
Lasciata
l’auto, raggiungiamo la strada provinciale che
attraversiamo per
dirigerci verso l’interno del paese
e, raggiunta una strettoia pieghiamo prima a destra
e subito dopo a sinistra dove troviamo
il sentiero che sale nel bosco.
Quando comincia a spianare, deviamo a destra e
continuiamo a percorrere il sentiero che si presenta
molto ben pulito
e mantenuto. Raggiungiamo un’ampia zona in cui il
bosco è stato tagliato recentemente creando uno
spazio aperto molto luminoso, pieghiamo a sinistra e
ci portiamo sulla strada di servizio che raggiunge
le due baite presenti e, risaliti alcuni tornanti,
giungiamo sulla strada asfaltata che arriva da Borgo
Fogliareccio (
percorso da noi già effettuato il 14 Marzo 2013
partendo dal Santuario della Madonna dello Scopello
) in località Vardarola (h0,40) dove, in
posizione molto panoramica, gli Alpini, in ricordo
dei partigiani, hanno posto un
monumento in sasso e
una lapide realizzando un’area di sosta: splendido
punto panoramico sulla bassa Ossola e sui Laghi. Dal
monumento saliamo al vicinissimo
Alpe Vargia
m. 440 da dove, a sinistra dell’unica baita, prende
avvio il sentiero che sale in direzione di Pianezza
e del Moncucco. In questo primo tratto il sentiero è
di difficile individuazione, dalla
sorgente
bisogna superare le roccette sovrastanti e
proseguire sulle tracce che si fanno via via più
visibili, si trovano anche radi sbiaditi bolli di
vernice blu che guidano alla presa dell’acquedotto.
Durante la salita
Attilio mette mano al falcetto
per liberare il sentiero dalla vegetazione che lo ha
invaso e, seguendo le poche vecchie tracce che
ancora resistono al passare del tempo, giungiamo
alla sella dove una
lapide
ricorda un tragico fatto ed il tubo dell’acquedotto
scende nel vallone per raggiungere la presa d’acqua.
Pieghiamo a sinistra e risalito ancora il ripido
bosco, abbandoniamo momentaneamente il sentiero per
spostarci lateralmente per raggiungere i
ruderi di quelle che erano le baite dell’Alpe Curtun
m. 720 (h1,00;1,40) ed
il bel balmo
che, ancora in ottime condizioni, forse serve
tuttora da ricovero a qualche temerario
frequentatore di questi luoghi selvaggi. Visitata la
zona, scattata la
foto ricordo,
decidiamo di ritornare sul “ sentiero ″ per
salire ancora ed arrivare al margine del solco
vallivo cui si ha una spettacolare ed impressionante
visione sull’incassato
Vallone dei Mulini.
Giunti a quota 920m. (h0,30;2,15) sostiamo ai
piedi dell’imponente sperone roccioso che ci
sovrasta per consumare il nostro solito spuntino,
arricchito dal dolce e dallo spumante che Claudio ci
ha voluto offrire
per festeggiare il suo compleanno.
( auguri Claudio e grazie per esserti sottoposto ad
un’aggiuntiva razione di fatica per portare fin
quassù un notevole peso supplementare ). Terminati i
festeggiamenti ci rimettiamo in cammino e, seguendo
in discesa
i chiari segni
lasciati dal nostro “ Pollicino Attilio ″,
ritorniamo all’Alpe Vargia ed alla Vardarola. Dopo
una breve sosta ristoratrice, decidiamo di
percorrere la strada asfaltata che, transitando per
Fogliareccio, raggiunge la bella
chiesa della Madonna dello Scopello
con il suo
secolare tasso
da cui, un breve tratto su sentiero ci riporta sulla
provinciale da dove svoltando a sinistra, ritorniamo
alla stazione di
Cuzzago
(h1,45;4,00).
Bellissima escursione su vecchi sentieri, in una
zona in cui la natura sta riprendendo il
sopravvento; per non dimenticare il passato e
rendere omaggio a chi nell’umiltà della fatica si è
fatto grande.
Link:
http://www.in-valgrande.it/Vallone-Mulini/Giumela.html