiamo la foto e poi via di nuovo in cammino. Il percorso, a tratti invaso da rami che cerchiamo di rimuovere con i mezzi a nostra disposizione, prosegue innalzandosi e fiancheggiando il torrente. Perveniamo al 52° tornante m. 1400 ( h 0,45;1,40 ), qui pieghiamo a sinistra e, superata una isolata baita semidiroccata raggiungiamo il costone su cui sorgono i cinque edifici che costituivano il villaggio minerario dei Mulini m. 1454 ( h 0,15;1,55), non a caso la mulattiera era chiamata “ la strada dei minatori″. Con ammirazione e meraviglia, osserviamo le strutture di quello che un tempo fu lo “ stabilimento ″ e non possiamo fare a meno di pensare a quanta sia stata la fatica ,fatta per decenni, nel condurre la dura vita per la sopravvivenza. Con cautela, ci aggiriamo fra gli edifici cercando di individuare quale costruzione fungesse da ufficio, quale da refettorio e quale da dormitorio. Terminata la visita al villaggio, proseguiamo per raggiungere l’Alpe Trivera.Il percorso segnalato prosegue dirigendosi verso il torrente e poi sale sulla destra superando un costone roccioso che immette in un canale erboso che risaliamo diritto per pervenire alla radura su cui sorgono le cadenti baite dell’alpe m. 1615 ( h 0,25;2,20 ). Ci portiamo nella zona superiore alle baite e ci apprestiamo a consumare il solito spuntino, nel frattempo inizia a piovigginare . Compiaciuti per la meta raggiunta, iniziamo a scendere, raggiungiamo nuovamente il villaggio che fotografiamo da un’altra angolazione prima di abbandonarlo definitivamente per ripercorrere a ritroso i 52 tornanti che ci riportano nuovamente a Locasca ( h2,00;4,20 ) nel punto da cui eravamo partiti.