Alto Verbano

La Marcia dei Lanternitt

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:25-Gennaio-2014                                                    

 Partenza da: Cannobio m. 245
 Dislivello totale: m. 559
 Difficoltà:T
 Effettivo cammino h: 2,30

Come arrivare: Da Verbania, superato l’abitato di Intra, proseguire sulla SS34 “ del Lago Maggiore ″ in direzione del Confine di Stato sino a raggiunge l’abitato di Cannobio.

La “ Marcia dei lanternitt ″, la tradizionale camminata notturna illuminata dalla sola luce delle lanterne, , con partenza da Cannobio ed arrivo a Cheglio, nasce casualmente nel 1969 quando Carmine Vittore, un componente della compagnia degli Zabò, discutendo nel corso della tradizionale cena, a base di luganeghe, che si tiene dopo la processione della Santissima Pietà di Cannobio, se ne uscì dicendo: “u sares bel andà a Vigiona a peè col lanternin ″, il gruppo di amici buontemponi non se lo fece dire due volte e nacque in tal modo la prima marcia che si tenne l’ultimo sabato di Gennaio di quello stesso anno. Da tale evento, capace di colpire e suggestionare l’immaginario popolare, si instaurò la tradizione di ripetere ogni anno, l’ultimo Sabato di Gennaio, con qualsiasi condizione meteo, la marcia divenuta uno degli appuntamenti più attesi del folklore cannobiese, che vede sempre la partecipazione di un gran numero di persone. Venuti a conoscenza di questa suggestiva camminata, decidiamo di parteciparvi e per essere più celeri nel ritorno, nel primo pomeriggio, saliamo a Trarego dove lasciamo l’auto e con il bus di linea raggiungiamo Cannobio dove, in attesa dell’orario di partenza della marcia visitiamo la cittadina lacustre. Cannobio è un antico borgo che conserva un centro storico di impronta medioevale, dal Borgo  percorriamo i caratteristici vicoli che portano al Santuario della SS Pietà, e le ripide scalinate in pietra che portano ai palazzi che si affacciano sul bel lungolago e al porticciolo dove le anatre ed un cigno stanno facendo merenda. Ci raggiungono gli amici Vanni e Pino ed in loro compagnia completiamo il giro della città, che per l’occasione espone lungo la via principale il simbolo della marcia, qui Claudio trova la lanterna proporzionata alla sua altezza. Avvicinandosi l’orario di partenza, ci raduniamo in Piazza Angelo Custode dove incontriamo molti altri amici di Verbania ed il Sindaco di Cannobio e, tutti insieme, scattiamo la foto di gruppo a ricordo della serata. Nel frattempo il “ bandin ″ intona musiche popolari ed intrattiene il numeroso pubblico che si va radunando. L’amico Giuseppe ci mostra quello che in origine fu il lume utilizzato per compiere il tragitto e dal quale ha preso il nome la camminata. Alle ore 18, nell’imbrunire invernale, con la luce del giorno che si fa sempre più fievole, prende avvio l’allegra camminata che, accompagnata dal “ bandin ″ e dal Sindaco, inizia a disegnare un lungo serpentone che raggiunge l’inizio della salita dove veniamo salutati dagli accompagnatori. Raggiunta la località Solivo, si prosegue per Molineggi m. 454, il  toponimo lascia facilmente intuire che in zona dovevano sorgere diversi mulini funzionanti ad acqua dove venivano macinate le granaglie. Là dove c’erano i mulini oggi è in atto una ristrutturazione degli edifici a scopo turistico. L’edificio con le macine che si trova sulla destra del rio Molinett, è diventato un’abitazione privata di un artista che ha utilizzato molte delle parti del mulino per creare delle opere d’arte che si trovano dislocate lungo il sentiero del paese. Oltrepassato Molineggi continuiamo a salire lungo la ben conservata mulattiera, superiamo la deviazione che a sinistra porta a Carmine Superiore e, risaliti gli ultimi ripidi tornati, il sentiero passa tra due grossi massi che rappresentano quasi una porta d’ingresso e su uno di essi è inciso un teschio che riporta una scritta “ sempre ti aspetto ″. Varie sono le interpretazioni date al riguardo dell’esatto significato che si perde fra la fantasia e la leggenda. Ancora un breve tratto e raggiungiamo il cimitero da cui parte la Via Crucis, realizzata negli anni sessanta da studenti dell’Accademia d’Arte di Stoccarda, che porta a raggiungere il centro del paese con la sua chiesa illuminata. Qui, in origine aveva termine la marcia, che oggi, per motivi organizzativi, prosegue fino a Trarego, dove presso la sala della locale Associazione Turistico-Ricreativa “i Dragoni ″, chi vuole, si potrà fermare per cenare e ballare allietati dalla musica. Noi, proseguiamo fino a Cheglio dove abbiamo lasciato l’auto e strada facendo, la stupenda serata ci permette di godere di un panorama fantastico in cui le luci dei paesi che si affacciano sul lago, sembrano unirsi alle nostre lanterne per accompagnarci lungo il cammino creando un lungo biscione luminoso che risplende in un’atmosfera quasi surreale. Raggiunta Cheglio, visitiamo l’interno del paese  che conserva ancora il suo antico lavatoio e ritornati sulla strada recuperiamo l’auto e ci apprestiamo a far ritorno a casa al termine di una serata particolare che per il 46° anno perpetua una oramai consolidata tradizione.

Al termine della bella ed emozionante escursione ci complimentiamo con i promotori dell’iniziativa per l’impeccabile organizzazione.

Link:http://www.piemontemese.it/pdf/PM2-Dic06Gen07.pdf