Come arrivare:
Trontano è raggiungibile in auto da Domodossola (6 km) o
dall'uscita Masera/Valle Vigezzo della superstrada della
Val d'Ossola. Raggiunto
il paese, si
parcheggia nei comodi spazi
Le
grandi nevicate di questo periodo ci hanno fatto tornare
alla mente l’escursione fatta nel 2010 all’Alpe Pieso
dove trovammo una gran quantità di neve che ci aveva
sorpreso permettendoci di scattare foto che ritenevamo
non più ripetibili. Contrariamente a quanto pensato,
questo strano inverno ci ha regalato di nuovo una gran
quantità di neve che ci ha fatto tornare la voglia di
risalire a Pieso per vedere quale spettacolo si sarebbe
parato davanti ai nostri occhi. Osservate le previsioni
meteo, sentiti gli amici si decide di effettuare la gita
nella giornata di giovedì e all’orario fissato ci
ritroviamo al punto di incontro per avviarci verso la
meta stabilita. Essendo la gita una ripetizione e non
essendoci varianti al percorso, riproponiamo
integralmente quanto già descritto in precedenza
aggiornando solo le immagini che documentano la
situazione attuale. Raggiunto il caratteristico abitato
di Trontano, parcheggiata l’auto, ci dirigiamo lungo Via
Tignolino che percorriamo fino a raggiungere la cappella
che sorge all’incrocio con Via Martinella. Dalla
cappella prendiamo a sinistra e poco dopo, un cartello
riporta le indicazioni per il Rifugio Parpinasca. Il
percorso è indicato come Sentiero natura del Parco e,
come ampiamente illustrato dai numerosi cartelloni che
si incontrano lungo il cammino, è denominato: "Lungo il
filo di una traccia".
Entrati nel bosco, il terreno si presenta, prima
libero dalla neve e successivamente con neve compatta e
portante tanto che riusciamo a salire per un bel tratto
senza utilizzo delle ciaspole. La pista ricalca il
percorso estivo intersecando ogni tanto la
strada consortile che seguiamo per brevi tratti
rientrando poi
sul sentiero che rende la nostra salita più bella e
piacevole. Mentre risaliamo nella faggeta, il
sole fa capolino fra i rami degli alberi ed in breve
tempo raggiungiamo le baite dell’Alpe Faievo (h1,00)
da cui identifichiamo
la nostra meta che si presenta alla sommità della
bastionata sullo sfondo del Tignolino. Proseguiamo fino
ad incrociare di nuovo la strada che percorriamo per un
breve tratto, prendendo poi a sinistra,
cartello segnaletico, un comodo sentiero che porta
alle prime
baite di Parpinasca ed all’omonimo
Rifugio m. 1210 (h 1,00;2,00). Già ci sarebbe
da essere soddisfatti per come si è svolta la camminata,
ma si sa: “ l’appetito vien mangiando ″ e in una simile
giornata sarebbe un gravissimo errore fermarsi qui;
sopra di noi si intravedono le baite dell’Alpe Pieso che
spuntano con i loro tetti abbondantemente ricoperti
dalla neve, un piccolo consulto e
via che si continua. La calda giornata rende
l’ascesa un poco più faticosa ma i panorami che ci si
presentano ci incitano a non mollare: sulla nostra
sinistra ci appare la conca in cui sono incastonate le
baite dell’Alpe Campo che ancora non si sono ridestate
dal lungo sonno invernale, in alto poco più a sinistra
si stagliano contro il cielo blu cobalto le stupende
costruzioni che costituiscono
l’Alpe Noccola m. 1609. In un paesaggio da fiaba,
raggiungiamo le baite dell’Alpe
Pieso m. 1445 (h0,30;2,30, ancora totalmente
sepolte dalla coltre nevosa; , sui tetti la neve è
ancora depositata senza interruzione di continuità,
quello che ci appare è semplicemente uno spettacolo
difficilmente descrivibile a parole per cui affidiamo
alle nostre fotocamere il compito di documentare la
situazione che, osservata in seguito da casa, non ci
sembrerà nemmeno vero di averla potuta vedere di
persona.
Ci accoccoliamo al sole per consumare il nostro
pranzo e scattare l'immancabile
foto ricordo. Non ci stancheremmo mai di guardarci
attorno, ma a tutto c’è un limite per cui molto di
malavoglia,
iniziamo a scendere di nuovo
verso il rifugio. Dopo di che ci apprestiamo ad
intraprendere la discesa che effettuiamo seguendo
la strada consortile fino a raggiungere la
deviazione seguita al mattino da cui ci immettiamo
nuovamente sul percorso fatto in salita ed a ritroso
raggiungiamo di nuovo l’abitato di
Trontano (2,00;4,30).
Gita priva di qualsiasi pericolo effettuabile in ogni
stagione, se poi si ha la fortuna di incappare in una
giornata come quella che abbiamo trovato noi oggi,
diventa una gita da segnare come INDIMENTICABILE!!!
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