Valle Vigezzo

Giro delle frazioni di Masera
" i percorsi dell'uva "

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:16-Ottobre-2014                                                      

 Partenza da: Domodossola/Masera m. 524
 Dislivello totale: m. 220
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 2,30

Come arrivare: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la statale del Sempione , sino all’uscita per Domodossola. Usciti dalla statale, si seguono le indicazioni per la Stazione Ferroviaria.In alternativa si può proseguire in auto sino all’uscita di Masera e raggiungere direttamente il luogo di partenza.

 
Raggiunta Masera, ci rechiamo in Piazza San Martino dove ci riuniamo con gli amici del CAI di Villadossola che sono da poco arrivati con il treno della “ Vigezzina ″, la linea ha origine a Domodossola, la città famosa in tutta Italia per una questione di alfabeto: D come Domodossola. Chi non ha citato almeno una volta nella vita, questa città per fare lo spelling del proprio cognome o di qualche altra parola. Infatti il programma odierno prevede di testare quello che abbiamo denominato “ il percorso dell’uva ″ e che: per fare in modo di utilizzare il territorio per la sua vera potenzialità prestando la dovuta attenzione ai  trasporti, luoghi, manufatti, cultura e natura delle zone esaminate, si intende percorrere con l’utilizzo dei mezzi pubblici designando pertanto come base di partenza la stazione ferroviaria di Domodossola.  Partiamo dalla piazza della Chiesa e imboccando via Carale, attraversiamo un portico per arrivare in piazza Marconi, dove ha sede il il Museo dello Spallone. Saliamo su di una strada in ciottoli, al termine della quale troviamo una cappelletta. Continuiamo e dopo aver affiancato i vigneti giungiamo in frazione Marchiuso. Proseguiamo fino a giungere a Ranco Sotto m.480 dove, isolato su una rupe a strapiombo di un torrente, sorge l’Oratorio di San Rocco del XIV secolo. Alle pareti vi sono appesi gli ex-voto per la grande nevicata del 1888 in cui caddero ben 4 metri di neve, quando Ranco fu salvo dal pericolo delle valanghe. Continuando a risalire ci ritroviamo a Ranco Sopra, dove una vecchia costruzione con una ruota in ferro appesa si rivela essere il vecchio mulino ad acqua della frazione e rappresenta per oggi il punto più alto dell’escursione. Iniziamo il percorso di discesa e attraversato i vecchi vicoli, un ponticello ci immette di nuovo nella piazzetta di S.Rocco. Proseguendo per il sentiero nel bosco troviamo una cappelletta solitaria, poi continuiamo fino a raggiungere il borgo di Casa Brencio (mt.440) dove una struttura modernamente ristrutturata ospita un grazioso Bad & Breakfast con  una ben curata zona verde. Dopo essere passati fra le case, scendiamo tra magnifici vigneti in cui alcuni filari sono ancora carichi di grappoli in attesa di essere vendemmiati, e ci rechiamo a visitare l'Oratorio della Madonna delle Grazie (mt 460), con una piccola zona adibita per una piacevole sosta. Raggiungiamo poi Fr.Rogna e Fr. Cresta(mt 380), dove tra le case spicca l'oratorio di S.Bernardo. Da qui iniziamo a scendere per la mulattiera tra i vigneti e raggiungiamo la strada asfaltata. Proseguendo in direzione di Montecrestese , visitiamo il torchio posto a lato della via e raggiungiamo il locale Centro Anziani dove ci concediamo un aperitivo. Dopo la sosta ristoratrice, ritorniamo in direzione di Masera e risalendo tra i vigneti ritorniamo in frazione Cresta e ci rechiamo presso l’Osteria del Divin Porcello dove è prevista la sosta pranzo. La scelta cade sul menù stagionale e non potevano mancare i veri e inimitabili gnocchi all’antica ossolana, impastati con Farina di castagne e zucca e conditi con sugo di arrosto e formaggio nostrano fuso a cui facciamo seguire un superbo arrosto con funghi, patatine e verdure al vapore, il tutto innaffiato da un ottimo Prünent: il tipico vino Ossolano la cui presenza in Ossola è storicamente accertata sin dal 1309. Al termine del lauto pranzo riprendiamo il cammino e ci dirigiamo in direzione di Rivoira dove, nella piazzetta di San Giulio incontriamo una bella fontana risalente al 1839, il forno del pane e il vecchio torchio ristrutturato. Continuando a scendere percorriamo un sentiero tra due muri e davanti a noi ecco che intravediamo Villa Caselli. Villa Caselli è una dimora ottocentesca in stile neoclassico, posizionata sulle alture di Masera, all’interno di uno splendido parco di ben 35.000 mq. Il suo nome non è dovuto a persone che l'abitarono e nemmeno a famiglie, ma prende origine con molta probabilità dalla località in cui essa sorge, chiamata ancora oggi dai Maseresi "ai casei". Venne edificata nella seconda metà del XIX secolo da una famiglia vigezzina originaria di Craveggia, la famiglia Mellerio; orafi di professione, i Mellerio erano emigrati in Francia; al loro ritorno decisero di costruire questa splendida residenza sulle colline maseresi: dal 1993 è di proprietà comunale. La attraversiamo su mulattiera e ammirati gli alberi centenari, rarità del parco della villa, scendiamo fino a giungere di nuovo in piazza Marconi dove chiudiamo questo facile e poco faticoso bel giro ad anello. Salutiamo e ringraziamo gli amici con cui abbiamo condiviso questa bella giornata e facciamo rientro alle rispettive stazioni di partenza.

Per maggiori informazioni consultare il sito: http://www.comune.masera.vb.it/