Valle Ossola

Alpe Gravellona e Pianezzo
 

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:19-Marzo-2014                                                    

 Partenza da: Loro m. 195
 Dislivello totale: m. 762
 Difficoltà:E
 Effettivo cammino h: 4,15

Come arrivare: Da Gravellona Toce si procede sulla Statale del Sempione fino all’uscita di pieve Vergonte usciti dalla Statale si seguono le indicazioni per Rumianca e superata  la frazione Loro si parcheggia a bordo strada nei pressi del Lago Sant'Anna.

Escursione in sponda destra orografica del Toce partendo dalla frazione Loro, uno dei tanti piccoli borghi esposto a Nord dove in inverno il sole non fa la sua apparizione e le montagne sovrastanti, offrono una panoramica visione sulla sottostante Piana del Toce. Lasciamo l’auto nei pressi del laghetto di pesca sportiva alla trota che prende il nome dal sovrastante Oratorio di S. Anna, risalente alla prima metà del XVIII secolo e da cui già si ha un bella visione della pianura. Sul retro dell’oratorio prende avvio il sentiero, ben segnalato che, con veloci tornanti inizia a risalire nel ripido bosco in cui ancora esistono secolari castagni sopravvissuti agli incendi che nel tempo hanno imperversato nella zona. Costeggiamo la sponda destra del Rio del Loro e giungiamo alla solitaria baita che sorge in Frazione Pioda m. 385 (h0,30). Continuiamo a risalire il bosco seguendo il sentiero che in alcuni punti risulta invaso da piante cadute al suolo e, superato un tratto di falso piano in cui ancora si intravedono i resti di antiche costruzioni,  raggiungiamo l’Alpe Gravellona m. 655 (h0,45;1,15) in evidente stato di degrado in cui solo la cappelletta  risulta ben curata. Dal margine superiore dell’alpe, un rustico belvedere consente di ammirare una bella veduta sulla sottostante pianura e sulle circostanti montagne che delimitano la zona. Lasciamo l’alpe e, risalito un ulteriore tratto di sentiero in cui i segnavie si fanno più radi e vanno  seguiti con attenzione, giungiamo alla condotta forzata di servizio alla centrale di Rumianca dove, la presenza di residui nevosi ci induce ad attraversare prestando la massima attenzione a non scivolare (h0,45;2,00). Superata la condotta, in breve raggiungiamo l’Alpe Pianezzo m. 877, da cui svoltiamo a destra per seguire il sentiero che risale la dorsale alla cui sommità sorge il bacino di carico della centrale m. 957 (h0,20;2,20). Ci addentriamo nella valle del Rio Arsa per ammirarla in tutta la sua selvaggia bellezza e, nella sua parte terminale, intravediamo le baite dellAlpe Mazzucchero ancora immerse nella neve. Ritorniamo al bacino e visitiamo le oramai abbandonate costruzioni da cui si gode di una spettacolare vista su tutto il Piano Ossolano e su tutte le montagne che si elevano maestose sul versante di fronte in cui si riconoscono gli abitati di Colloro, Premosello e la sovrastante omonima Colma. La bellissima giornata ci invoglia ad effettuare la sosta pranzo godendoci, oltre allo stupendo panorama, anche il caldo sole e fra un panino e l’altro Attilio ci illustra tutte le cime che “ condiscono ″ il nostro lauto pranzo. Riempiti gli occhi e lo stomaco, ci rimettiamo in cammino e scendiamo di nuovo all’Alpe Pianezzo da cui, al termine inferiore dei magri prati, inizia il sentiero che raggiunge la strada consortile che percorriamo interamente fino a pervenire alla sbarra che ne consente l’accesso ai soli mezzi autorizzati (h0,40;3,00). Continuiamo la nostra discesa e perveniamo in località Agalit (h0,15;3,15) e, dopo aver ammirato per l’ennesima volta, la pianura in cui la Toce scorre lentamente, perveniamo alla cappella della Madonna di Frasnè (h0,15;3,30)  da cui scendiamo definitivamente a raggiungere l’abitato di Rumianca (h0,30;4,00) e dopo la foto a ricordo della bella giornata, percorriamo l’ultimo tratto di strada, purtroppo asfaltata, che ci riporta al laghetto in cui ci attendono le nostre auto (h0,15;4,15).

Bellissima escursione su sentieri poco frequentati che si snodano fra secolari castagni in una zona dal fascino selvaggio.