Come arrivare:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce,
proseguire seguendo la Statale del Sempione , sino
all’uscita di Piedimulera. Raggiunto il paese, si
parcheggia nel piazzale adiacente alla stazione FS
Con
gli amici del CAI di Villadossola, ci ritroviamo a
Piedimulera per salire con il bus di linea a Pontegrande
da dove intendiamo ripartire per portare a termine il
percorso della “ Strà Granda ” percorrendo il II tratto
della storica via di comunicazione infra-valligiana.
Raggiunto il punto di partenza, percorriamo un breve
tratto sulla statale ci teniamo sul versante della
montagna e, costeggiamo la
località Case Prucci
fino ad una cappella, davanti alla quale passa la
mulattiera che porta prima alla Cappella Fornari, da
questo punto deviamo a destra, ed in leggera ascesa,
sopraggiungiamo a Case Fornari da cui scendiamo a
raggiungere
San Carlo
m. 560 con la sua importante chiesa ed il bel lavatoio
costruito recuperando la macina del mulino. Procediamo
sulla Statale e, superato il Grotto Rosso, il cui
toponimo prende origine dalla colorazione che hanno
assunto i sassi del letto, erosi dalle acque che
sgorgano dalla miniera aurifera dei Cani, scendiamo a
sinistra e costeggiando il campeggio continuiamo sino a
raggiungere la strada sterrata che porta agli
Stabilimenti di Battigio. Ritorniamo nuovamente sulla
Statale e, superati gli stabilimenti, ridiscendiamo per
proseguire in direzione della
Torre di Battiggio,
uno dei più antichi edifici della Valle; originariamente
edificio di difesa, trasformata poi in magazzino per
derrate ed ora in monumento. Superiamo l’abitato e
continuiamo lungo la mulattiera sino a pervenire a
Vanzone
m. 675 (h 1,20). Mantenendoci sempre al di sotto
del piano stradale, attraversiamo il paese continuando
sulla mulattiera, sino a raggiungere il Ristorante
Concordia da cui prende avvio una strada sterrata che,
superata la località Lagoncillo, ritorna sulla statale
nei pressi del
Santuario del Croppo
(h0,30;1,50). Attraversata la strada
visitiamo il ben tenuto ed ordinato nucleo di abitazioni
per poi proseguire nel bosco sino a raggiungere
Canfinello
e la sua ben affrescata chiesetta (h0,25;2,15).
Seguendo la strada asfaltata incontriamo e superiamo il
torrente che scende dalle pendici del Marigal per poi
scendere per entrare nell’abitato di
Borgone.
Attraversate le vecchie abitazioni, rientriamo nel bosco
dove incontriamo la
cappella a portale
e proseguiamo per prati sino ad arrivare a
Ceppo Morelli
(h0,35;2,50) che costeggiamo nella sua parte
bassa e, valicato
il caratteristico ponte ad arco sull’Anza
saliamo in direzione di Prequartera. Superata la
frazione, a causa della frana, siamo costretti ad
abbandonare la vecchia mulattiera e a procedere per un
buon tratto sull’asfalto fino a pervenire alle prime
case dell’abitato di Campioli da cui ci incamminiamo
lungo la strada che raggiunge gli stabilimenti e
l’imbocco della miniera al
Ribasso Morghen
(h0,55;3,45) Superati gli ultimi edifici, il
percorso torna a salire, all’asfalto si sostituisce una
polverosa strada sterrata che raggiunge: prima la
Cappella sotto Morghen e successivamente
il Morghen
m. 990 (h0,25;4,10). L’itinerario ritorna sulla
vecchia mulattiera che segue ora il corso dell’Anza e,
superato un
fitto bosco di conifere,
raggiungiamo il Ponte del Vaud da cui, ritornati in
sponda sinistra orografica dell’Anza, la costeggiamo
sino a raggiungere le belle
abitazioni di Pestarena
(h0,40;4,50). Fra le case si stacca una strada
che scende ripida fino ad una casa isolata da cui,
attraversato il ponte, iniziamo a risalire lungo il
sentiero che ci conduce alla piana di Fornarelli e,
superata la
Fonte Scheber,
saliamo a Borca per raggiungere
l’Hotel Alpi
(h0,40;5,30), splendido e ben tenuto albergo a
conduzione familiare con una ottima cucina che propone
piatti tipici del territorio curata personalmente dallo
Chef Carlo e dalla sig.ra Nicoletta.
Veniamo accolti con cordialità e simpatia dalla
gentilissima signora Nicoletta che subito si adopera per
servirci una abbondante e gustosa
“ Pasta alla Macugnachese ”
a cui fa seguito un ottimo roast beef ed uno squisito
misto di arrosti con contorni vari, il tutto annaffiato
da ottimi vini. Durante il pranzo veniamo raggiunti da
Maria Cristina e Tania,
preparate e professionali accompagnatrici
naturalistiche, ed inoltre Tania gestisce anche il
Rifugio Zamboni. Essendo la gita programmata per il
ritorno con il bus, è giocoforza fare i conti con
l’orario di partenza da Staffa ( ore 16,05 ) che dista
ancora circa una buona mezzoretta ed essendo già
le ore 15,15, non c’è tempo da perdere ma conviene
partire e compiere il tratto mancante camminando di buon
passo. Io per non correre il rischio di non arrivare in
orario alla partenza, decido di porre fine alla mia
escursione fermandomi a Borca ed attendere il bus per
riunirmi agli amici “ corridori ”. Per ingannare la
breve attesa, ritorno a Fornarelli per salutare il
mitico
Angelo Iacchini,
considerato dagli storici locali una vera “ enciclopedia
mineraria vivente ” e da noi conosciuto nel corso di un
nostro precedente passaggio. Fortunatamente lo incontro
e lo trovo in ottima forma, dopo i saluti di rito,
inevitabilmente si parla di miniere ed annessi e
connessi, orgogliosamente mi fa di nuovo visitare il suo
personale museo che lui chiama affabilmente “ la mia
officina ” in cui sono conservati molti degli
attrezzi originali
che venivano usati in miniera, purtroppo “
il tempo passa e più non torna
” per cui mio malgrado saluto il simpatico ed arzillo
Angelo, poi una veloce foto alla
miniera della Guia
e poi di corsa di nuovo a Borca dove arrivo giusto in
tempo per prendere il bus e riunirmi agli amici che
hanno completato nei tempi previsti il percorso e tutti
insieme
facciamo ritorno alla base
dopo aver trascorso una bellissima lunga escursione in
ottima compagnia
LINK:
http://www.caivilladossola.net/files/valle_anzasca_paesi.pdf
LINK:
www.hotelalpiborca.it
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