Valle Antigorio

Anello di Crevoladossola
( SULLE TRACCE DEI MULATTIERI )

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:7-Dicembre-2014                                                     

 Partenza da: Crevoladossola m.337
 Dislivello totale: m. 200
 Difficoltà: T/E
 Effettivo cammino h: 3,00

Come arrivare: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione, sino all’uscita per si esce allo svincolo per Crevoladossola e ci si indirizza verso il campo sportivo di, Crevola dove si parcheggia.

Il percorso di oggi ci porta alla scoperta delle belle mulattiere lastricate che costituivano la Via del Gries, l’importante via commerciale tra il milanese e la Svizzera interna, strada che prende nome dal suo punto culminate: il Passo Gries (2479 m). Si tratta di un itinerario commerciale che congiungeva Milano a Berna: dalla Lombardia, passava per le zone del Lago Maggiore e dell’Ossola, raggiungeva il Vallese attraverso il Passo Gries e giungeva infine nell’Oberland Bernese. Verso i mercati d'oltralpe venivano trasportati sale, segale e frumento, riso, sete, spezie e in particolare vino, di cui la Val d'Ossola era una forte produttrice. Verso sud venivano portati sui mercati italiani: lo sbrinz ( il più famoso formaggio elvetico ), bestiame, trementina, pelli e lana oltre ad oggetti di artigianato  ma anche prodotti di lusso come i cristalli di Engelberg. Il percorso dove un tempo transitavano mulattieri, mercanti, pellegrini e contrabbandieri, conosciuto come “ l’antica via del Gries ”, dal 2002 è entrato a far parte di uno dei 12 Itinerari  Culturali di interesse nazionale della Svizzera. L’itinerario, che ancora mantiene il nome di “ Via dello Sbrinz ” o “Sbrinz Route” , è un viaggio in sette tappe da Lucerna a Domodossola  per chi, al passo lento delle montagne, vuole riscoprire l’emozione di camminare sui sentieri della storia dove un tempo transitavano i mulattieri. Per i mulattieri era di vitale importanza trovare le tratte più brevi da una valle alpina all’altra, per effettuare i loro scambi di beni di primo sostentamento. Così nacque l’itinerario dello Sbrinz, il più breve collegamento attraverso le Alpi, che permetteva di trasportare e commercializzare grandi quantità di formaggio lungo questa via, che quindi ne prese il nome. Tratti di quest’antichissima mulattiera sono ancora oggi visibili e praticabili ed è possibile seguire parte dell'itinerario escursionistico sugli antichi sentieri che oggi andiamo a ripercorrere nel tragitto che si sviluppa nel territorio di Crevoladossola. Il percorso parte dalla Chiesa di Crevoladossola dove si possono ammirare bellissime vetrate policrome, realizzate dalla bottega artigiana di Hans Funk ( uno dei più importanti vetrai Bernesi dell’epoca ), che giunsero a Crevola trasportate a dorso di mulo lungo la Via del Gries. Visitato l’interno della chiesa ed il Battistero che ancora conserva gli affreschi originali ed il fonte battesimale, si scende lungo stradine secondarie alla Centrale Enel progettata dall'architetto milanese Piero Portaluppi nel 1923 e completata nel 1925. Si prosegue fino a Solaro dove inizia la bella mulattiera che, costeggiando il Fiume Toce, raggiunge le località Canova m.340. Proseguendo in direzione di Arzalö, sottopassato il viadotto, giungiamo al bivio per Oira e lasciando a sinistra il sentiero che sale a raggiungere la strada asfaltata, proseguiamo costeggiando il fiume ed in breve perveniamo al bellissimo ponte ad arco in pietra che consente di superare il fiume e di arrivare a Pontemaglio m. 360 il cui toponimo sembrerebbe derivare dall’esistenza di un antico maglio dedicato alla lavorazione del ferro e del ponte romanico che unifica le due sponde del Toce. L’agglomerato antico conserva strutture architettoniche che riportano gli stemmi della famiglia feudale De Rodis presenti anche nel pregevole oratorio di S. Croce. Terminata la visita alla frazione ritorniamo sui nostri passi che ci riportano al bivio per Oira, salendo a destra raggiungiamo la strada della Val Formazza in località Arzalö dove sorge l’omonima cappella risalente al 1730 e dedicata alla Madonna Addolorata. Attraversata la strada, l’antica via Francisca sale gradatamente  in direzione della Villa Superiore le cui abitazioni poste su di un elevato dosso, costruite con grossi blocchi di sarizzo, inducono a supporre che si trattasse di un villaggio fortificato. Scendiamo sino al piazzale dove sorge la chiesa di Oira datata 1637  ( l’unica della Diocesi di Novara dedicata a San Mattia ). Oira, con clima mite anche d’inverno, si è conquistata l’appellativo di giardino dell’Ossola e approfittando della giornata odierna che lo conferma pienamente, sostiamo sul sagrato per consumare il nostro pranzo godendoci il panorama. Alla ripresa del cammino, superiamo il lavatoio e raggiunta la parte alta della Villa di mezzo visitiamo il mulino, ristrutturato nel 2013, le cui ruote per secoli hanno macinato tanto grano e tanta storia di Oira. Ritornati in paese, si prende la mulattiera con codice G00b che risale nel bosco raggiungendo una zona con terrazzamenti realizzati con massi ciclopici. Il sentiero prosegue ampio fino poco oltre Preminoira, quindi si sale a Bisogno lungo la strada asfaltata, si attraversa il paesino e si scende all’oratorio con un bellissimo tratto di mulattiera a gradini scavati nella roccia, qui incontriamo e facciamo conoscenza con Albino, un simpatico ragazzo che sta accudendo alle sue mucche e con il quale scambiamo quattro piacevoli chiacchiere. Salutato Albino, proseguiamo nel bosco a mezza costa fino ad incrociare le condotte forzate che superiamo su un ponticello di legno e quindi seguendo la mulattiera e i cartelli indicatori ritorniamo in centro a Crevoladossola.

 LINK: http://www.oira.it/