ValGrande

Corte Bué m. 888
 

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:25-Marzo-2014                                                    

 Partenza da: Alpe Ruspesso m. 937
 Dislivello totale: m. 738
 Difficoltŕ:E
 Effettivo cammino h: 4,45

Come arrivare: Da Verbania si sale in direzione di Santino da cui si svolta a sinistra seguendo le indicazioni Alpe Ompio che si raggiunge dopo aver percorso circa 7 Km. di strada asfaltata che sale armoniosamente tra i boschi del versante meridionale del Monte Castello per terminare nei pressi dell’Alpe Ruspesso.

Raggiunto il termine della strada asfaltata, ci incamminiamo in direzione del Rifugio Fantoli (h0,10), costruzione di proprietŕ del C.A.I di Pallanza. Poco prima di raggiungere il rifugio, una chiara segnaletica indica la direzione da seguire per raggiungere l’Alpe Basseno: sentiero che, vista la ancora abbondante quantitŕ di neve che ricopre i sovrastanti pendii, intendiamo percorrere oggi. Il sentiero, raggiunge la dorsale e, attraversando estesi boschi di faggio, betulle e castagno, inizia ad introdursi  nella bassa Valgrande offrendo ampi scorci panoramici sul tortuoso corso del Torrente San Bernardino che, con il fragoroso tumulto dell’acqua che scorre nel profondo solco della valle ci accompagnerŕ per tutto il percorso. Giunti allAlpe Basseno m. 879 (h0,40;0,50)) effettuiamo una breve sosta per goderci lo spettacolare panorama che si para davanti a noi e che abbraccia la Valgrande da Sud a nord giungendo sino al Mottac e ai confini con la Valle Vigezzo. Da qui si discende il prato antistante l'alpe, seguendo la traccia che poi diventa sentiero entriamo nel bosco di betulle sottostante e raggiungiamo la palina segnaletica posta alla quota di circa m. 820 (h0,10;1,00) che indica le varie localitŕ raggiungibili da questo bivio. Noi seguiamo le chiare indicazioni per Bué e proseguiamo sul sentiero a tratti interrotto dai rami che il peso della neve ha fatto cadere intralciando il percorso che, per quanto nelle nostre possibilitŕ, cerchiamo di eliminare. Il sentiero si innesta sull’itinerario che proviene da Bignuno ed inizia a risalire lungo quella che era l’antica “ strŕ di Vacch ″ che grazie alla maestria con cui era stata costruita, si presenta ancora in buono stato di conservazione, giungiamo al bivio per il Ponte di Velina (h0,25;1,25) da cui parte il sentiero detto “ delle piantelle ″, i tempi di percorrenza indicati per le raggiungere le varie localitŕ, a nostro parere, sono molto discutibili e da considerarsi molto approssimativi. Dopo aver seguito tutte le pieghe della valle, superiamo gli ostacoli costituiti dalle numerose piante che in questo ultimo tratto sono cadute a seguito delle copiose nevicate, risaliamo il versante  Nord Orientale dei Corni di Nibbio e raggiungiamo gli oramai inselvatichiti prati che ricoprono il grande costone su cui sorgono le numerose baite  di Corte di Bué: il corte maggengale del comune di San Bernardino Verbano dove le famiglie degli alpigiani si trasferivano per trascorrervi il periodo dalla primavera all’autunno. Dal Corte si gode di un’ottima vista sulla Val Grande, Togano, Pedum, Cima Tuss, Cima Sasso, la Colma di Belmello ed i Corti di Velina che, sul versante opposto della valle, emergono dal bosco. Secondo quanto raccolto e pubblicato da Daniele Barbaglia e Renato Cresta in ( Genti e luoghi di Valgrande, Alberti Libraio Editore, Marzo 2002 ): “ Bué č un antico corte risalente probabilmente al XIV secolo in cui salivano una ventina di famiglie di Rovegro, con una sessantina di bovine, con la loro piccola corte di pecore, capre, maiali. Nel 1965 ancora un centinaio di anime animava questo angolo di Valgrande. Sui brevi appezzamenti si coltivavano anche segale e patate, per non dimenticare che i boschi circostanti fornivano abbondante raccolto di castagne ″. In compagnia degli amici del Gruppo Escursionisti Valgrande, raggiungiamo la baita dell’associazione (h1,05;2,30), da loro stessi ristrutturata ed adibita a rifugio a disposizione dei soci, qui č prevista la sosta pranzo e tutti si mettono subito all’opera: chi accende il fuoco nella stufa, chi provvede ad approvvigionare l’acqua e, con nostra grande sorpresa, Peppo coadiuvato da Lucia, si trasforma in abilissimo “ master chef ″, altro che Gordon Ramsay. In men che non si dica, vengono servite delle abbondanti porzioni di succulente penne al ragů, a cui tutti facciamo onore gustandole con molto piacere. Terminato di pranzare, rigovernate le stoviglie, riordinato il locale, ci trasferiamo all’esterno per la classica foto ricordo e, dopo aver visitato il bivacco ristrutturato sempre ad opera del Gruppo Escursionisti Valgrande, ci mettiamo in cammino per intraprendere la via del ritorno. Viste le condizioni del sentiero alto, in cui la neve č presente solo a tratti sul percorso, decidiamo di rientrare seguendo quella che solitamente rappresenta la normale via di accesso al corte. Lasciamo l’alpe ed iniziamo a risalire lungo il sentiero che si alza ripido sino a raggiungere la deviazione per la Colma di Vercio ed il Monte Faič, da questo punto volgiamo a sinistra ed in moderata salita superiamo diverse vallette, prestando particolare attenzione a quelle che risultano invase dalle slavine cadute dalle alture sovrastanti. Superati i punti “ critici ″ raggiungiamo la localitŕ “ Belmell Frecc ″(h1,30;4,00) dove č posta la lapide commemorativa che ricorda la caduta di un aereo da ricognizione nel 1935. Ancora un tratto in leggera ascesa e giungiamo alla sella su cui sorge la bacheca  che demarca i pascoli della Val Grande definendo il confine fra due mondi (h0,20;4,20). Ora non ci resta che compiere l’ultimo tratto di sentiero che ci conduce prima, ad Ompio dove passando di fianco al ristrutturato Rifugio Fantoli chiudiamo l’anello del nostro giro odierno, ritorniamo sulla strada di servizio all’alpe ed in breve siamo di nuovo al parcheggio di Ruspesso al termine di un percorso molto appagante (h0,25;4,45). 

 

Un ringraziamento agli amici del GEV per la loro cortese ospitalitŕ ed in particolare allo “ Chef Peppň ″ che si č premurosamente adoperato per rifornirci dei carboidrati necessari ad affrontare la giornata.