Come arrivarci:
Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano /Ghemme.
quindi SS299 per Varallo - Alagna. Giunti alla seconda
uscita della tangenziale di Varallo seguire a destra le
indicazioni per Fobello/Cervatto. Risalita interamente
la Val Mastallone, si arriva a Rimella, da qui si sale
alla frazione San Gottardo ( 22 km. ) dove parcheggiamo
l’auto.
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Con i “ tempacci che corrono ″, approfittiamo della
bella giornata per compiere un’escursione che ci porterà
a ripercorrere parte dei sentieri che gli alpigiani
walser hanno calpestato per secoli praticando
l’allevamento del bestiame. Da Rimella, antica colonia
walser, saliamo in auto alla frazione San Gottardo
dove parcheggiamo nei pressi della
partenza del sentiero
per l’Alpe Pianello, contrassegnato dal segnavia N° 458
e, lasciata l’auto lungo la carrozzabile, sulla
sinistra, imbocchiamo il sentiero GTA, in breve
incontriamo la cappella detta “ della Posa dei Morti ”
m. 1395, edificata nel luogo in cui venivano fatti
sostare i defunti provenienti da Campello Monti prima di
essere tumulati nel cimitero di Rimella; la
data incisa nella pietra
incastonata sotto la croce, ricorda la fine di quei
lunghi cortei funebri. Continuiamo lungo il sentiero che
in leggera salita percorre il rado bosco e
raggiungiamo
l’Alpe Selletta
m. 1447 (h0,20) situato sulla dorsale soprastante
S. Gottardo.
Al bosco si sostituisce ora un ampio pascolo che copre
tutto il versante occidentale della valle. Il sentiero
sorpassa gli agglomerati di Van 1470 m e Versch 1525 m,
guada alcuni rigagnoli
che scendono dal Pizzo o Blatte e giunge al
bivio per l'Alpe Pianello.
Innalzandosi ancora nel pascolo aperto, passa a monte
delle ultime baite e di una
cappelletta,
contorna un risalto roccioso portandosi alla
Bocchetta, detta anche di Rimella
e in dialetto walser Schtroner Vurku (h1,40;2,00).
Nei pressi,
sotto la croce,
sorge l’altare dedicato alla memoria di
Padre Giovanni Gallino
fondatore del GRIM, già esponente di spicco della
Sezione di Varallo. Dopo esserci gustati lo spettacolare
panorama che si ha la possibilità di vedere dalla
Bocchetta, scattiamo la
foto di gruppo
ed iniziamo a scendere in direzione dell’Alpe
Pianello
m.1801 (h0,15;2,15). L’alpe, composto da numerose
baite, si trova in zona molto panoramica da cui si gode
una visione stupenda sul Monte Rosa. L’alpe è “caricato″
dalla signora Graziella che troviamo intenta a lavorare
il latte della mungitura mattutina che, trasformato in
ottimo formaggio,
sarà nostra premura acquistare prima di scendere a
valle. Poco discosta, sorge la
Capanna sociale Città di Borgomanero
aperta da giugno a ottobre nei fine settimana: il
funzionamento della struttura è garantito dalla gestione
volontaria dei soci della sezione. Chi, come noi, ha
avuto modo di vivere l’esperienza di “ gestore ″ in un
rifugio di montagna ricorda con entusiasmo le casuali
amicizie che sono nate con gli occasionali
frequentatori: amicizie che si sono consolidate nel
tempo tanto da trasformarsi in un rapporto continuativo
fra persone che arrivano a considerare quasi una
tradizione ritornare al rifugio negli anni
successivi quando si ripropone il proprio turno di
gestione. Gestire un rifugio, anche per un periodo molto
limitato, significa anche arricchirsi di esperienza
umana. Esperienza che noi abbiamo fatto incontrando
tante persone e anche qualche “ collega ″ come
Luigi,
da noi conosciuto durante una precedente escursione
quando, passando dall’Alpe Pianello lo abbiamo
incontrato intento a gestire la Capanna Sociale. In
seguito, Luigi è venuto a trovarci, durante il nostro
turno di gestione al Rifugio Ferioli, e da una casuale
conoscenza è nata e si è consolidata un’amicizia. Per
ricambiare a nostra volta la visita, saliamo nuovamente
all’Alpe Pianello con la speranza di ritrovare Luigi. Il
nostro desiderio viene appagato e, come speravamo,
troviamo Luigi che in compagnia di Vittorio ed Emilio
stanno effettuando le operazioni di chiusura al termine
del loro turno di gestione. La sorpresa è grande e, dopo
i saluti di rito, gli amici si adoperano per metterci a
nostro agio offrendoci subito un rinfrescante aperitivo
mentre
Vittorio
si mette ai fornelli e con l’abilità di uno chef,
prepara un ottimo ragù alle verdure che servirà a
condire una succulenta pasta a cui farà seguito: carne
alla griglia, affettati e formaggi misti, il dolce, il
caffè e l’ammazza caffè. “
A
tavola non si invecchia
″ si usa dire e per certi versi è vero, però è
altrettanto vero che il tempo passa rapidamente e,
mentre il tempo passa, le nuvole avanzano tanto che
incominciano a cadere le prime gocce di pioggia. Dopo la
tradizionale
foto ricordo,
salutiamo e ringraziamo gli amici che ci hanno riservato
un trattamento di primordine non facendoci mancare nulla
e dandosi un daffare che ci ha positivamente sorpresi, e
anche un poco imbarazzati da tanto è stato
spontaneo e sincero, e ci apprestiamo ad iniziare la
discesa. Mentre abbandoniamo l’alpe e iniziamo la
discesa dirigendoci verso l’Alpe Rondecca per compiere
il giro ad anello, la pioggia aumenta di intensità
costringendoci ad indossare gli indumenti protettivi.
Superato l’Alpe Ratte, perveniamo all’Alpe Rondecca
e qui la pioggia, tanto per non smentire l’andamento
meteo di questa anomala estate autunnale, si trasforma
in un
violento acquazzone.
Per quanto possibile scendiamo velocemente e
raggiungiamo la frazione di San Gottardo con la sua
bella
chiesa sovrastata dall’altrettanto bel campanile.
Superiamo il borgo e mentre la pioggia diminuisce di
intensità ritorniamo sulla carrozzabile dove recuperiamo
le auto e ci possiamo finalmente asciugare (1,45;4,00).
Nonostante tutto, la pioggia non è riuscita a rovinare
una gita veramente piacevole che ci ha dato la
possibilità di ritrovare dei carissimi amici che
ricorderemo con piacere per la loro simpatia e
disponibilità e che ci auguriamo di avere nostri graditi
ospiti durante la nostra prossima gestione al Rifugio
Ferioli.
Link:
http://www.cai-borgomanero.it/struttura/pianello.htm
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