Valle Ossola

 Alpe Curtavello m.877 e Termine m. 1065

Partecipanti:

 Gita effettuata in data:13-Aprile-2014

                                                   

 Partenza da: Caddo/Ardignaga.337

 Dislivello totale: m. 940

 Difficoltà: E/EE tratto evidenziato in rosso

 Effettivo cammino h: 5,30

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione, sino all’uscita per Domodossola. Usciti dalla Statale, si svolta a destra, si continua per Domodossola, per poi  seguire le indicazioni Val Bognanco; all’imbocco della valle si trova sulla destra il ponte di  Mocogna che si attraversa per raggiunge in breve l’abitato.

Parcheggiamo l’auto nei pressi del locale Circolo e ci incamminiamo sulla destra per un breve tratto di strada, incontrato il cartello che indica la Torre, entriamo in Via Ardignaga e raggiunte le ultime case, inizia il percorso ben segnato. Camminando fra alti muretti di sasso, iniziamo a risalire il sentiero che si alza abbastanza rapidamente offrendo scorci panoramici su Mocogna, in cui è ben visibile la torre di segnalazione di Ardignaga, e sulla pianura ossolana. Alternando parecchi sali scendi, camminiamo a tratti fra enormi massi, scendendo belle scalinate costruite con gradini di notevoli dimensioni sino a raggiungere una parete di roccia, attrezzata con corda metallica, che superiamo in tutta sicurezza. Continuando nel nostro cammino, superiamo le zone in cui sono ancora visibili i danni arrecati dalla copiosa nevicata di fine anno e raggiungiamo le baite di Pinezzo m. 558 (h1,15). Il sentiero si trasforma ora in sterrata e superata Arciccia si raggiungere la località Rolò m.585 (h0,15;1,30) immettendosi sulla strada asfaltata che da Canei sale ad Andromia. Mentre risaliamo faticosamente in direzione di Onzo, alla ricerca della partenza del sentiero per l’Alpe Curtavello, incontriamo Carmelo, attivo membro del Gruppo Alpini di Caddo, che molto cortesemente ci informa sulle opere realizzate dal Gruppo e sui percorsi fattibili in zona e ci indica la direzione da seguire per raggiungere la meta che ci eravamo prefissi. Il sentiero prende avvio proprio in corrispondenza della palina divelta e inoltrandosi nel bosco, superate antiche scalinate si perviene al nucleo di baite dell’Alpe Curtavello m. 877 (h1,00;2,30). Sulla base delle indicazioni forniteci, decidiamo di proseguire per arrivare sino all’Alpe Termine e continuiamo a risalire il luminoso bosco perveniamo alla bella radura su cui sorge la ben ristrutturata baita dell’Alpe Termine m. 1065 (h0,30;3,00). Lo spettacolo che si gode da questo punto è semplicemente fantastico, la vista spazia su tutto il sottostante piano ossolano e sulle montagne della Valgrande ancora abbondantemente imbiancate. Godendoci il caldo sole e la stupenda panoramica, ci accomodiamo per il pranzo. Al termine della pausa pensiamo di scendere passando da Albarina, rintracciato il sentiero cominciamo a percorrerlo sino a che le numerose piante al suolo ci convincono che sia meglio abbandonare l’idea e scendere da dove siamo saliti, ritorniamo pertanto all’Alpe Termine e scendiamo di nuovo sino alle baite dell’Alpe Curtavello. Qui notiamo degli ometti in sasso e segni di falcetto posti ad indicare una via di discesa alternativa, a questo punto lo spirito avventuroso ha il sopravvento ed iniziamo a scendere in questa direzione seguendo i numerosi segni che si ripetono a distanza abbastanza ravvicinata sulle piante. La traccia scende ripida nel bosco e supera alcuni tratti molto scoscesi e resi scivolosi dalla paglia per cui è richiesta parecchia attenzione tanto che, a nostro parere, lo indichiamo come percorso per EE evidenziandolo in rosso sulla cartina. Dopo una lunga discesa praticamente quasi in verticale, ritorniamo finalmente sul sentiero percorso al mattino sbucando nel punto in cui avevamo notato la freccia bianca che ci aveva portato a pensare: “ chissà dove porterà ”, ora lo abbiamo capito. Una bella cascata di acqua ci offre l’opportunità di rinfrescarci attenuando così in parte la calura della giornata, ora non ci resta che ripercorrere il tratto di sentiero che ci riporta a Caddo dove recuperiamo le auto (h2,30;5,30).

Bella escursione che ci ha portato a visitare due alpeggi lontani dagli abituali percorsi escursionistici in una zona meritevole di attenzione.

Link:  www.gruppoalpinicaddo.com