Valle Devero

Anello di Croveo

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:20-Novembre-2014                                                      

 Partenza da: Baceno m. 655
 Dislivello totale: m.250
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 3,00

Come arrivare: percorrere la superstrada del Sempione uscendo allo svincolo Crodo/ Valle Antigorio proseguire su SS 659 per 12,5 Km e superato il nuovo ponte di Silogno sul Rio Devero si entrare in paese, appena superarto il cartello Baceno, svoltare a sx e parcheggiare nella piazza Aldo Moro.

Parcheggiata l’auto, ci dirigiamo verso la piazza del Municipio da cui, scendendo lungo Via Rivera si raggiunge l’area del campo sportivo con un ponte in ferro che consente di attraversare il Torrente Devero. Si segue una pista sterrata nei prati avvicinandosi alle prime baite, tenendoci sulla destra risaliamo un breve tratto di sentiero a gradini che porta all’oratorio di Uresso. Da qui si continua dapprima in salita poi in piano fino a raggiungere un altro ponte di ferro sul Torrente Devero. Si attraversa e in leggera salita, passando sotto ai tubi delle condotte, si sale ai ruderi del vecchio abitato di Cuggine semisommerso dai rovi. Lasciandosi l’abitato alla propria destra ci si inoltra ancora nella valle, quindi si devia a destra e si comincia a salire su ripido sentiero a gradini che risale fino alla strada provinciale Baceno-Goglio in corrispondenza della “Cappella Grande”. Si segue quindi la strada asfaltata e al bivio segnalato per il Ponte della Baulina si prende a sinistra per andare ad ammirare il suggestivo ponte ad arco realizzato in pietra e le impressionanti marmitte dei giganti. Tornati sulla strada si risale fino alla piazza centrale del paese di Croveo, la frazione di Baceno  conosciuta ai più come porta d’accesso al Parco Naturale Veglia-Devero. Prima di proseguire nel nostro cammino, ci aggiriamo per il caratteristico paese visitando la parrocchiale, edificata nel 1621 e dedicata alla Natività di Maria Vergine. E’ una chiesa dal disegno molto semplice, con una bella porta in legno intarsiato datata 1650. Sul sagrato della chiesa è posto il monumento a Don Amedeo Ruscetta, prete viperaio di Croveo (in quel punto teneva lezioni di cattura dei rettili che venivano poi inviati ad istituti sieroterapici per l'estrazione del veleno). Lasciata la chiesa risaliamo fra le viuzze del’’ordinato paese e, raggiungiamo la parte vecchia del borgo dove ci aspetta il Sig. Proletti,  ( uno dei ragazzi a cui Don Ruscetta ha insegnato a maneggiare con sicurezza le vipere ) che molto gentilmente ci accompagna nella visita al caseggiato in cui è custodito il  vecchio torchio a leva di tipo  “piemontese”. L’edificio in pietra si presenta, completamente addossato ad un grande masso di frana che costituisce una delle pareti del fabbricato. Il Sig. Proletti ci illustra, con dovizia di particolari e competenza, le caratteristiche del torchio, e la funzione oltre che del torchio anche della macina presente all’interno dell’edificio. Il torchio infatti serviva a pressare ciò che in precedenza era stato macinato: pere, mele, canapa in autunno, noci in inverno (dalle quali si ricavava l’olio). In particolare era utilizzato per la pressatura delle pere “ i pir ″, una varietà con frutti a polpa dura, poco gradevoli al palato se mangiati crudi. Queste piccole pere tondeggianti venivano raccolte in avanzata stagione autunnale, frantumate (anche miste a mele) e torchiate per oltre un giorno. Il succo, lasciato fermentare, dava un vinello dolce a bassa gradazione. Ringraziato il nostro cortese accompagnatore, risaliamo sulla circonvallazione e  raggiungiamo l’area del villaggio turistico “ il Treno dei Bimbi ”, il vasto parco formato da ben 28 carrozze ferroviarie dismesse ed adattate per far fronte alle varie necessità di una struttura ricettiva. Attraversiamo la struttura ed iniziamo a scendere lungo il “ Sentiero Storico- Via dell’Arbola ” in direzione delle Marmitte di Croveo, il sentiero scorre delimitato a tratti da muretti in sassi e, superata una cappelletta sfiora i resti di antichi mulini e giunge al ponte ad arco delle  “ Caldaie di Croveo ”: un luogo spettacolare, recentemente valorizzato e reso ancora più accessibile in seguito all’installazione di scale a norma e adeguate barriere di protezione che consentono di spingersi fino ad un terrazzo da cui si gode una vista incomparabile sul vertiginoso baratro in cui precipita la cascata. Da questo privilegiato punto di osservazione, possiamo ammirare lo spettacolo costituito da due massi giganteschi disposti a capanna, dalla quale escono con impeto le acque del torrente per poi gettarsi in un profondo pozzo e le interessanti forme, create dai fenomeni erosivi,  mirabilmente lisciate dall’acqua che precipita nel vuoto. La visione di questo straordinario fenomeno naturale e la distensiva camminata ci hanno nel frattempo procurato un certo appetito e, visto che a poca distanza dal luogo, si trova il Ristorante Cistella, di cui abbiamo sentito parlare molto bene, decidiamo di provare e toccare con mano ( anzi con posate ) i menù proposti per la giornata. Al termine della verifica, dobbiamo riconoscere la veridicità dell’informazione e consigliamo di effettuare una fermata quando ci si trova in zona. Terminata la sosta, ritorniamo per un breve tratto di strada asfaltata fino alla deviazione per il Ponte della Baulina che raggiungiamo nuovamente per superarlo e risalire lungo la trattorabile che, oltrepassata una grossa cappella, si trasforma in mulattiera ed inizia a scendere rapidamente fino ad arrivare al lavatoio di Graglia dove termina sulla strada asfaltata. Ci dirigiamo verso l’oratorio di Graglia, edificato nel XVII secolo e dedicato a San Carlo Borromeo, poco prima di raggiungerlo, si prende la mulattiera sulla destra che scende fino a raggiungere l’inizio della strada asfaltata per Graglia. Si attraversa la strada per Uresso e si prende la bella mulattiera che con un tornante scende fino al ponte del campo sportivo di Baceno e da qui si risale alla piazzetta centrale del paese dove abbiamo parcheggiato. Prendendo come riferimento l’edificio dei Vigili del Fuoco ci avviamo verso la Chiesa Monumentale di Baceno, dedicata a San Gaudenzio, Monumento Nazionale e una delle Chiese più belle delle Alpi Occidentali, sulla cui facciata campeggia il gigantesco affresco del 1542 raffigurante l’immagine di San Cristoforo che porta il Cristo Bambino. Visitato l’interno e l’esterno dell’edificio ritorniamo all’auto dove concludiamo questa  interessante escursione ad anello che ha lasciato tutti soddisfatti, in particolare Rosi che stanca di seguire le nostre orme sul web, ha deciso di unirsi alla compagnia.

 

Itinerario che porta a camminare sui sentieri della storia: la zona di Baceno e Croveo è storicamente e tristemente famosa per i numerosi casi di uccisione per stregoneria: ben 55 persone furono condotte al rogo.