Valle Ossola

Alpe Basciot m.790

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:6-Febbraio-2014                                                    

 Partenza da: Premosello m. 222
 Dislivello totale: m. 684
 Difficoltà:E/EE
 Effettivo cammino h: 5,00

Come arrivare: Da Gravellona Toce si procede sulla Statale del Sempione fino all’uscita di Premosello. Usciti dalla Statale: si attraversa il ponte sul Fiume Toce, si raggiunge Cuzzago e si prosegue fino ad arrivare in paese dove nei pressi del Municipio si parcheggia l’auto.

Le abbondanti precipitazioni nevose di questi ultimi giorni hanno reso pericoloso avventurarsi a quote elevate dove il pericolo valanghe è molto alto per cui è vivamente sconsigliato avventurarsi su terreni innevati. La voglia di muoversi è comunque tanta e approfittando di uno spiraglio di bel tempo decidiamo di fare un’uscita tranquilla, ad una quota non superiore agli 800 metri, dove il terreno sia sgombro dalla neve: la scelta cade sullo sconosciuto Alpe Basciot. Giunti a Premosello, ci riuniamo agli amici e tutti assieme ci incamminiamo lungo Via don G. del Boca, che seguiamo fino a raggiungere la fontana di Via Garibaldi. Svoltando a sinistra proseguiamo su di una bella mulattiera ed uscendo dal paese giungiamo al trascurato Oratorio (h0,10) e all’adiacente cappella votiva posta all’incrocio di diversi sentieri. Da questo punto continuiamo sulla destra seguendo la  larga mulattiera che porta a raggiungere in successione: un baitino, una baita con rinnovati terrazzamenti ed infine    l’Alpe Mota Rossa m. 356 (h0,15;0,25). Raggiunto un bel punto panoramico, proseguiamo su di un agevole sentiero fino all’Alpe Pian del Manico m.479 (h0,20;0,45). Dalle baite, salendo nel bosco, lasciamo sulla destra il bivio per l’Alpe Sciarina e proseguiamo su vecchi scalini che ci permettono di raggiungere la radura su cui sorge l’Alpetto Cornala m. 638 (h0,35;1,20). Dall’alpe il sentiero entra lungamente nella valle del Rio Crot e, dopo un lungo saliscendi perveniamo all’unico punto in cui si può effettuare l’attraversamento (h0,40;2,00). Guadato il Rio Crot, risaliamo nel bosco in cui ancora sono presenti alcuni grossi esemplari di alberi di castagno che ci preavvertono dell’arrivo all’Alpe Basciot m.790 (h0,15;2,15). Si tratta dell’alpe segnato sulla cartografia IGM come “ I Tre Asciot ″, curioso esempio di errore di trascrizione, dall’originale “ Basciot ″. ( A tale proposito si veda quanto pubblicato da Ferruccio Rossi alla voce Toponimi e Cartine: http://www.in-valgrande.it/Crot/Rio-Crot-Rio-del-Teu.html ). Dall’alpe si sale ancora sino a raggiungere la quota di m. 906 dove si trova un balmo che nelle intenzioni dei vecchi frequentatori era destinato a diventare un ricovero più sicuro e confortevole. Ritornati all’Alpe Basciot, ci aggiriamo fra le sue rovine ed il pensiero corre riconoscente a coloro che, per necessità, hanno frequentato questo luogo impervio. Nel frattempo, in conseguenza dell’elevata temperatura, i rami delle piante rilasciano la neve che vi si era depositata e la inattesa doccia ci  convince a ritornare velocemente sui nostri passi. Ritornati al Rio Crot, lo superiamo nuovamente e, giunti nei pressi di una vecchia condotta dell’acqua, ci innalziamo diagonalmente seguendo un sentiero non segnalato che, al termine di un lungo traverso, ci conduce a sbucare sulla strada che sale all’Alpe La Motta. Svoltiamo a sinistra ed in breve raggiungiamo l’area feste,  su cui sorge la nuova costruzione, ed il vicino Oratorio dell’Alpe Lut m.772  (h1,00;3,15) dove sostiamo nell’area predisposta per ammirare lo splendido panorama e per consumare il nostro pasto. Terminato il pranzo, ci incamminiamo lungo il sentiero a gradini che scende ad incontrare la strada asfaltata (h0,15;3,30) che percorriamo in discesa sino a raggiungere la diga del bacino della “Società cooperativa elettrica Pro Colloro” che dal 1929 fornisce energia ai soci nei Comuni di Premosello e Vogogna. Scattata la foto ricordo, continuiamo a seguire la strada asfaltata e raggiungiamo la solare terrazza che domina l’Ossola su cui è adagiata la frazione di Colloro in cui si nota lo svettante campanile che sovrasta la chiesa dedicata a San Gottardo, Santo Patrono che si festeggia il 4 di Maggio con una processione nelle vie del paese che termina con la distribuzione del pane nero benedetto. Ci rechiamo al locale circolo (h0,30;4,00) dove ci concediamo una breve pausa per consumare un corroborante caffè.  Rinfrancati nel corpo e nello spirito, riprendiamo il cammino e scendiamo lungo la vecchia mulattiera che porta a Premosello. Superiamo la Cappella continuiamo sino a pervenire al bivio per il “ Ponte Luet ″ (h0,15;4,15) da cui proseguiamo sino a raggiungere l’antico ponte in pietra a schiena d’asino, di cui le prime notizie risalgono al 600 ma che si pensa sia addirittura più antico, e oggi innalzato a simbolo del paese. Raggiunta la vicina baita, iniziamo la discesa che ci porta a raggiungere di nuovo l’oratorio superato al mattino (h0,15;4,30). Dalla Cappella del vetusto oratorio, svoltiamo a destra e ripercorriamo il sentiero che, con bella vista sulle cascate del Rio del Ponte, ci porta nuovamente a percorrere via Garibaldi e la successiva Via Don del Boca che ci permette di ritornare al parcheggio in cui abbiamo lasciato l’auto (h0,30;5,00).

Altra bella escursione che ci ha permesso di raggiungere un alpe a noi sconosciuto facendoci assaporare il selvaggio fascino della ValGrande.

Link: www.in-valgrande.it