Come arrivare:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce,
proseguire seguendo la Statale del Sempione, sino
all’uscita per
si esce allo svincolo per Crevoladossola
e ci si indirizza verso il campo sportivo di, Crevola
dove si parcheggia.
Il percorso di oggi ci porta alla
scoperta delle belle mulattiere lastricate che
costituivano la Via del Gries, l’importante via
commerciale tra il milanese e la Svizzera interna,
strada che prende nome dal suo punto culminate: il Passo
Gries (2479 m). Si tratta di un itinerario commerciale
che congiungeva Milano a Berna: dalla Lombardia, passava
per le zone del Lago Maggiore e dell’Ossola, raggiungeva
il Vallese attraverso il Passo Gries e giungeva infine
nell’Oberland Bernese. Verso i mercati d'oltralpe
venivano trasportati sale, segale e frumento, riso,
sete, spezie e in particolare vino, di cui la Val d'Ossola
era una forte produttrice. Verso sud venivano portati
sui mercati italiani: lo sbrinz ( il più famoso
formaggio elvetico ), bestiame, trementina, pelli e lana
oltre ad oggetti di artigianato ma anche prodotti di
lusso come i cristalli di Engelberg. Il percorso dove un
tempo transitavano mulattieri, mercanti, pellegrini e
contrabbandieri, conosciuto come “ l’antica via del
Gries ”, dal 2002 è entrato a far parte di uno dei 12
Itinerari Culturali di interesse nazionale della
Svizzera. L’itinerario, che ancora mantiene il nome di “
Via dello Sbrinz ” o
“Sbrinz Route”
, è un viaggio in sette tappe da
Lucerna a Domodossola
per chi, al passo lento delle montagne, vuole riscoprire
l’emozione di camminare sui sentieri della storia dove
un tempo transitavano i mulattieri. Per i mulattieri era
di vitale importanza trovare le tratte più brevi da una
valle alpina all’altra, per effettuare i loro scambi di
beni di primo sostentamento. Così nacque l’itinerario
dello Sbrinz, il più breve collegamento attraverso le
Alpi, che permetteva di trasportare e commercializzare
grandi quantità di formaggio lungo questa via, che
quindi ne prese il nome. Tratti di quest’antichissima
mulattiera sono ancora oggi visibili e praticabili ed è
possibile seguire parte dell'itinerario escursionistico
sugli antichi sentieri che oggi andiamo a ripercorrere
nel tragitto che si sviluppa nel territorio di
Crevoladossola. Il percorso parte dalla
Chiesa di Crevoladossola
dove si possono ammirare bellissime
vetrate policrome,
realizzate dalla bottega artigiana di Hans Funk ( uno
dei più importanti vetrai Bernesi dell’epoca ), che
giunsero a Crevola trasportate a dorso di mulo lungo la
Via del Gries. Visitato
l’interno della chiesa
ed il
Battistero che ancora conserva gli
affreschi originali
ed il
fonte battesimale,
si scende lungo stradine secondarie alla
Centrale Enel
progettata dall'architetto milanese Piero Portaluppi nel
1923 e completata nel 1925. Si prosegue fino a Solaro
dove inizia la bella mulattiera che,
costeggiando il Fiume Toce,
raggiunge le località
Canova
m.340. Proseguendo in direzione di Arzalö, sottopassato
il viadotto, giungiamo al bivio per Oira e lasciando a
sinistra il sentiero che sale a raggiungere la strada
asfaltata, proseguiamo costeggiando il fiume ed in breve
perveniamo al bellissimo
ponte ad arco
in pietra che consente di superare il fiume e di
arrivare a
Pontemaglio
m. 360 il cui toponimo sembrerebbe derivare
dall’esistenza di un antico maglio dedicato alla
lavorazione del ferro e del ponte romanico che unifica
le due sponde del Toce.
L’agglomerato antico conserva strutture architettoniche
che riportano gli stemmi della famiglia feudale De Rodis
presenti anche nel pregevole
oratorio di S. Croce.
Terminata la visita alla frazione ritorniamo sui nostri
passi che ci riportano al bivio per Oira, salendo a
destra raggiungiamo la strada della Val Formazza in
località
Arzalö
dove sorge
l’omonima cappella
risalente al 1730 e dedicata alla Madonna Addolorata.
Attraversata la strada, l’antica via Francisca sale
gradatamente in direzione della
Villa Superiore
le cui abitazioni poste su di un elevato dosso,
costruite con grossi blocchi di sarizzo, inducono a
supporre che si trattasse di un villaggio fortificato.
Scendiamo sino al piazzale dove sorge la chiesa di Oira
datata 1637 ( l’unica della Diocesi di Novara
dedicata a San Mattia
). Oira,
con clima mite anche d’inverno, si è conquistata
l’appellativo di giardino dell’Ossola e approfittando
della giornata odierna che lo conferma pienamente,
sostiamo sul sagrato per consumare il nostro pranzo
godendoci il panorama. Alla ripresa del cammino,
superiamo il lavatoio e raggiunta la parte alta della
Villa di mezzo visitiamo
il mulino,
ristrutturato nel 2013, le cui
ruote
per secoli hanno macinato tanto grano e tanta storia di
Oira. Ritornati in paese,
si
prende la mulattiera con codice G00b che risale nel
bosco raggiungendo una zona con terrazzamenti realizzati
con
massi ciclopici.
Il sentiero prosegue ampio fino poco oltre
Preminoira,
quindi si sale a Bisogno lungo la strada asfaltata, si
attraversa il paesino e si scende all’oratorio con un
bellissimo tratto di mulattiera a
gradini scavati nella roccia,
qui incontriamo e facciamo conoscenza con
Albino,
un simpatico ragazzo che sta accudendo alle sue mucche e
con il quale scambiamo quattro piacevoli chiacchiere.
Salutato Albino, proseguiamo nel bosco a mezza costa
fino ad incrociare le
condotte forzate
che superiamo su un ponticello di legno e quindi
seguendo la mulattiera e i cartelli indicatori
ritorniamo in centro a Crevoladossola.
LINK:
http://www.oira.it/
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