Cusio

Anello del Monte Briasco m.1182

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:9-Gennaio-2014                                                    

 Partenza da: Artò m. 660
 Dislivello totale: m. 522
 Difficoltà:T/E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivare: Autostrada A26, casello di Borgomanero si prosegue per Gozzano/Alzo di Pella, da qui si seguono le indicazioni per Artò. Attraversato il paese si raggiunge il campo sportivo dove si lascia l’auto nel comodo parcheggio.

Passata l’Epifania, alla quale riconosciamo il grande merito di portarsi via tutte le feste, ci avviamo a iniziare il nuovo anno facendo le stesse cose fatte in precedenza ma in un anno diverso. La vita si ripresenta sempre uguale ma camuffata da un’apparenza di cambiamento cha in sostanza, e per fortuna,  si traduce solo in un numero: 2014, anziché 2013. Resettando tutto quanto fatto in precedenza, partiamo pieni di entusiasmo con la certezza che grandi cose saranno lì ad attenderci nel corso del nuovo anno che siamo certi ci riserverà nuove opportunità ed infinite emozioni in ambito escursionistico. Come all’inizio dello scorso anno, nonostante la neve sia caduta in abbondante quantità, non abbiamo molta voglia di calpestarla per cui cerchiamo percorsi a bassa quota che ci permettano di camminare ancora sulla terra. Consultandoci con gli amici stabiliamo che non abbiamo una grande conoscenza della zona che circonda il Lago d’Orta per cui le nostre ricerche si indirizzano a trovare un itinerario che ci permetta di visitare quest’area da noi ancora poco esplorata. Come si dice: “ l’unione fa la forza ″ ed ecco che, dalle singole proposte, scaturiscono una serie di percorsi a media quota che, escludendo la neve, consentono di percorrere il territorio che in passato è stato interprete della nostra storia. La scelta cade su un itinerario ad anello che, con partenza dalla frazione di Artò raggiunge la massima elevazione della giornata rappresentata dal Monte Briasco m. 1182 per poi percorrere la cresta, che identifica il confine fra il Cusio e la Valsesia, arrivare alla Colma ed iniziare a scendere per rientrare di nuovo ad Artò. Il Monte Briasco è denso di memorie partigiane: sulle sue pendici si incontrarono i primi resistenti borgosesiani guidati da Cino Moscatelli; ed il monte ha rappresentato un punto d’incontro ed uno snodo fondamentale per tutte le formazioni partigiane operanti in Valsesia e nel Cusio. Lasciata l’auto nel comodo parcheggio del campo sportivo, ci incamminiamo seguendo le indicazioni del segnavie N° T36 che porta a raggiungere il bivio per l’Alpe Farauda m. 777. Seguiamo la strada poderale che entra nel bosco e lo percorre lungamente sino a raggiungere il bivio per Piana dei Monti; abbandoniamo il sentiero T36 e proseguiamo in direzione dell’Alpe dei Merli m. 839 (h0,55) che superiamo per proseguire diritti e arrivare successivamente a raggiungere l’Alpe Soliva m. 931 (h0,20;1,15). Risalendo la bellissima faggeta percorriamo il versante in ombra e la neve ricopre il suolo in misura ancora abbondante, perveniamo alle dirute baite di quello che un tempo era  l’Alpe Crosiggia m. (h0,35;1,50) che superiamo per raggiungere in breve il passo chiamato Sella del Gallo m. 1052. Dalla sella il sentiero si alza ripidamente e snodandosi tra stupendi faggi raggiunge una ripiano attrezzato con rudimentali tavoli e panche e poco oltre si raggiunge la sommità del Monte Briasco m. 1182 (h0,25;2,20). Una grossa croce e alcune targhe commemorative adornano la cima su cui sventola orgogliosamente anche la bandiera tricolore. Scattiamo la foto ricordo ci incamminiamo lungo l’innevato sentiero che scende in direzione della colma, la neve è compatta e si procede abbastanza agevolmente, anche se con le dovute cautele. Percorrreno la cresta, superiamo il Monte Ginivella m. 1107 (h0,20;2,40) raggiungiamo la strada della Colma proprio in prossimità del passo m. 942 (h0,40;3,20)  che delimita il confine fra le Province del Verbano Cusio Ossola e di Vercelli, risaliamo per un breve tratto e raggiungiamo l’area su cui sorge la Cappelletta della Colma, attrezzata con  area pic-nic dove effettuiamo la nostra sosta pranzo. Terminato il veloce spuntino, attraversiamo la strada e ci immettiamo su quella che all’apparenza è una pista forestale ma che in breve si trasforma in un poco agevole sentiero solcato dal displuvio delle acque e completamente privo di segnalazioni. Consultando la cartina, continuiamo sul sentiero che, scendendo a destra, attraversa una valletta  e prosegue a tratti invaso da piante rovinosamente cadute che ostacolano il cammino fino a che, finalmente fuori dal bosco, raggiungiamo l’Alpe Mangiarone ed il limitrofo Alpe Lauger m. 667 (h0,45;4,05). Siamo ora sulla strada asfaltata e da questo punto non ci rimane che percorrere i circa due chilometri che ci riportano a raggiungere il bivio superato al mattino e conseguentemente il parcheggio dove ci attende l’auto (h0,25;4,30). Sulla via del ritorno, dato che gli amici non sono mai stati al Santuario della Madonna del Sasso lo raggiungiamo e dalla sua panoramicissima balconata, prima che il sole ci abbandoni, scattiamo le ultime foto al sempre bellissimo Lago d’Orta e alla sua suggestiva Isola di San Giulio. Poi tutti a casa al termine di una bella giornata trascorsa in compagnia tra boschi e sentieri che gran parte hanno avuto nella storia.

 

Vedi anche: http://www.in-montagna.it