Val Sesia

Anello Monte Fenera m. 899
 

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:8-Novembre-2014                                                      

 Partenza da: Ara m. 430
 Dislivello totale: m.469
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 5,00

Come arrivare: Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano/Ghemme, quindi SS299 per Alagna Superati i paesi di Romagnano Sesia e Prato Sesia, alla grossa rotonda a fine tangenziale, si entra in Grignasco, dopo circa 1,5 km sulla destra si trova lindicazione per Ara; si sottopassa la ferrovia, e tenendo la sinistra seguire le indicazioni per Ara e Grotte; dopo una serie di tornanti si arriva ad Ara.


Il Monte Fenera sorge nella zona di basse montagne tra il Lago d’Orta e la Valsesia e si erge in posizione solitaria alle porte di Borgosesia.  Dalla sua cima (899 m) si può godere di un suggestivo panorama che spazia dalla pianura al massiccio cristallino del
Monte Rosa che presenta il suo spettacolo di ghiaccio e roccia. Il Fenera, è un’area di grande interesse sia dal punto di vista naturalistico che storico-antropologico; sul suo territorio furono ritrovati i resti dell’Uomo di Neanderthal e dell’orso delle caverne: il carsismo ha infatti formato varie cavità, nelle quali sono stati effettuati tali ritrovamenti, per tali ragioni nel 1987 è stato creato il Parco naturale del Monte Fenera. Il Parco è un punto di partenza per escursioni nel  territorio circostante dove storia, cultura e tradizioni hanno lasciato tracce importanti e riconoscibili. Per effettuare la nostra escursione ad anello, siamo partiti da Ara: parcheggiata l’auto, ci incamminiamo lungo    la via che porta alle grotte. In breve raggiungiamo una caratteristica chiesetta a destra della quale, parte il sentiero che conduce al Torrente Magiaiga e alle omonime grotte, sentiero che percorreremo al ritorno. Prima di raggiungere il cancello che immette alle grotte, sulla sinistra si stacca un sentiero contrassegnato dal N° 771 che risaliamo fino ad incontrare un largo camminamento che seguiamo per un breve tratto per prendere poi, sulla propria sinistra, un sentiero più stretto e in netta salita. Dopo circa 15 minuti dalla chiesa  e a quota 460 metri il sentiero rimonta un affioramento roccioso. Qui le tracce si fanno incerte per ridiventare evidenti ad ostacolo superato. Dopo circa mezz'ora di cammino a quota 580 metri si incontra una zona dove il sentiero diventa poco visibile ed incerto. Seguendo qualche ometto di sassi e i rari segni sulle piante, iniziamo a percorrere un lungo diagonale che ci porta in prossimità di un ripiano roccioso da cui si gode di una bella vista su Borgosesia e sul corso del fiume Sesia. Continuiamo nel bosco e raggiunto il “ pilastro di Okuto ″ continuiamo sino a pervenire il località San Quirico, dove si interseca il sentiero 770 proveniente da Fenera Annunziata. Continuiamo a seguire le indicazioni del sentiero 780 e giungiamo al punto panoramico del Passo dell’uomo Storto m. 665 da cui inizia la discesa verso le grotte. Viste le condizioni del particolare terreno, molto umido e scivoloso, decidiamo di ritornare sui nostri passi e proseguire oltre San Quirico con il sentiero contrassegnato come 770. Seguendo i segnavie posti sulle piante, superiamo la diroccata chiesa e giungiamo nella zona della cava che, superata, ci immette sulla sella in cui giunge anche l’itinerario 771 proveniente da Ara. Voltando a sinistra iniziamo a risalire il tratto finale che porta in vetta al Monte Fenera, strada facendo incontriamo un gruppo di escursionisti e fra questi individuiamo ed abbiamo finalmente il piacere di conoscere Marco, fino ad ora amico virtuale, di cui seguiamo da tempo le avventure molto ben documentate sul suo  sito  ( http://digilander.libero.it/archibondo/ ). Procediamo e siamo oramai in vista della colossale croce, eretta nel 1906 e alta oltre 12 metri, posta sulla sommità della Punta Bastia. Nonostante la relativa elevazione, la vetta si rileva un meraviglioso punto di osservazione e nella splendida giornata odierna
è possibile ammirare un panorama completo delle Alpi occidentali, e tutta la pianura sottostante. Seguendo il percorso pedonale che corre lungo il crinale, raggiungiamo la vicina punta minore del Monte Fenera su cui sorge lOratorio di S. Bernardo. Osservato un altro stupendo panorama, facciamo ritorno al punto in cui sono collocate delle panche e dei tabelloni illustrativi. Qui facciamo conoscenza con Marco e Roberta che nel frattempo ci hanno raggiunti e ci accomodiamo per consumare il nostro pranzo. Durante la sosta, Marco ci suggerisce un bel percorso alternativo da fare in discesa che consente di rientrare ad Ara evitando di percorre il ripido, ed oggi particolarmente scivoloso, sentiero 771 già in parte seguito in salita. Appreso che anche loro intendono scendere lungo questo itinerario, scattata la foto di gruppo, ci aggreghiamo a loro che molto gentilmente, ci accompagnano per un lungo tratto prima di lasciarci per dedicarsi alla ricerca funghi. Lasciamo la vetta e scendendo in direzione dell’Oratorio di San Bernardo dove, sulla destra troviamo le indicazioni del sentiero 772 per la Colma/Grignasco. Entriamo nel bosco, e raggiungiamo le rovine dell’Alpe Fenera, distrutto nel 1936 da un incendio, il cui pascolo è ormai quasi completamente scomparso, proseguiamo e ci ritroviamo sulla pista tagliafuoco che conduce a Colma m. 696. Continuiamo nel nostro cammino e, salutati Marco e Roberta, procediamo fino a Cerianelli dove, lasciata la pista forestale, il sentiero si inoltra nel fitto bosco in cui resistono secolari castagni, e superato il ponte sulla Boretta, dopo una breve salita siamo in vista di Bertasacco. Qui si presentano due possibilità per ritornare ad Ara: un giro corto e uno lungo, noi optiamo per il giro lungo e continuando nel bosco arriviamo ad una prima grotta carsica che anticipa la successiva conca in cui si trova il “ giardino delle Grotte di Ara ″ in cui scorre il Torrente Magiaiga che con le sue spettacolari cascate, nel corso dei secoli, ha contribuito a modellare la roccia carsica. Siamo oramai al termine della camminata ed in breve ci ritroviamo alla deviazione da cui avevamo preso avvio, ancora pochi passi e ci ritroviamo di nuovo al parcheggio al termine di una bella  escursione condotta fra boschi dai caldi colori autunnali, grotte carsiche e montagne  a perdita d’occhio.  

NB. Unica nota negativa la segnaletica della rete sentieristica, in alcuni casi poco presente o completamente assente.