Valle Ossola

Alpe Pieso m. 1445

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:20-Febbraio-2014                                                    

 Partenza da:Trontano m. 550
 Dislivello totale: m. 931
 Difficoltà:E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivare: Trontano è raggiungibile in auto da Domodossola (6 km) o dall'uscita Masera/Valle Vigezzo della superstrada della Val d'Ossola. Raggiunto il paese, si parcheggia nei comodi spazi

Le grandi nevicate di questo periodo ci hanno fatto tornare alla mente l’escursione fatta nel 2010 all’Alpe Pieso dove trovammo una gran quantità di neve che ci aveva sorpreso permettendoci di scattare foto che ritenevamo non più ripetibili. Contrariamente a quanto pensato, questo strano inverno ci ha regalato  di nuovo una gran quantità di neve che ci ha fatto tornare la voglia di risalire a Pieso per vedere quale spettacolo si sarebbe parato davanti ai nostri occhi. Osservate le previsioni meteo, sentiti gli amici si decide di effettuare la gita nella giornata di giovedì e all’orario fissato ci ritroviamo al punto di incontro per avviarci verso la meta stabilita. Essendo la gita una ripetizione e non essendoci varianti al percorso, riproponiamo integralmente quanto già descritto in precedenza aggiornando solo le immagini che documentano  la situazione attuale. Raggiunto il caratteristico abitato di Trontano, parcheggiata l’auto, ci dirigiamo lungo Via Tignolino che percorriamo fino a raggiungere la cappella che sorge all’incrocio con Via Martinella. Dalla cappella prendiamo a sinistra e poco dopo, un cartello riporta le indicazioni per il Rifugio Parpinasca. Il percorso è indicato come Sentiero natura del Parco e, come ampiamente illustrato dai numerosi cartelloni che si incontrano lungo il cammino, è denominato: "Lungo il filo di una traccia". Entrati nel bosco, il terreno si presenta, prima  libero dalla neve e successivamente con neve compatta e portante tanto che riusciamo a salire per un bel tratto senza utilizzo delle ciaspole. La pista ricalca il percorso estivo intersecando ogni tanto la strada consortile che seguiamo per brevi tratti rientrando poi sul sentiero che rende la nostra salita più bella e piacevole. Mentre risaliamo nella faggeta, il sole fa capolino fra i rami degli alberi ed in breve tempo raggiungiamo le baite dell’Alpe Faievo (h1,00) da cui identifichiamo la nostra meta che si presenta alla sommità della bastionata sullo sfondo del Tignolino.  Proseguiamo fino ad incrociare di nuovo la strada che  percorriamo per un breve tratto, prendendo poi a sinistra, cartello segnaletico, un comodo sentiero che porta alle prime baite di Parpinasca ed all’omonimo Rifugio m. 1210 (h 1,00;2,00). Già ci sarebbe da essere soddisfatti per come si è svolta la camminata, ma si sa: “ l’appetito vien mangiando ″ e in una simile giornata sarebbe un gravissimo errore fermarsi qui; sopra di noi si intravedono le baite dell’Alpe Pieso che spuntano con i loro tetti abbondantemente ricoperti dalla neve, un piccolo consulto e via che si continua. La calda giornata rende l’ascesa un poco più faticosa ma i panorami che ci si presentano ci incitano a non mollare: sulla nostra sinistra ci appare la conca in cui sono incastonate le baite dell’Alpe Campo che ancora non si sono  ridestate dal lungo sonno invernale, in alto poco più a sinistra si stagliano contro il cielo blu cobalto le stupende costruzioni che costituiscono l’Alpe Noccola m. 1609. In un paesaggio da fiaba, raggiungiamo le baite dell’Alpe Pieso m. 1445 (h0,30;2,30, ancora totalmente sepolte dalla coltre nevosa; , sui tetti la neve è ancora depositata senza interruzione di continuità, quello che ci appare è semplicemente uno spettacolo difficilmente descrivibile a parole per cui affidiamo alle nostre fotocamere il compito di documentare la situazione che, osservata in seguito da casa, non ci sembrerà nemmeno vero di averla potuta vedere di persona. Ci accoccoliamo al sole per consumare il nostro pranzo e scattare l'immancabile foto ricordo. Non ci stancheremmo mai di guardarci attorno, ma a tutto c’è un limite per cui molto di malavoglia, iniziamo a scendere di nuovo verso il rifugio. Dopo di che ci apprestiamo ad intraprendere la discesa che effettuiamo seguendo la strada consortile fino a raggiungere la deviazione seguita al mattino da cui ci immettiamo nuovamente sul percorso fatto in salita ed a ritroso raggiungiamo di nuovo l’abitato di Trontano (2,00;4,30).

Gita priva di qualsiasi pericolo effettuabile in ogni stagione, se poi si ha la fortuna di incappare in una giornata come quella che abbiamo trovato noi oggi, diventa una gita da segnare come INDIMENTICABILE!!!